Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

mercoledì 2 luglio 2014

Va bene che bisogna fare di necessità virtù...

...ma a tutto c'è un limite, sant'iddio!

Questo limite non venne però minimamente preso in considerazione dai britannici nell'estate del 1940, altrimenti certe... amenità non le avrebbero mai partorite... credo.

Tra le tante stramberie ideate in quel fatidico periodo, quando si aspettavano la famigerata invasione un giorno si e l'altro pure e la bestia nera delle FF.AA. di Sua Maestà erano le “orde” degli “unni” germanici e soprattutto i loro panzer, ce ne furono un paio di veramente notevoli, più che altro perché pare ci sia stato anche qualcuno che abbia avuto il coraggio civico di usarle per davvero, pur appartenendo entrambe alla categoria fanno più male a me che a te.

Questi ordigni furono nominatamente la bomba a mano, anticarro, 74 detta anche granata ST o più semplicemente bomba appiccicosa e il proiettore, 2,5 pollici ovvero proiettore Northover con annessa la granata incendiaria speciale 76 o SIP (al fosforo ad accensione spontanea).

Nel caso delle due bombe, la prima definizione che mi viene alla mente è arma per suicidi, perché solo un suicida se ne sarebbe andato a spasso per il campo di battaglia portandosi addosso praticamente due bocce di vetro riempite di nitroglicerina ovvero di fosforo e benzina, figuriamoci lanciarle con quella specie di cerbottana che era il “proiettore” Northover.

Quest'ultimo infatti consisteva in poco più di un tubo da grondaia montato su un cavalletto di ghisa (tutta roba leggerina, insomma) caricato da una culatta rudimentale con una carica di polvere nera che sparava per mezzo di una capsula a percussione del tipo in uso per i fucili ad avancarica del XIX secolo.

Benché ne siano stati costruiti qualcosa come 19000 esemplari tra il 1940 e il 1943, è piuttosto difficile trovare dati attendibili su questo ordigno.
Quel che si sa per certo è che consisteva nel summenzionato tubo di ferro del diametro di 63,5mm e che l'intero apparato pesava circa 27 chilogrammi scarico.
La gittata, a seconda del munizionamento impiegato, andava dai 50 ai 300 metri scarsi anche se la portata efficace accreditata era intorno ai 150.

Viene definito proiettore in quanto si trattava praticamente di un grosso lanciagranate, che venivano in genere caricate con l'ausilio di una piastra di ferro avvitata alla base, allo stesso modo degli scaricatori a coppa allora in uso per i fucili della fanteria.

La munizione predefinita era però la summenzionata granata 76 (SIP) praticamente poco più di una bottiglia Molotov, costituita da una bottiglietta da mezza pinta, riempita con fosforo giallo (126cc), acqua (21cc) ed etere di petrolio (110cc); in questa soluzione era immerso un pezzo di gomma grezza lungo 9 cm che – dissolvendosi – rendeva il tutto appiccicoso, permettendo al composto di aderire alle superfici al momento dello scoppio, il tutto chiuso con un normalissimo tappo a corona!

Poteva essere lanciata a mano o col proiettore (avvolta ulteriormente in un involucro di carta o cartone colorato) e ne vennero prodotte ben sei milioni di pezzi, anche se non è dato sapere quante ne siano state effettivamente impiegate.

Ovviamente, andarsene in giro (o peggio, tenersi in casa, visto che era l'arma predefinita della Home Guard britannica e non dell'esercito regolare) con degli ordigni in grado di esplodere accidentalmente semplicemente perché urtati e/o fatti cadere in terra non era proprio il massimo della vita, sicché tutte queste bombe incendiarie venivano rigorosamente stoccate in recipienti pieni d'acqua per diluire in qualche modo la mistura incendiaria in caso di rottura accidentale.

Il problema è che 'ste cazzo di bombe avevano la spiacevole tendenza a scocciarsi al momento dello sparo, quando si trovavano ancora dentro il proiettore, con conseguenze facilmente immaginabili.

L'altro ordigno del demonio, frutto della mente malata di un tale chiamato Stuart Macrae, era appunto la famigerata sticky bomb, in pratica una boccia di vetro di 10 cm di diametro riempita con 570 grammi di nitroglicerina; sarà pure stata gelatificata con l'aggiunta di cere e altri eccipienti, ma pur sempre di uno degli esplosivi più potenti ed instabili del mondo si trattava... il tutto avvolto in una... maglia di lana imbevuta di un potente adesivo mutuato dal vischio da uccellagione, il tutto rivestito da una coppiglia di lamierino metallico e attaccato ad un manico contenente la spoletta e il detonatore, mutuati dalle normali bombe a mano di tipo Mills allora in uso nelle FF.AA. britanniche; il tutto lungo 23 cm e pesante circa 1 kg.

In pratica l'utente doveva togliere le coppiglie scoprendo la parte appiccicosa all'interno, tirare la sicura e lanciare (o posizionare manualmente) l'ordigno che – dopo un ritardo di circa 5 secondi dal momento in cui si lasciava andare il manico – si spiaccicava sul bersaglio ed esplodeva.

Ora, a parte che è stato ampiamente dimostrato sul campo che gli esplosivi nudi e crudi difficilmente producono danni seri su un mezzo corazzato – a meno che non si tratti di un blindato leggero – così come che i carri armati più grossi sono virtualmente immuni dal fuoco (a meno che non li si annaffi di napalm o altra sostanza similare) va da sé che adoperare delle fiale di vetro a maggior ragione se hanno la spiacevole tendenza ad... appiccicarsi a chi le sta lanciando, è uno dei tanti modi per aderire al Manuale per il Perfetto Morto per la Patria come ebbero a dimostrare i numerosi incidenti (quasi tutti avvenuti in addestramento, tra l'altro) di cui furono protagonisti questi ammennicoli.

Di fatto l'unico, vero pericolo dalla bomba incendiaria era costituito dalla possibilità di farsi venire un tumore, dopo aver inalato i vapori della mistura, composti da anidride fosforica e diossido di zolfo...

Se la granata 76 aveva la sgradevole tendenza a scocciarsi durante l'uso, la 74 aveva invece la spiacevole abitudine di appiccicarsi agli elmetti, alle maniche delle giacche e alle buffetterie (quando non direttamente alle mani!) del lanciatore e non c'era verso di scollarsele di dosso, con risultati facilmente prevedibili (pensate alla scena dell'attacco contro il Tigre con le bombe pedalino in Salvate il Soldato Ryan).

Eppure, anche di quest'ordigno ne vennero fabbricati più di due milioni e mezzo di esemplari e pare che furono anche adoperati in combattimento, specialmente in Medio Oriente e nel Pacifico, dagli australiani, anche se non è dato sapere quanto e in che modo siano stati efficaci.

Come a dire che se non so' matti...