Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

sabato 11 agosto 2018

Ma che senso ha?

È un po' che ci vado rimuginando su, da che mi è arrivato l'ennesimo tomo acquistato per sopperire ad una (vistosa) lacuna nelle mie conoscenze storiche, che avevo tentato di colmare anni fa, salvo poi sbarazzarmi di tutto il materiale cumulato per via di (grossi) problemi di spazio ma soprattutto di soldi, ragion per cui, dovendo fare delle scelte, col senno di poi feci - effigurati! - quelle sbagliate di cui non mi sono poi pentito abbastanza negli anni seguenti.

Tornando a bomba, uno dei volumi che acquistai - cartaceo, tra l'altro - era questo Battle: a visual journey through 5.000 years of combat un volume che, come il 90% della produzione della pregiatissima DK inglese, non ha pretese di grande accuratezza, trattandosi di opere di divulgazione destinate al grande pubblico, ma se non altro è corredata da un'iconografia spettacolare ed il testo è conciso ed estremamente comprensibile.

Di più: questo corposo volumotto in effetti esaminava tra le sue pagine gli scontri e le battaglie a livello planetario avvenute realmente negli ultimi 5000 anni di storia documentata, suddivisa per grandi aree geografiche ed evi storici, intermezzata da interessanti quadretti riguardanti personaggi storici significativi, guerrieri, armi e tattiche rappresentative del periodo in esame.

Come dicevo sopra, dopo le mie ultime traversie sul web ed aver acclarato la marea di stronzate che vengono spacciate in ambito storico, specialmente sui (dis)social e sulla patria di ogni puttanata (Facebook, se non si fosse capito), ho deciso di ricercare, magari in formato elettronico ma comunque spendendoci il meno possibile, qualche buon testo per rimpinguare la mia biblioteca storica e mi sono così imbattuto nell'edizione precedente di alcuni anni del volume di cui abbiamo parlato sopra, che differiva - guarda un po' il caso - solo in due punti, entrambi vieppiù graditi dal sottoscritto, tra l'altro: il formato e l'assenza della chiosa finale sulla (fottuta) War on Terror(tm) che fu di Giorgino Boscaglia e che tutti gli autori anglosassoni dello scorso decennio si sono sentiti in dovere di infilare in qualsivoglia pubblicazione a carattere storico/militare che in questa edizione è limitata ad un trafiletto sul 9/11 e sulle "campagne" afgana e irachena molto alla buona.

Ora, proprio sull'aspetto... dimensionale vorrei soffermarmi, perché, come riportato nel meme che ho pubblicato in capo al post, la vecchia edizione è veramente un tomo di tipo enciclopedico: grosso, pesante ma al contempo fruibile perché così testo e immagini sono più visibili - cosa non da poco, visto che la carta stampata non si può ingrandire come una pagina in pdf su un monitor - anche per chi non ha più una vista da falco.

Quindi, considerando anche che l'edizione più recente non costava meno della precedente quando è stata rilasciata sul mercato, a che pro ridurla ad un formato inferiore di 1/3 (con "adeguamento" di stampa e caratteri, visto che per il resto è assolutamente identica e pedissequa all'originale)?

Con questo pensierino del sabato pomeriggio vi lascio alle vostre meditazioni, che il sottoscritto stasera si sente in vena di saccheggiare la fiera libraria che si sta tenendo sul lungotebro e si deve preparare (in)degnamente, sperando di non schiattare lessato lungo la via!