Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

domenica 19 giugno 2016

9mm, .38.. Tanto è tutta la stessa roba, no?


La cosa che più mi urta in assoluto degli autori anglosassoni di libri sui nostri amati giocattoli che fanno il botto è che si dividono regolarmente in due categorie, con poche, rare eccezioni; da una parte gli esperti a stelle e strisce, quelli che ¾ del testo riportano le loro (opinabili) opinioni, obliando di riportare i dati di fatto ovvero anche l'opinione altrui, dall'altra i britoni, in genere molto briosi e scorrevoli nella lettura ma che hanno un piccolissimo, insignificante difetto: ce ne fosse uno che si degnasse di riportare sulle schede tecniche a corredo dei vari pezzi illustrati lo stramaledetto calibro (e intendo nel senso di munizione impiegata, non di dato dimensionale nominale).

Uno dei volumi PIÙ COMPLETI e meglio
prodotti in assoluto... e non è una pubblicazione
ufficiale ma un SUPPLEMENTO di GIOCO!
Oh, ce ne fosse uno che lo riportasse e quando capita (alleluia!) pare più un caso che una cosa voluta.
Il problema (grave, a mio modesto parere) per chiunque si occupi di oplologia è che non si salvano nemmeno molti scrittori considerati delle autorità in materia.

Ora, se per i primi uno può anche turarsi il naso e tirare avanti arrivando al sugo della questione (sperando che – anche in questo caso – non prendano fischi per fiaschi), per i secondi la cosa dopo un po' manda veramente in bestia, specialmente quando si parla di armi obsolete o comunque desuete, non più facilmente reperibili sul mercato.
Perché se il “pezzo” è attuale, è assai facile determinare il calibro, visto che – a parte casi particolari – attualmente le munizioni impiegate sono una manciata e sempre le stesse.

Invece, per quanto riguarda le vecchie armi, particolarmente quelle prodotte tra il 1870 e il 1950 (quando la situazione, con l'insorgere della guerra fredda si è...stabilizzata) la situazione è veramente un disastro, specialmente per quanto riguarda le armi civili, dove i calibri nominali erano sempre gli stessi ma in realtà differivano per i dati dimensionali e (ovviamente) le prestazioni.
Uno dei pochi volumi che - almeno per le armi corte
NON tratta esclusivamente armi militari e l'ultima
edizione curata personalmente da Ian V. Hogg...

Perciò, dico io, autore mio bello che pubblichi anche per testate e/o collane specializzate, cosa ti costa riportare con dovizia di particolari anche le munizioni impiegate da questi giocattoli?

La cosa che poi lascia basiti è che uno dei pochissimi autori (americano, per giunta) che abbia mai fatto un lavoro veramente degno di nota, non l'ha fatto per una pubblicazione professionale bensì per un settore che nessuno si aspetterebbe mai; si tratta di Kevin Dockery, che a parte un curriculum di tutto rispetto, ha pubblicato i suoi primi libri nei primi anni '80 come guide ludiche per i famigerati giochi di ruolo, che in quel periodo muovevano i primi passi ed avevano bisogno, per così dire, di una guida ragionata che sfatasse un po' di miti (principalmente di matrice hollywoodiana) sulle armi da fuoco di ogni tipo, ordine e grado ad uso e consumo dei giocatori che si avventuravano nel mondo ludico.

Questo è un altro "testo sacro" che
chiunque si interessi di armi dovrebbe
avere nella sua biblioteca...
Ovviamente il Kevin internazionale ha replicato nel corso degli anni anche in testi tecnico-storici destinati a ben altro pubblico, dimostrando coi fatti che è possibile realizzare un manuale degno di questo nome, senza infarcirlo di aneddoti o opinioni personali (leggi: fregnacce!) ed infatti quei volumi li conservo con la stessa cura della Bibbia.

L'altro (britone) allo stesso livello ma che, purtroppo, ha abbandonato ormai da un bel pezzo questa valle di lacrime, è il mai troppo compianto sir Ian V. Hogg un vero e proprio guru che ha avuto – anche lui – i suoi alti e bassi ma che – almeno quando ha lavorato per editori specializzati come la Jane's Defense Group (della quale fu editor fino al 1994) – è sempre stato a dir poco certosino nel riportare tutte le informazioni pertinenti e reperibili, specialmente il tanto negletto dato delle cartucce esplose dall'arma in questione.

È per questa ragione che – anche qui – conservo gelosamente le Jane's Guns Recognition Guides specialmente i volumi più vecchi (quelli scritti dal nostro di suo pugno), perché sono gli unici volumi pubblicati nel Regno (dis)Unito che riportino (quasi) sempre i dati completi, compreso il calibro!

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