Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

venerdì 22 giugno 2018

Una piccola riflessione sul faSismo che avanza (qualcuno ne vuole? Tanto… avanza!)



Da che si è insediato il novello governo carioca, ogni giorno ce n’è una nuova, per la serie: tutto fa brodo pur di vomitare veleno e rantolare con la bava alla bocca.
Non mi soffermerò a discutere del sesso degli angeli, perché tali considero le tante dotte disquisizioni cui sto assistendo, roba che – se non fosse piuttosto grave per le derive (alla faccia del populismo che avanza) al limite della sedizione di tanta parte della (cosiddetta) sinistra di lotta e (mal)governo - fa veramente ridere i polli, ma voglio piuttosto farvi notare una cosa curiosa.

Sono ormai mesi (anzi, diciamo pure anni) che non si parla d’altro che di populisti, pauperisti, giustizialari e chi più ne ha, più ne metta ma soprattutto dell’avanzata dei naSisti, faSisti, cSenofobi, misogini, misantropi e financo licantropi eppure, caso strano, sia i canali tematici che quelli generalisti, per non parlare delle edicole e delle librerie, sono tutto un fiorire di film, documentari, trasmissioni, riviste, libri e retrospettive varie su zi’ Adolfo e il beato Benito, sulle organizzazioni da loro fondate e sulla storia degli anni in cui furono attivi, il che, sinceramente, mi pare un controsenso, perché, se l’intento è quello di additare l’orco al popolo ovvero di esporre al pubblico ludibrio le malefatte nazifasciste (quelle vere, non le buffonate accreditate ad ogni piè sospinto a qualunque governo e/o forza politica che abbia deciso di non sottostare supinamente ai diktat della – autoproclamata ed autoreferenziata – intellighenzia europea, specialmente quella sinistrorsa e comunarda) direi che la mossa è stata azzardata se non controproducente tout-cour.

Basta infatti dare un’occhiata ai vari commenti sul web (o di persona, colti casualmente ovunque la gente si riunisca per chiacchierare del più e del meno) per rendersi conto che, anziché ingenerare il timor di dio o il rigetto, tutto questo (stra)parlare, da parte sempre e solo dei soliti (ben) noti, sta invece spostando un’attenzione che definirei quasi morbosa sul soggetto e (giurin giuretto) vedo tanta gente che comincia a guardare con malcelata simpatia a discorsi ed ideologie che non solo erano morte e sepolte de facto da 70 e passa anni ma che avrebbero dovuto rimanere tali e che invece, a furia di disturbare il sonno dei morti, stanno ricicciando prepotentemente, grazie a quello che non posso che definire un battage pubblicitario a tutti gli effetti!

E come diceva il buon Oscar (Wilde, ovviamente): “non m’importa che parlino bene (o male) di me; l’importante è che si parli di me” perché la pubblicità, in definitiva, è sempre l’anima del commercio!

Nessun commento: