Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

giovedì 18 febbraio 2016

Lo so, sono un fottuto recidivo...



...ovvero un fottuto revenant (si, ma senza il Di Caprio internazio(a)nale) in quanto, di quando in quando, riciccio come la peperonata a cena ma soprattutto faccio gli stessi, identici danni a distanza di tempo.

Osso della contesa, nello specifico, l'ultimo numero del famoso (o meglio, famigerato) Annuario Armi edito dalla fantomatica C.A.F.F. di Milano, volume che dovrebbe uscire nelle edicole regolarmente tra ottobre e novembre ma del quale, almeno dalle mie parti, non si sente nemmeno la puzza, salvo quand'è ormai troppo tardi, cioè quando i buoi sono ormai scappati dalla stalla e le rese sono partite dalle edicole.

(s)Fortuna ha voluto che abbia però scoperto l'esistenza (recente, tra l'altro) del servizio vendite online per i prodotti cartacei della casa editrice, sicché mi sono rassegnato a sborsare 'ste 16 stille de sangue per vedermelo recapitare (ma non senza un sollecito a voce presso la redazione, visto che non aveva dato alcun segno di vita dopo il pagamento anticipato, manco per dire "crepa!") qualche giorno dopo, nello specifico, ieri.

Mi sono così accinto alla disamina di questo novello volume, alla ricerca soprattutto delle novità e/o delle differenze rispetto alle edizioni passate.
La prima che salta agli occhi, è l'eliminazione della (abbastanza inutile) appendice sulle armi militari... di fatto si può trovare di molto meglio e più ragionato acquistando una delle Recognition Guides della Jane's che periodicamente si affacciano sul mercato.

La seconda novità, meno positiva rispetto al passato, è stata l'eliminazione, ormai definitiva, delle tabelle sulle munizioni attualmente in commercio, con le loro specifiche e tutto il resto.
Pazienza, ce ne faremo una ragione, anche perché, fortunatamente, oggidì è possibile reperire online presso le maggiori aziende produttrici, i cataloghi annuali dei prodotti in formato digitale e per lo più gratuitamente.

Per quanto riguarda il resto, che dire?
Sono rimasto piuttosto sconcertato, lasciatemelo dire, dalla pervasività del prodotto made in USA anche alle nostre latitudini... vabbé, direte voi, dopotutto sono il paese con la maggiore produzione armiera del mondo... vero, rispondo io, però quello che mi ha (sfavorevolmente) colpito è la panoplia infinita di pezzi per il real american prickchild(tm)* cioè di tutti quegli orpelli ed ammennicoli che fanno il botto in stile AR-15/M-16 e derivati che tanto vanno per la maggiore nella Terra dei Liber(ticid)i, le (cosiddette) armi d'assalto che sono più volte assurte ai disonori delle cronache nere per il loro uso sconsiderato in stragi di innocenti e sparatorie varie.

La cosa più brutta e triste è stato constatare come adesso la moda imperante abbia evidentemente conquistato anche il panorama armiero europeo, notoriamente uno tra i più tradizionalisti in assoluto, con decine di aziende, italiane ed estere, che rifanno apertamente il verso al summenzionato giocattolo progettato da Eugene Stoner nei primi anni '60 del secolo scorso.

Continuando a sfogliare questa specie di catalogo, mi è poi saltata agli occhi un'altra cosa che prima, evidentemente, era assai meno evidente, ma che in questa nuova edizione risalta vistosamente e cioè la... povertà dei modelli proposti, sia per le armi lunghe - carabine in primis - che per quelle corte... a quanto pare, dopo qualche sprazzo di novità nei primi anni del XXI secolo (anche qui opinabili, in quanto dettati dall'adozione pressoché generalizzate di polimeri e materiali sintetici vari per la realizzazione di carcasse e/o fusti) evidentemente andato frustrato e già sparito dal mercato, siamo andati incontro ad un appiattimento terrificante su 3, 4 modelli di armi preesistenti, riproposte in tutte le salse, possibili ed immaginabili ma sempre della stessa roba si tratta.

Nello specifico, se per le armi lunghe - specialmente semiautomatiche - ci fermiamo alle infinite varianti dei summenzionati fucili di Stoner (AR-10 e AR-15), per quelle a ripetizione ordinaria (ad otturatore girevole/scorrevole ad azionamento manuale, per capirci) siamo fermi ai vari modelli di progettazione Mauser (e parliamo del modello originale, il 98 del XIX secolo!) ovvero del mai troppo compianto John Moses Browning che di fatto la fa da padrone anche (anzi, soprattutto) nel campo delle armi corte, visto che non c'è oggi come oggi, un modello di semiautomatica che non derivi dalle celeberrime Colt M1911 o GP/HP-35... gli unici modelli diversi da questi due discendono pressoché universalmente dalla nostrana Beretta Modello 92 e dai suoi succedanei, segno che le industrie armiere di tutto il mondo oggi come oggi non progettano più un beato cavolo ma si limitano ad inserire evidentemente i dati pertinenti in un accidenti di CAD che poi sforna - a parità di parametri - sempre la stessa, identica roba!

Dal mio personalissimo, per carità, punto di vista, questo può solo voler dire che ormai abbiamo raggiunto (e pure da un bel pezzo) l'apice dello sviluppo nel campo delle armi da fuoco portatili; di fatto non c'è nulla di veramente nuovo solo rivisitazioni in una salsa o in un'altra di roba già fatta in media quasi un secolo fa!
Se poi si guarda l'attuale disponibilità sul mercato per quanto riguarda le rivoltelle, la cosa diventa assai più palese, perché oggi come oggi, con solo un paio di eccezioni notevoli, sono tutte indistintamente variazioni dei vari telai ad incastellatura chiusa con tamburo basculante della Smith & Wesson... in pratica una vale l'altra, a parità di calibro so' tutte uguali identiche, che siano prodotte in Germania, in Italia, Brasile, Austria o negli States...

Peggio ancora, c'è un proliferare di modelli di rivoltella che sono copie più o meno spudorate della più che venerabile Colt 1873 Single Action Army, la famosa peacemaker dei film western insomma!
Alla faccia del nuovo che avanza! (Che qualcuno ne vuole un po'? Tanto...avanza!)

Le uniche cose veramente degne di nota (ma solo perché sono un fottuto nostalgico, ricordatevelo) sono le nuove reintroduzioni di grandi classici come il fucile a canna liscia Auto-5 (un altro degli immortali progetti di Browning) e l'immortale carabina Winchester M-1, anche se in versione calibro .22 Long Rifle (una delle mie preferite da sempre) mentre ho constatato la scomparsa (spero solo dal mercato italico) di un altro grande classico, come la carabina Ruger Mini-14 e varianti... chissà, magari riciccerà con la prossima edizione, con le armi da fuoco non si può mai sapere, sono come i morti viventi: a volte ritornano!

*Bimbominkia (ndA)