Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

sabato 1 luglio 2017

Menghele e Torquemada non so' mai morti...

"La vita va difesa dal suo inizio alla sia fine naturale" (Gualtiero Bassetti, presidente CEI)

Ecco, eminenza, è proprio questo il punto: fine naturale; il putto britone di cui tanto si sta (s)parlando in questi giorni, con toni che mi stanno facendo letteralmente sanguinare le orecchie, non sarebbe mai arrivato a campare 10 mesi senza l'ausilio di una macchina anzi: di fatto è un morto vivente, visto che non sente, non vede, non respira e non si nutre, è cerebralmente e fisicamente un vegetale, che respira (si fa per dire) solo perché ha un tubo infilato in gola e NO, quella della cura sperimentale in Ammerreka è una stronzata sesquipedale, perché qualsiasi malattia mortale ormai conclamata è per definizione incurabile!

 Quindi, per logica conseguenza, non esiste che si continui ad accanirsi sulle spoglie (perché questo sono) di questa povera creatura disgraziata, perché, di fatto, è morto da almeno 6 mesi o così sarebbe stato se la sua "vita" avesse avuto un decorso naturale, anziché essere mantenuta artificialmente fino ad oggi.

 Sarò stronzo io, ma non sopporto la gente che si accanisce a tenere in vita per forza una bestia, figuriamoci quando si impunta, contro ogni logica e contro i dettami della scienza stessa, per tenere in vita ad ogni costo un essere umano.

 Diceva il padre Dante che "fatti non foste a viver come bruti..." che non vuol dire solo cercare fede, virtù e scienza ma anche poter vivere in senso pieno e compiuto, non come pezzi di manzo insensibili e inerti buoni solo per cosa? L'espianto degli organi? Perché qui non c'è nemmeno questa possibilità, viste le condizioni e l'età del soggetto!
Di più, mi urta violentemente i nervi l'ipocrita piagnisteo sulla difesa della "inviolabilità" della "volontà" genitoriale; come no, solo quando ve fa comodo, vero monsigno'?

Perché mi risulta che, a parti inverse, quando i genitori di piccoli morituri tenuti in vita a forza dai Menghele di casa nostra, la CEI non ha detto "ah!" quando i bigotti magistrati italici gli hanno tolto la patria potestà.

I soliti due pesi e due misure, sempre Cicero pro domo... pro domo chi? Non certo del buon Dio, perché mi risulta che sta scritto "E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?" (Mt. 6, 27) quindi, monsignore, un minimo di coerenza una tantum non ci sta male, anche se e quando va contro le vostre, personalissime, bigotte convinzioni!
E lo scrive un cattolico convinto, non un comunardo ateo e materialista (anche se, mea culpa, secolarizzato e godereccio, per così dire) o un seguace della dea Kali, così, tanto per chiarire.

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