Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

giovedì 29 novembre 2018

Quando NON è proprio il caso di dire "W l'Italia"

Come potrete apprezzare dal meme qui a fianco, anche questa volta si tratta dell'ennesimo caso di inc... auto acquisto del sottoscritto, stavolta alla voce roba che vola.

Dopo eoni trascorsi a leggere sacri testi pressoché esclusivamente nella lingua di Shakespeare, mi sono fatto tentare dall'acquisto di una terna di volumi, editi nella lingue di Dante, un paio dei quali pubblicati in epoca più risalente (anni '80 e '90), ovviamente riedizioni in italiano di altrettante opere in lingua inglese, tra l'altro di autori piuttosto blasonati (Christopher Chant e Bill Gunston, niente meno) mentre il terzo è un volume edito di recente (2012) e scritto da un certo Riccardo Niccoli, da quel che mi è dato sapere un autore piuttosto attivo nell'ambito della divulgazione aeronautica.

Ora, mentre uno dei 3 volumi - Moderni Aerei da Combattimento - mi è già noto in quanto ne possiedo l'originale inglese, gli altri due - Aerei e Aerei Moderni da Combattimento - mi erano assolutamente sconosciuti, praticamente un acquisto a scatola chiusa; d'altronde anche il prezzo era invitante, sicché la tentazione si è concretizzata con l'acquisto.

L'ennesima disquisizione sulla storia
degli aeroplanini Made in Italy...
Oggi ho ricevuto due dei summenzionati volumi e dire che sono rimasto... contrariato sarebbe un grossolano eufemismo, perché mi sono trovato di fronte a due libri che parevano la copia carbone l'uno dell'altro, con le uniche differenze del formato (poco più grande di un tascabile il primo, formato A4 il secondo) e del contenuto - una cronistoria dell'aviazione dagli esordi ai giorni nostri, suddivisa per periodi storici il primo, una disamina delle varie tattiche e tipologie d'impiego della "moderna" aviazione militare il secondo - per il resto, degli aerei promessi non v'è traccia alcuna: non c'è una scheda tecnica, un diagramma, un trittico che sia uno, solo una dotta disquisizione lunga svariate pagine dove i velivoli sono ovviamente menzionati in abbondanza ma mai esaminati.

...e l'ennesima sAga mentale
dell'esperto britone di turno.
Tra l'altro, cosa che mi ha dato ulteriormente fastidio, incentrate pressoché esclusivamente sul punto di vista occidentale, soprattutto il volume di Chant, manco fosse stato scritto negli anni della Guerra Fredda, anziché dopo il crollo del Muro, quando hanno cominciato ad affluire informazioni (finalmente) puntuali ed attendibili anche dall'altra parte della cortina di ferro, che sfatavano buona parte dei rassicuranti miti circa l'inconsistenza delle aviazioni sovietica ed orientali.

Quindi, a parte il terzo volume (che tra l'altro mi deve ancora arrivare) di cui già so di cosa parla e com'è fatto (e che ho acquistato per completare la raccolta della Enciclopedia delle Armi Moderne marcata Peruzzo da me certosinamente raccolta a dispense ormai 35 anni fa e poter finalmente leggere ed apprezzare i concetti in esso riportati in una lingua che mi è più comoda) per gli altri due posso affermare di aver veramente preso delle sonore inculate.

L'unico volume della triade che
abbia un po' di senso, sperando
che sia stato tradotto degnamente!
A corollario di tutto questo, posso riportare questa chicca: onde non ritrovarmi sommerso per l'ennesima volta di una massa di carta inutilizzabile (e tra l'altro difficilmente riciclabile, se capite cosa intendo), ho contattato il venditore del volume di Niccoli per chiedere di avviare il reso per rimborso.
Mi è stato risposto, a tamburo battente, che il rimborso era già stato avviato, mentre per quanto riguarda il reso... non c'era alcun bisogno di rendere alcunché, segno evidente che anche per chi questo pamphlet lo vende è più la spesa che l'impresa.

Va be' meglio così, almeno questa impresa non è stata un (costoso) fallimento totale, come buona parte dei miei ultimi acquisti in salsa britone che si trovano ora a far polvere nella mia biblioteca.

Andiamo avanti così, che va benissimo e W l'editoria itajiana!

martedì 6 novembre 2018

Michael Moore è Michael Moore, si sa, però è vero che...

Si può essere più o meno d'accordo col ciccione col cappello da boscaiolo che ama fare documentari dissacratori sul suo stesso, ameno paesello (quello che va predicando libertà e democrazia, imponendola agli altri a suon di bombe, droni e missili deficienti ma dove in casa si trova soggetto di un fottuto regime pluto-fascista) ma una cosa è certa: fa pensare - se non hai la testa infilata nel culo, ovviamente - e spinge spesso a dubitare e verificare la veridicità di quanto afferma.

O almeno è questo l'effetto che ha sempre avuto sul sottoscritto, sicché, quando nel suo ultimo film, testé (indegnamente) trasmesso da quelle buone paste de La7, è partito il (puntuale) capitolo sulle connessioni (ormai più che acclarate, oltreché notorie) tra tutti i poLLiticanti a stAlle e strisce, in primis proprio i progressivissimi e popolari DemocraticHi (che praticamente, da quella banda di ipocriti matricolati qual sono, razzolano male a qualunque latitudine) e la fottuta banda bassotti della NRA, mi si è accesa una lampadina quando è venuto fuori, tra le altre cose, che anche il famigerato discorso della diffusione delle armi nella Terra dei Liber(ticid)i è quanto meno inesatto ed ho perciò voluto verificare quanto ci fosse di vero e quante cazzate ci avessero fin qui rifilato.

Il risultato delle mie ricerche alla fine è stato questo articolo pubblicato ben due anni fa che riporta puntualmente e con dovizia di particolari la situazione, così come elaborata dall'ultimo censimento nazioAnale e rimasto - ahimè! - fin qui sconosciuto al sottoscritto.

Quel che ne viene fuori è a dir poco sconcertante, perché viene fuori che il "paese più armato del mondo" in realtà non lo è o meglio, che, così come per la ricchezza, anche le armi sono appannaggio di una esigua minoranza e che - e questo è per me il dato più conturbante - solo il 3% dell'intera popolazione degli Stati (dis)Uniti d'Ammerreka è il reale detentore di oltre la metà dell'arsenale circolante nel paese!

Alla luce di questi fatti, non si può fare altro che porsi la fatidica pregunta: ma davvero questa banda di peracottari pensa di dare lezioni di democrazia agli altri quando in casa sua di fatto è ostaggio di un manipolo di cialtroni, tant'è che non si riesce in nessun modo a mettergli un freno?

Paradossalmente la risposta è che - in effetti - quello della (presunta) diffusione delle armi da fuoco nel paese per la politica è un non-problema proprio perché riguarda in definitiva poco più di 1 'merrikano su 5.
Il fatto poi che questo 1/5 degli abitanti faccia poi parte della lobby più potente del paese in termini di fatturato (e di...sostegno alla pollitica - capisc'a'mme) di certo aiuta la nomenklatura al poDere a guardare da un'altra parte.

Resta però il fatto che, in un paese non dico democratico ma anche solo civile, il peso dell'opinione pubblica, specialmente se sostenuta dalla stragrande maggioranza del paese reale, avrebbe dovuto spingere qualunque governo che non sia una dittatura oligarchica a prendere decisamente posizione contro la summenzionata esigua minoranza ma ancora una volta (e non lo dico io, ma è la tesi alla base del film/documentario di Moore) si dimostra nei fatti che la civilerrima democraticissima Ammerreka è in realtà una dittatura bella e buona, con l'unica differenza - rispetto alle altre dittature del continente - che non fanno sparire la gente - almeno per il momento - e che preferiscono prendersela con gli alieni piuttosto che con i cittadini residenti.

Spero ardentemente che questo ameno spettacolo venga visto anche da tanti dei miei amicHi, specialmente quelli americanofili senza se e senza ma, soprattutto da quelli che si sono sperticati per quel mignottone di Ilaria Clintone e che ancora stanno masticando amaro e sputando veleno a quasi due anni di distanza.

L'ho sempre detto e lo ribadirò finché campo: Donaldo Trombetta sarà pure un puzzone, forse nutre anche velleità autocratiche - altra tesi sostenuta dal nostro regista con la camicia a scacchi - ma se avessimo avuto come presidentA quella tronfia scoreggia radical-chic sul libro paga di tutti i peggiori potentati finanziari e mega-corporativi a livello planetario, sarebbe stato molto, ma molto peggio.

Perché Barakka Obama ha mostrato la via (e se qualcuno vedrà il film, capirà di che parlo, se non è completamente obnubilato) ma Ilaria avrebbe sicuramente fatto il passo successivo ed ulteriore, mentre il puzzone in chief che siede oggi alla Domus Albula in fin dei conti si è limitato finora a sparare cazzate che quasi sbordano nello schizofrenico ma non ha autorizzato alcuna black op, né tanto meno ha spedito droni a bombardare a tradimento a casa d'altri, tanto per fare un esempio.

In compenso sta piantando un chiodo dopo l'altro sulla bara degli (ormai morituri) Stati Uniti d'Ammerreka e il bello è che lo fa col placet dell'apparato industriale-militare - che è quello che ci sta guadagnando e che guadagnerà in futuro dalle lucrose commesse che lo zio Sam gli sta prospettando - mentre chi si straccia le vesti, gridando al destino cinico e baro, sono solo la massa degli speculatori e dei grassatori che sotto l'illuminata (sì, con la 230V) guida delle amministrazioni demofraciche hanno fatto e disfatto il mondo (quello reale, non quello delle quotazioni di borsa su un display di qualche trader) a loro immagine con le conseguenze che tutti oggi ben conosciamo.

E solo per questo, anche se certamente a Michael Moore (e non solo) dispiace tanto, gli farei un monumento!

sabato 3 novembre 2018

È nata una stella?

...ai posteri l'ardua sentenza!

Certo, se la foto postata a corredo degli articoli che stanno girando in rete le rende a malapena giustizia, Yudi Pineda ha tutte le carte in regola per essere una futura reginetta dell'adult entertainment e se è vero quanto dichiara, cioè di essere appagata della svolta che ha preso la sua vita, non posso che farle i miei più sentiti auguri di una lunga e felice carriera, anche se noto, con un certo qual sospetto, diverse incongruenze tra le varie versioni della stessa notizia fornite dai diversi organi di (dis)informazione nazioAnali ma tant'è.

A questo scopo, ho deciso di prendere per buona questa versione la prima che è giunta alla mia attenzione e che proviene da fonte (abbastanza) autorevole per non dire... specializzata, ancorché in gossip e puttanate varie.