Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 24 giugno 2014

Quando è proprio il caso di dire: "Piove, governo ladro!"

È vero, è una vita che non mi faccio vivo su questa pagina, ma vi assicuro che ho avuto la mia (abbondante) parte di guai che mi ha tenuto lontano... intendo però rimediare con una ripartenza col botto, esaminando un argomento che è stato portato alla mia attenzione mentre leggevo l'eccellente volume Future Weapons di Kevin Dockery.

Nello specifico, si parlava di flechettes per il defunto programma SPIW delle FF.AA. Statunitensi degli anni '60... ad un certo punto sono stato colpito da un riferimento sull'uso di dardi o freccette aeree niente meno che durante la Grande Guerra, cosa di cui – ammetto la mia sesquipedale ignoranza – non sapevo nulla, nemmeno per sentito dire.

Ho così compiuto le mie brave ricerche sui... sacri testi in mio possesso, oltreché online e quanto ne ho ricavato mi ha lasciato a dir poco basito.
Lungi dall'essere state inventate e/o utilizzate per la prima volta – come asserito da più parti – nelle cosiddette munizioni beehive dagli americani durante la guerra del Vietnam, le freccette erano state abbondantemente impiegate dai maggiori belligeranti sul fronte occidentale (e non solo, stando a quanto ho letto su un sito dedicato ai combattenti del Commonwealth nella prima guerra mondiale) con una particolare predilezione da parte dei francesi, seguiti a ruota dai tedeschi e in ultima battuta, dai britannici.

Solo che al tempo le flechettes non venivano sparate dai tubi dell'artiglieria campale (che al tempo preferivano di gran lunga le granate Shrapnel prima dell'introduzione generalizzata delle granate esplosive/dirompenti) ma... sganciate – diciamo così – dagli aerei, montate in contenitori agganciati sotto le ali ovvero direttamente dalla fusoliera; in pratica il pilota sorvolava il bersaglio (di solito una trincea o un concentramento di truppe allo scoperto) e tirava un cordino, che liberava il tappo del contenitore delle freccette, che così piovevano dall'aereo disperdendosi su un'ampia area.

L'idea era che l'altitudine e la forza di gravità avrebbero impartito una velocità terminale sufficientemente elevata a queste specie di... chiodi d'acciaio da infliggere ferite piuttosto gravi ai... recipienti a terra, trapassando coperture ed elmetti d'acciaio con conseguenze facilmente immaginabili.

A quanto pare ci furono numerosissime varianti, progettate ed impiegate da tutti i contendenti ma la forma più comune era quella di una corta asta d'acciaio dalla punta acuminata, dotata di alette all'altro capo, che garantivano che il dardo scendesse a piombo, punta in avanti.

Incredibile ma vero, (quasi) tutte le fonti da me esaminate affermano che gli inventori di cotanta... genialata siano stati proprio gli italiani, il che vorrebbe dire che non solo abbiamo ideato, teorizzato (ed applicato) per primi la guerra aerea ma anche le prime armi aviolanciate della storia, quando gli altri usavano gli aeroplani essenzialmente per divertirsi ovvero per la ricognizione aerea, ruolo che era stato svolto sin dall'era napoleonica (con alterne (s)fortune, diciamocelo) dai palloni aerostatici e dalle mongolfiere.

Il primo utilizzo accertato della novella arma sarebbe dunque avvenuto per mano italica durante la guerra di Libia (1911-12) dopodiché l'idea sarebbe stata adottata, raffinata ed impiegata già nel 1914 dai francesi contro gli invasori crucchi, con grande scorno di questi ultimi, probabilmente per il fatto di non essere stati loro per primi ad ideare codesta amena carognata, visto che tutte le altre – lanciafiamme, gas velenosi, pallottole esplosive etc. -
sono state ideate e introdotte dai sudditi del Kaiser durante il conflitto.

Fatto sta che – sempre rapidi nell'adottare una buona idea quando ne vedono una – i tedeschi resero immediatamente pan per focaccia agli odiati mangia-baguette tempestandoli di flechettes sulle quali riportavano, come potete vedere, a chiare lettere (e in francese, in modo che il nemico potesse capire) che il... regaluccio che stavano ricevendo era “invenzione francese/fabbricato in Germania”.

Chi ha detto che ai crucchi manca il senso dell'umorismo?

Parlando invece dell'effettiva efficacia dei dardi aerei, non ci sono – come molto spesso accade in questi casi – pareri concordi; c'è chi li esalta, come i francesi e i tedeschi (che furono più spesso che no vittime degli attacchi con flechettes) e chi invece li riteneva assai poco efficaci, oltreché subdoli e poco cavallereschi, come gli inglesi.

A tal proposito pare che gli aviatori del Royal Flying Corps rifiutassero di usarle perché pensavano che “fosse un lavoro sporco... perché il nemico non può sentirle arrivare e perché infliggono ferite disgustose... oltretutto non è possibile sganciarle con sufficiente precisione” la stessa fonte però attesta che “contro la cavalleria o la fanteria in formazione chiusa sono indubbiamente efficaci, come hanno dimostrato i francesi”

Da parte tedesca, pare che già nel 1915 ci fossero dei rapporti ufficiali sull'efficacia di questi strumenti da parte del corpo della sanità militare, che indicavano come i dardi (che erano lunghi in media 15 centimetri, fatti d'acciaio e piuttosto pesanti evidentemente) potessero trapassare gli elmetti d'acciaio e raggiungere senza problemi il cervello, così come, colpendo dall'alto, per esempio dalla spalla, potevano di fatto attraversare completamente un corpo umano, trafiggendo nel processo numerosi organi.

Un soldato tedesco rimasto anonimo afferma al riguardo che “se si vedevano arrivare le frecce era meglio piuttosto gettarsi a terra, perché anche se uno così copriva un area maggiore, la freccia che dovesse colpirti ha minori possibilità di trafiggere più organi”.

Oltre all'uso antiuomo, pare che i britannici abbiano adoperato (o almeno tentato) le flechettes contro quella che ritenevano una vera e propria piaga: gli Zeppelin che i tedeschi adoperavano per i bombardamenti sulla Gran Bretagna.
L'idea era di sorvolare le aeronavi per sganciarci i dardi in modo da bucarne l'involucro.

Da quel che mi risulta, l'idea fu assolutamente fallimentare, in primo luogo perché gli aerei del tempo difficilmente avevano la tangenza per agguantare uno Zeppelin ad alta quota, figuriamoci sorvolarlo, così come anche un numero elevato di flechettes a segno non sarebbe stato comunque in grado di infliggere danni critici all'aeronave.
Non per niente, le uniche armi in grado di infliggere danni devastanti ai dirigibili, portando così al loro abbandono come arma da parte delle potenze centrali, fu l'invenzione delle pallottole incendiarie dal momento che gli Zeppelin erano riempiti di idrogeno, gas notoriamente volatile e facilmente infiammabile.

Tornando a bomba, l'idea delle flechettes non venne mai realmente accantonata, come ben sappiamo; dopo due guerre mondiali e tutta una serie di studi per renderle un'arma antiuomo ad uso della fanteria sotto forma di proiettili per una nuova generazione di armi leggere ad alta velocità, vennero alla fine impiegate più prosaicamente dalle artiglierie campali e sui carri armati, in luogo delle antiquate cariche a mitraglia, dei colpi a grappolo e delle ormai desuete granate Shrapnel contro formazioni di fanteria attaccanti, anche se – in epoca molto più recente – ci sono stati rapporti di un uso di dardi o freccette in conflitti come quello afghano e siriano... da cosa siano però state esplose queste flechettes non è dato sapere, mentre è fatto accertato che gli israeliani abbiano usato granate di tipo Beehive da 105mm contro i palestinesi e i militanti di Hamas ed Hezbollah esplose con grande liberalità in aree edificate dai pezzi dei loro carri armati Merkava con numerose vittime tra i "terroristi" ivi compresi un paio di giornalisti e cameraman stranieri...

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