Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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lunedì 12 dicembre 2011

Chi ha stuprato chi? Ovvero quando è qualcun altro che se la prende nel...







Procurato allarme, simulazione di reato, calunnia, falsa testimonianza, istigazione a delinquere e all'odio razziale.

Queste sono le accuse che dovrebbero (purtroppo in questo Paese il condizionale è d'obbligo) essere rivolte alla 16enne di Torino, quella brava ragazza che – dopo aver fatto il pancotto con il suo ragazzo (un altro bel fenomeno che a cose fatte ha pensato evidentemente bene di eclissarsi lasciando la sua bella in mutande e sanguinante in mezzo alla strada) ha pensato bene di inscenare una bella sceneggiata ad uso e consumo del fratello – che l'ha pizzicata passando di là casualmente subito dopo il fatto – accusando i soliti noti (leggi: gli zingari della zona) di averla stuprata.

Panico, rabbia e odio atavico evidentemente a lungo represso hanno così avuto libero sfogo, una violenza collettiva, un vero e proprio pogrom scatenato contro il vicino campo nomadi, raso al suolo e dato alle fiamme... e ringraziamo Dio che non c'è scappato il morto!

Risultato: la mocciosa di lingua svelta e facili costumi s'è pentita pubblicamente – nel senso che ha rivelato la verità davanti ai giornalisti convenuti a frotte per l'evento – dicendosi pronta ad affrontare le conseguenze del suo insano gesto.

Una buona notizia?

No, manco per il cazzo, perché la prima cosa che avrebbe dovuto fare – se fosse stata davvero pentita – sarebbe stata quella di presentarsi alla Polizia o ai Carabinieri e consegnarsi alle autorità per tutti i reati che ha commesso e che a causa sua sono stati commessi da altri, invece di farsi un altro po' di pubblicità sui giornali ed in TV.

E purtroppo questo non è il primo caso di cui si ha notizia, di queste brave figliole che pensano bene di rimediare alle loro intemperanze sessuali accusando il malcapitato (o i malcapitati) di turno e dal momento che in questo civilissimo e cattolicissimo Paese i reati a sfondo sessuale provocano sempre, immancabilmente e senza starci troppo a pensare, l'indignazione generale verso il (presunto) colpevole, che normalmente si sfoga immediatamente – bene che vada – con l'arresto immediato e la carcerazione preventiva. Salvo poi scoprire – qualche giorno o qualche settimana dopo – che la vera vittima è quella che stanno seviziando in caserma o in carcere; perché se non lo sapeste, chi viene gettato al gabbio con l'accusa di abusi/violenza sessuale – peggio ancora se su ragazze minorenni o bambini – campa in genere poco e male in galera.

Ma la vera chicca, che ho letto pochi minuti fa, è che i genitori della brava ragazza pentita, in attesa che la (in)giustizia italica si degni di muoversi e fare il suo corso, hanno deciso di allontanare momentaneamente l'incauta figliola per sottrarla – poverina – alla gogna in quel di Torino, fino a che non si siano calmate le acque, spedendola qui nella Capitale, presso parenti.

Certo che ci mancava un altro campione di... modestia d'importazione, come se non ne avessimo già abbastanza di quelli nostrani.

E ci sono ancora i soliti professoroni che si domandano come mai i maschi italici, specie quelli più giovani, sembrino avere ormai il sacro terrore di avere rapporti con le loro controparti femminili: coi tempi che corrono ed i sempre più numerosi esempi – simili a questo – che ci vengono propinati dai media, ci vuole davvero un bel coraggio per tentare un qualsiasi tipo di approccio con il gentil sesso... chi ti dice infatti che – a cose fatte – la tua lei non abbia un ripensamento repentino e non decida di considerare che quello che avete appena fatto in due sia stato invece un vile atto di circonvenzione?

Circonvenzione si... ma di incapace!


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