Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

giovedì 27 settembre 2012

Dal Giappone con furore: Asa Akira

È una delle più acclamate star del momento ed ha tutte le carte in regola per esserlo.
In pochissimi anni di carriera (ha cominciato a... calcare le scene nella seconda metà dello scorso decennio) ha accumulato una serie impressionante di crediti, film, apparizioni e soprattutto premi, premi a non finire per le sue performances disinibite e al limite dell'acrobatico.

Per di più è una delle pochissime anal queen con un pedigree asiatico purosangue... con un palme res di questo calibro, come non potevo innamorarmene perdutamente?
Si, è vero, io in fatto di donne non faccio distinzioni: di qualunque razza o colore sia, una bella femmina è comunque una bella femmina... però, come tutti, ho i miei punti deboli e questi sono le ragazze dell'Est e le asiatiche, con una particolare predilezione per le giapponesi e le coreane.

Sarà anche vero che in genere le nipponiche non sono dei... fulmini di guerra in quanto a sex appeal (ma forse è anche questo che le rende – a me come a tanti altri otaku ossessionati dal paese del sol levante – così desiderabili) però quando se ne trova una bella (secondo i nostri canoni che non sono affatto simili a quelli dei maschi del Tennō) ti caccia letteralmente gli occhi dalle orbite per fascino e – perché no – per la mera carica sessuale che emanano.

Asa Akira è una di quelle tigri asiatiche mangiatrici di uomini dalla quale chiunque abbia un po' di sangue nelle vene vorrebbe farsi sbranare, io di sicuro!
Un fisico statuario, un volto da bambola, due occhi da cerbiatta ed una sessualità prorompente da far camminare i locomotori... per non parlare di cosa non è capace di fare davanti ad un obiettivo; non c'è corpo a corpo che la spaventi, sia che si tratti di incontri uno-contro-uno ovvero sola contro tutti, anche se non disdegna di avere come... compagne di giochi altre ragazze, possibilmente toste e ben disposte come lei.

E a differenza della stragrande maggioranza delle performers asiatiche del panorama hard statunitense, Asa non è la classica nippoamericana nata e cresciuta negli States, che quindi di asiatico ha ormai ben poco: è nata e cresciuta in Giappone e solo più tardi, da adolescente, si è trasferita aldilà dello stagno Pacifico negli Stati (dis)Uniti d'America.


Certo, un difettuccio – almeno per me – ce l'ha ed è la pessima abitudine che ha preso nella Terra dei Liber(ticid)i di coprirsi il corpo di tatuaggi... se ne contano almeno una mezza dozzina a... deturpare (pensatela come volete, a me tutto 'sto inchiostro sulla pelle da fastidio!) quello che è altrimenti un corpo da dea.

Spero solo che non arrivi agli eccessi che ho visto su altre sue colleghe, splendide femmine, vere e proprie macchine da sesso che il buon dio nella sua infinita saggezza ha voluto disseminare su questa valle di lacrime, che non hanno più un centimetro quadrato di pelle libera da questi invadenti disegni.

Per il resto va benissimo così.

giovedì 13 settembre 2012

L'Eccezione che Conferma la Regola (Purtroppo...)



Che questa città sia diventata un bordello invivibile è ormai noto a tutti, che la tanto decantata sicurezza del nostro prode primo cittadino sia solo una burletta, pure... però ieri abbiamo davvero raggiunto nuovi apici di barbarie con quello che è accaduto nottetempo alla Borghesiana, estrema periferia romana, dove una prostituta romena di 22 anni – una ragazzina, insomma – è stata massacrata a pugni e calci e data alle fiamme da due (ancora) ignoti figli di puttana che sono – guarda un po' – svaniti nella notte, alla faccia delle ero(t)iche forze del (dis)ordine che dovrebbero garantire la sicurezza della cittadinanza.

Orbene, come ho scritto nel titolo del post, questa è stata l'eccezione che conferma la regola dato che per una volta dei numerosissimi tutori della legge che  – secondo una consuetudine nata sotto l'amministrazione Veltroni e vieppiù rinforzata dall'attuale inquilino del Campidoglio – infestano h24 le consolari e che battono incessantemente le aree periferiche a caccia delle pericolosissime e ferocissime mignotte, non c'era traccia, tant'è che la povera disgraziata è stata soccorsa dalle sue – diciamo – colleghe e solo dopo, in seconda battuta, qualcuno si è degnato di chiamare i gargamell... scusate... i Carabinieri; quello che è accaduto poi è solo opera di congetture perché oltre a queste, scarne, notizie, non c'è stato verso di saperne di più.

Fortunatamente (ma è davvero una fortuna, visto che è ricoperta di ustioni di III grado su oltre il 50% del corpo?!) la ragazza è sopravvissuta e pare che abbia ripreso conoscenza al Sant'Eugenio, dov'è stata ricoverata d'urgenza (e ci mancherebbe!); secondo quello che ho letto ieri notte, pare che le ferite siano concentrate su braccia e gambe (unica notizia se non buona almeno non pessima) e che i medici nutrono buone speranze di poter ripristinare la funzionalità degli arti... si, con molto, moltissimo tempo a disposizione e chissà quanti interventi di chirurgia plastica e ricostruttiva.

Fatto sta che la... carriera di questa povera crista è di fatto finita (il che non è assolutamente detto che sia un male, anzi...) ma i dolori sono appena cominciati.
Mi auguro sinceramente che – per una volta tanto – la prognosi sia stata più severa del necessario e che questa poveraccia possa tornare almeno ad una vita normale, soprattutto considerando che alla sua età si è appena cominciato a vivere e che la prospettiva di trascorrere i prossimi 50 e più anni ridotta ad un relitto semi-arso credo sia causa necessaria e sufficiente a considerare la vita un calvario.

Medita, Giannino, medita... medita su 'sto... che intanto Roma
va letteralmente a puttane!!!
Quello che voglio vedere io invece, è questa feccia bastarda linciata sulla pubblica piazza e per questo avrei anche una bella idea sulla realizzazione pratica: una volta appurato chi sono e soprattutto che cosa hanno fatto, li si lascia alla mercé delle ragazze di strada perché ne facciano come meglio credono... dopodiché i miseri resti si traducono in galera o al cimitero, secondo il risultato finale ottenuto.

Queste sono solo bestie, che nulla hanno di umano e a casa mia le belve feroci è consuetudine di abbatterle senza pietà o misericordia, prima che ti mordano.