Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

domenica 14 maggio 2023

La guerr(icciol)a infinita e gli aiuti (pelosi e infingardi) €uropei

 Rompo un lunghissimo digiuno da questa pagina perché a tutto c'è un limite e dal momento che sono ormai due anni che mi trattengo e mi mordo le mani per non dire in faccia a fin troppa gente quel che penso davvero per amor di pace - e anche perché in questo ameno regime DemoKratico il dissenso (o il buon senso?) non è ammesso - e non dover litigare tutti i santi giorni.

Come dicevo: non ne posso più di sentire illazioni e falsità, prodotte sempre e solo dalla stessa campana, quella della disinformatia di regime ad uso e consumo del Nuovo Ordine Mondiale.

Non mi addentrerò in questioni socio-politiche perché tanto già so che sarebbe peggio che combattere contro i mulini a vento alla don Chisciotte ma per quanto attiene le questioni più propriamente tecnico-belliche, sì, con la sempreverde speranza che qualche €urostolto finalmente apra gli occhi e si renda finalmente conto di quanto questa tragica buffonata del conflitto ukrajino sia l'epitome della più becera e fedifraga guerra per procura dagli anni '50 ad oggi.

Come molti di voi forse sapranno, qui è tutto un sprecarsi di aiuti al prode dvce Zelen'skyj, strenuo difensore della civiltà occidentale (o presunta tale) contro le orde degli unni e dei cosacchi dell'est.

A parte gli americani - che è ormai palese che stanno "aiutando" le milizia nazionaliste ukrajine dal lontano 2012 - ci sono vari altri paesi in ambito NATO che si stanno "svenando" per supportare il summenzionato salvatore della patria in periglio ma tra tutti svettano i britoni e i crucchi.

Ora, se davvero qualcuno avesse voluto aiutare l'Ukrajina nella lotta, lo avrebbe fatto inviando materiale bellico se non stato dell'arte, quantomeno moderno e funzionante e almeno parzialmente per quanto concerne il settore armi d'appoggio e artiglierie, questo è stato anche fatto, specialmente dal Belpaese a guida dvce conte Drakulia e soprattutto da Giorgia Melenskyj anche se, pure qui, pare che non si sia fatta una bellissima figura con i nostri potentissimi obici campali FH-70 belli che vetusti ed usurati ma tant'è: in effetti (ed è una vergogna nazionale!) questo passa l'eatalico convento, c'è poco da dire o da fare.

L'artiglieria convenzionale a traino meccanico è ormai negletta da quel dì nel Belpaese e questi pezzi erano effettivamente in dotazione alle nostre forze (dis)armate.

Parlando invece dei crucchi e dei britoni, lì il discorso di fa decisamente più serio, perché a parte le teribbuli munizioni in uranio impoverito (ma qui ci starebbe benissimo la locuzione britone "esaurito" perché quei proietti sono talmente vetusti da farmi seriamente dubitare sulla loro reale efficacia) che non so se e come gli ukrajini potrebbero mai utilizzare, visto che sono state prodotte per armi standard NATO di cui non credo gli ukrajini siano stati (ancora) equipaggiati, è notizie di questi giorni che la perfida (e fedifraga) Albione sta fornendo/fornirà i missili stand-off Storm Shadow.

Ora, a parte che mi pareva di aver capito che dovessimo aiutare gli ukrajini a difendersi, già mi sembra fuori luogo inviargli missili a lunga gittata (e quindi notoriamente offensivi) tanto più che l'aviazione ukrajina non dispone di velivoli certificati per l'utilizzo di questi strumenti offensivi.

D'altronde perfino Giuseppe "bel addormentato" Biden si è ben guardato dal fornire a Zelen'skyj aviogetti da combattimento, come i tanto desiderati F-16 (che nonostante l'età sono ancora ottimi aerei), quindi con che cosa dovrebbero lanciare 'sti benedetti missili, con la fionda?

Tornando al discorso sulle munizioni all'uranio, che tanto scalpore hanno fatto e tanti strilli alla imminente guerra nucleare hanno prodotto - specialmente da parte di quel cialtrone impenitente di Medvedev, che davvero non perde occasione per tacere - a quanto pare nessuno si è reso conto del fatto che questa tipologia di munizionamento è stata de facto bandita da tutti gli arsenali dei paesi NATO ed era in via di smaltimento/dismissione. Quale occasione migliore, per i nostri cari amici aldilà della Manica, per fare un po’ di pulizia a costo zero, che scaricare tutta questa inutile morchia sugli “alleati” ukrajini?

E infatti.

Io sinceramente spero e prego che non siano così deficienti da voler davvero usare quella roba, perché rischiano di trasformare le fertili pianure e le verdi pasture ukrajine in un deserto post-apocalittico avvelenato dalla micidiale polvere di uranio.

Sì, perché il vero pericolo posto da queste munizioni non è dovuto al fatto che siano dirompenti o – come pensano e dicono un po’ troppi pennivendoli fregnacciari – armi atomiche (!) bensì per il fatto che una volta esplose, tendono a polverizzarsi, specialmente quando colpiscono bersagli “duri” (rocce comprese), avvelenando di fatto tutto ciò che entra in contatto con detta polvere.

Quando vennero impiegate durante la prima pagliacciata del Golfo (Persico), in ambiente quasi totalmente desertico, nessuno se ne rese conto più di tanto ma quando vennero poi utilizzate con grande larghezza di manica in Bosnia-Herzegovina e in Kosovo, i danni… collaterali divennero assai più evidenti, con intere regioni rese di fatto la brutta copia di Chernobyl!

Dulcis in fundo, i nostri Liebe Freunde tedeschi; ricordate tutta la pantomima sull’invio oppure no dei carri da battaglia Leopard, tanto invocati dal dvce Volodomyr come deus ex machina per risolvere il conflitto con i russki?

Alla fine glieli daranno solo che, ahimè!, non si tratta dei tanto agognati Leopard 2 (magari gli A6 di ultima generazione) bensì dei Leopard 1, cioè di carri obsoleti dismessi da quasi tutti i loro utenti e che la Grosse Deutschland custodisce a migliaia nei suoi cimiteri degli elefanti.

Praticamente sarebbe come se l’Eatalia di Giorgia Melensky decidesse di spedirgli gli M47 o gli M60 ex-EI, dei rottami dismessi ormai da decenni e che stanno a far ruggine in Friuli (e in qualche altro posto che non ricordo).

Quale valenza possa avere un “aiuto” siffatto, credo sia facilmente intuibile: non è altro che l’ennesimo scaricabarile €uroatlantico per sbarazzarsi di tanta morchia che andrebbe altrimenti smaltita.

Quel che dovevo dire, l’ho detto. Lascio ad altri trarre le (logiche) conclusioni, sperando di non dover assistere nel prossimo futuro ad ulteriori scempi simili che nulla possono fare realisticamente per aumentare le possibilità di concludere il conflitto ma che stanno evidentemente facendo molto comodo ai mandanti del dvce ukrajino e dei suoi sodali!


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