Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 7 giugno 2016

"Caro Gualkon, ho una proposta per te..."



Se c'è una cosa che non ho mai capito, è perché tutti i miei (cosiddetti) amici, quando gli capita per le mani un'inculata, pensino immediatamente di girarla a me.

E non è un modo di dire, ma una solida realtà, come quelle che smercia dalle mie parti il sor Carlino... come arriva un'offerta, di quelle che non si possono rRifiutari, caso strano contattano subito me o i miei per rendermene edotto o – peggio ancora – forniscono a questi prospettivi donatori di lavoro i miei dati anagrafici e/o le mie informazioni di contatto, come telefono e indirizzo mail, il tutto, ovviamente, senza il mio consenso.

Ma tanto, si tratta di amici, giusto?
Si, come no... come dicevano gli antichi: con amici come questi, chi ha bisogno di nemici?

Ultimo caso, ma solo in ordine cronologico, quello che mi è arrivato tra capo e collo verso l'ora di pranzo, a giusto coronamento di una giornata già abbastanza di merda di suo.
Tra l'altro, dico io, se proprio devi cercare di rifilarmi (si, ma assolutamente in buona fede, vero...) il bidone, perché invece di chiamare me direttamente, lo dici ai miei, specialmente a mi'padre che poi ce crede – visto che, a quanto pare, si fida di chiunque fuorché del sottoscritto e si beve le altrui cazzate come oro colato – ed è poi capace di darmi il cordoglio per settimane, fino a quando non sbotto come una vescica troppo gonfia?

Prova a dirlo a me direttamente, così magari te ce mando con tutti i sentimenti, no?
Tanto è palese che – se mi fai arrivare qualcosa per interposta persona – io mi fido, si, ma fino ad un certo punto e quindi i lumi te li vengo a chiedere prima di alzare il telefono o (peggio) andare a perdere tempo e soldi per parlare con questi sedicenti benefattori dell'umanità sofferente... e infatti...

Ordunque, venendo alla novella, merdavigliosa proposta, ecco quello che ho ottenuto dalla viva voce della latrice di buone notizie.
Una ditta appartenente al numeroso novero delle Never Covered Before, ma della quale la mia amica è cliente (e questo già la dice molto lunga sulla serietà di certa gente) le ha chiesto se voleva prestarsi a fare la promotrice per i loro prodotti, visto che stanno piuttosto scarsi sulla piazza di Roma e che di fatto operano esclusivamente vendite per corrispondenza.
Avete presente la famigerata Bofrost o una delle tante società similari? Stessa cosa ma nel settore dell'agro-alimentare, a quel che ho capito.

Dal momento che lei non può (e chissà com'è, dico io) ha subito pensato (?) che il sottoscritto avrebbe potuto benissimo essere interessato; tanto non sta facendo un cazzo al momento, giusto?

Si, forse ma c'è un ma e chi mi conosce appena un po' lo sa benissimo: per prima cosa, io non avallo le politiche predatorie e/o vessatorie di chi approfitta del bisogno altrui per ingrassarsi le tasche; secondo poi, se e quando si parla di lavoro, non accetto di lavorare in nero o senza contributi.
È proprio questo atteggiamento di supina accettazione da parte di chi non usa la testa e non sa badare nemmeno ai suoi interessi più basilari, che ha massacrato il mondo del lavoro in questo paese ed io non intendo averne parte.
Infine, pur essendo un discreto (qualcuno dice anche bravo) commerciante e/o comunicatore, dopo le mie atroci e fallimentari esperienze giovanili mi sono ripromesso che mai e poi mai andrò più in giro a cercare di turlupinare la gente, men che meno per conto terzi.
O meglio, a meno che il terzo in oggetto non mi prenda in pianta stabile e con tutti gli annessi e connessi, stipendio compreso.

Ora, a fronte di tutto questo, come può venirti in mente, visto che ti dici mia amica, di propormi un abominio del genere?

Attività ricercata: promozione di prodotti alimentari presso non meglio specificati banchetti e/o stand (dove, come, quando, non è dato sapere).
Orari e turni di lavoro: dal lunedì al sabato (!) orientativamente dalle 09:00 alle 18:00 (!!) ma la cosa in casi “eccezionali” (?) potrebbe anche prolungarsi.
Retribuzione (e qui casca l'asino!): un fisso di 500 euro/mese (leggonsi: cinquecento euro al mese!!!).

Ora, a parte che – per una cifra del genere – potresti chiedere al massimo un part-time di 4 ore e comunque per non più di cinque giorni la settimana, mi spiegheresti anche sotto quale forma contrattuale potresti mai far passare una puttanata del genere?

Risposta: e chi ha mai parlato di contratto (e quindi di contributi, ritenute, tasse e quant'altro)?

Eccerto! E dimmi, una bella fetta de culo no?
Perché, giustamente, io so' così stronzo che, alla mia tenera età, mi metto in un luogo pubblico a fare pubblicità ad una ditta così, senza avere un cazzo in mano, col rischio, tra l'altro, tutt'altro che peregrino, vista l'aria che tira, che mi si presenti d'amblée un ispettore della ASL o dell'ufficio provinciale del lavoro, meglio ancora, un canarino in borghese (i finanzieri, per chi non lo sapesse) così poi se famo quattro risate.
Tanto a questi ammassi semoventi di materia organica vagamente anfibia che gli costa? Niente, so' IO che ce rimetto pure l'osso del collo e magari accompagnato da una bella denuncia, giusto?

Ora, a parte le considerazioni prettamente legali/burocratico-amministrative, mettiamo caso che uno sia interessato alla cosa e facciamoci due conti; dunque, attività lavorativa sei giorni/settimana per nove ore al giorno, più i trasferimenti da e per... fanno un totale di 54 ore di attività a settimana.
Considerando una media di 4 settimane per mese, fanno la bellezza di 216 ore, il tutto remunerato con la sfolgorante cifra di 500 euro.
Se la matematica non è un'opinione, sono poco più due euro e 30 centesimi l'ora...

Ora, considerando che il tuo donatore di lavoro è una società che vende in tutta Italia e che, se tanto mi da tanto, visto che dispone di call center, magazzini, spedizionieri e quant'altro, fattura (o almeno lo spero) qualche milione di euro di imponibile, non mi pare il caso di andare a spaccarsi la schiena come un negro in un campo di cotone, visto che, per quella somma, solo gli schiavi clandestini, vittime del caporalato più bieco e/o della malavita organizzata, vanno a lavorare nei nostri campi al sud.

Perché, se proprio devo fare il negretto, piuttosto che ingrassare dei bastardi come voi, preferisco di gran lunga andarmene in Friuli o in Tirolo a fare la raccolta della frutta con una delle cosiddette vacanze-lavoro, dove non solo pagano il triplo ma sono compresi anche vitto e alloggio!

Nessun commento: