Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

mercoledì 3 aprile 2013

Un bagno di sangue...

...con tanto di prelavaggio, centrifuga e risciacquo, un vero film vivo, pieno di morti che procede imperterritamente per esaurimento protagonisti, girato sulla falsariga dei tanti camp horror movies che tanto andavano di moda negli anni '80 del secolo scorso ma con una trama ed un setting decisamente innovativo rispetto alla media del genere.

L'ennesima dimostrazione che il nuovo cinema europeo è sempre più rivolto a nord, dove evidentemente hanno qualcosa da dire e che si può fare un film godibile e ben fatto senza dover spendere centinaia di milioni, di euro o dollari poco importa, e senza dover necessariamente importunare l'attorone di turno.

Purtroppo, come troppo spesso accade con queste produzioni considerate di nicchia o di genere (vedasi in proposito il più recente Iron Sky), anche questo film non sfugge alla regola ed è per questo che – benché sia uscito nell'ormai lontano 2009 – è possibile vederlo solo oggi e per di più in una edizione straight to video, quando – a mio modestissimo parere – avrebbe senz'altro fatto la sua porca figura nelle sale e sul grande schermo, magari al posto di una delle tante (troppe) insulse megaproduzioni di Hollywood.

Incuriositi?

A questo punto, dovreste esserlo, perché per quanto mi riguarda, incuriosito lo sono stato nel momento stesso in cui questo film venne proposto da uno dei tanti gruppi di fansubber sul web poco dopo la sua uscita nelle sale (no, non da noi, in qualunque altro paese del mondo, ma non da noi).

Il film in questione è Dead Snow (Død Snø), una pellicola norvegese di recente produzione, come vi ho già detto, in cui gli autori prendono come spunto la storia recente del loro paese per ambientarvi uno splatter/horror a base di revenant nazi-style.

Certo, l'idea dei nazi zombie non è proprio nuovissima ma questa volta è strutturata e sfruttata in modo decisamente più innovativo rispetto al solito, classico esperimento di weird science nazista andato male, come nel classico anni '70 L'occhio del triangolo (Shock Waves, 1977) o i più recenti Outpost (2007) o The Bunker (2001), anche se in questi ultimi due casi parlerei più di ghost movies che non di zombie veri e propri.

Vabbè, in definitiva sempre di morti redivivi si tratta, sicché...

Tornando a bomba, ho trovato vieppiù innovativa l'idea di giustificare con una vera e propria maledizione la resurrezione dei morti viventi di questo film, maledizione lanciata sui vili invasori dalla popolazione locale e legata al saccheggio e alla brutalità perpetrate delle truppe di occupazione della zona contro i civili residenti, sfociata in una notte di massacro e tregenda durante la quale i villici imbufaliti – tanto più che la guerra era praticamente agli sgoccioli – decisero di fare la festa ai loro persecutori, spingendo con faci e forconi i superstiti fin su sulle montagne perennemente innevate che dominano i fiordi norvegesi dove presumibilmente trovarono la morte, tagliati fuori dalle loro linee e privi di qualsivoglia rifornimento.

Privi di tutto il necessario per vivere, cioè, ma non del tesoro che avevano saccheggiato, che è andato perduto con loro e poi dimenticato – assieme al resto della storia – dalla stragrande maggioranza della popolazione.

L'idea del guerriero vendicatore che risorge dalla sua tomba per terrorizzare (e magari distruggere) i viventi è assai tipica di quelle latitudini; non per niente la figura del Draugr è prettamente scandinava e legata ai miti e alle leggende vichinghe, anche se credo che questa sia la prima volta che viene utilizzata per delle... truppe di occupazione straniere e per giunta in forma così massiccia (vedere per credere).

Da vedere, specie se siete appassionati del genere zombie horror, però vi avverto: quella che a prima vista può sembrare la solita commedia-horror scema e un po' lenta ad ingranare, dopo poco vira decisamente sullo splatter più truculento e piuttosto brutale; vi assicuro che c'è poco da ridere ma in compenso c'è una morale, anche se molto sui generis, legata al settimo comandamento.

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