Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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martedì 15 novembre 2011

Ma Siamo Seri...

Il Paese va a rotoli, le nostre speranze, sempre più appese ad un filo, poggiano (fin troppo) pesantemente sul professor Monti, come se bastasse la sua sola presenza, una volta fatto fuori il nano di Arcore, per rimettere a posto una situazione disastrosa frutto di quasi un ventennio di incuria politica e che invece, molto probabilmente, per chi non si trova già con il culo saldamente al coperto vorrà dire essenzialmente lacrime, sudore e sangue, possibilmente tutte insieme così non si perde tempo.

La crisi ha messo col culo in terra gli italiani che stentano ad arrivare alla fine del mese, la disoccupazione o la sotto-occupazione aumentano costantemente così come il sommerso, il nero e l'evasione fiscale... eppure una delle tante minchiate proferite dal divo di Arcore mi ha trovato quasi pienamente d'accordo, parlo dell'uscita relativa al fatto che in Itajia i ristoranti sono sempre pieni...

caliamo un velo pietoso sulla storia degli aerei strapieni di passeggeri, che è una cazzata micidiale (non tutti possono permettersi di viaggiare con l'aereo messo a disposizione dallo Stato portandosi dietro parenti, amici e conoscenti, caro il mio Cavaliere) a meno che il Salvatore da Arcore non intendesse i voli per l'estero in classe economica, quelli si che sono sempre pieni: si, sono pieni di gente che scappa dal Belpaese per cercare miglior fortuna all'estero... una volta si emigrava con la nave trascinandosi dietro le valige di cartone chiuse con lo spago... oggi si emigra in aereo e con i trolley della Samsonite ma per il resto rispetto a 100 anni fa non è (purtroppo) cambiato un beneamatissimo cazzo: se vuoi sopravvivere – e hai i mezzi per permettertelo – tagli la corda e cerchi fortuna altrove.

Purtroppo, per chi non se lo può permettere, resta evidentemente un unico sfogo, la famosa cena fuori casa il sabato sera; ma anche qui, c'è da fare qualche differenza, caro il mio Silvio, perché non tutti possono permettersi la cena al ristorante la maggior parte opta per soluzioni più economiche come la pizzeria o la trattoria locale... solo che anche qui la cosa si è vergognosamente snaturata.

Tanto per rendervi edotti, un paio di sabati fa, in compagnia di un amico e assillati dal solito, annoso problema (per la serie: che si fa? Si mangia un boccone?... si, ma dove?) mi sono recato in un locale che frequentavo in tempi non sospetti, quand'ero un povero pisquano che campava ancora di fumetti e rock'n'roll, una specie di bettolone in una zona periferica della Capitale, noto per essere un classico locale per pischelli a basso, bassissimo costo... lì per lì m'è parso che non fosse cambiata una mazza in questi ultimi 20 anni: siamo stati accolti dalle solite, immense, tavolate di ragazzetti caciaroni lasciati allo stato brado... la cosa lasciava ben sperare, se ci vengono ancora i pisquanelli è segno che almeno te la cavi con poco, si sa che i ragazzi non hanno tutta 'sta disponibilità economica, no?

NO!

decisamente, ancora una volta mi sono dovuto ricredere, non so come accidenti fanno, ma questi mocciosi bastardi stanno sempre messi meglio di noi che mocciosi non siamo più e che fatichiamo non poco per metterci due euro in saccoccia.

Perché quando una delle cameriere – l'unica nota positiva di tutto il fottuto locale, una più gnocca dell'altra... e con la fame che c'ho vi assicuro che è stata una tortura vedersele sculettare davanti per tutta la sera – ci ha portato il menù, per poco non m'è preso un coccolone...

tenete sempre presente che stiamo parlando di una classica pizzeria/trattoria senza tanti frizzi e lazzi, locale e cucina nel limite della decenza ma niente di più; orbene, una cazzo di pizza margherita veniva a costare la bellezza di € 7,50 le bruschette partivano da € 3,50 e non vi dico una birra o una coke quanto cazzo potevano costare... non mi pare di essere mai stato un pulciaro o uno che se mòre de fame ma mi è sembrato semplicemente uno scandalo, visto soprattutto la tipologia di locale e l'ambiente... si, certo, c'era un po' di gnocca per rifarsi gli occhi ma non credo che anche quella sia messa in conto agli avventori... o no?!

Ma la cosa più scandalosa è stata l'acqua, si avete inteso bene, proprio l'acqua... da un po' di tempo a questa parte, è invalsa questa deleteria abitudine da parte di molti locali romani, di adoperare particolari depuratori per l'acqua con la possibilità di produrre a volontà acqua liscia microfiltrata ovvero carbonata.

Nulla da eccepire, si ammazzano un sacco di spese morte e ci si libera dall'ingombro dei vuoti che provocano invece le classiche forniture di acqua in bottiglia, però, perdio! Non mi puoi mettere una brocca di acqua filtrata dal rubinetto 1,50 euro!!!

Non è nemmeno più un furto, è semplicemente un'indecenza, specie considerando il fatto che tutte le altre pietanze hanno prezzi da Hotel Hilton!

Certo, se al... servizio al tavolo fosse stato compreso nel prezzo anche il servizio sul tavolo (o meglio ancora in un privé) da parte delle allegre ragazzotte che servivano ai tavoli, pure pure uno un occhio lo chiudeva, ma così, è stato davvero un furto bell'e'bbuono...

scusate, è l'ormone del cinghiale che è in me che parla, però, porcaputtana, così non si può più andare avanti; tornando a bomba, hanno dato tutti addosso al Cavaliere per la battuta infelice del G20 ma vedendo in giro certe cose, c'è da chiedersi se – almeno in questo caso – non avesse ragione: al paese mio, con prezzi del genere, in pizzeria (altro che ristorante!) non ci vai mai più e che se possano morì tutti de pizzichi, 'sti ladri maledetti!

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