Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 1 maggio 2012

Per un pelo...





Sarà che ultimamente sono diventato piuttosto esigente in fatto di servizi resi per soldi spesi, sarà che sono diventato altrettanto diffidente riguardo quello che i vari spacciatori su internet – veri e propri imbonitori della rete – affermano riguardo le loro merci in vendita, mettiamoci pure che – crisi o non crisi – tutto il mondo sembra diventato paese e che ovunque mi giro vedo il fancazzismo più becero da parte di chi un lavoro ce l'ha ma sembra fare di tutto per perderlo, fatto sta che oggi come oggi mi salta assai facilmente la mosca al naso, perciò sono capace di mandare a'fanculo un'operazione dopo magari settimane che gli sono stato dietro.

Ottima cosa, tra parentesi, per chi – come me – ultimamente soffre di vere e proprie fitte di malinconia e che ha la (pessima!) abitudine di curarle a suon di shopping sul web.
Come uso dire da un po' di tempo a questa parte, non c'è peggior suicida di chi è troppo solo, ha troppo tempo, una connessione internet a banda larga e... la carta di credito a portata di mano!

Fatto sta che – alcuni giorni fa, in preda a crisi di astinenza da filmoni con l'attorone (leggi: film di serie B possibilmente ricchi di sesso e violenza le più gratuite – e sceme – possibile) – ho pensato bene di fare una carrellata sul web alla ricerca di alcuni titoli decisamente cult alcuni dei quali vi ho già presentato nei giorni scorsi.

È stato così che mi sono imbattuto su Amazon in un classico double feature cioè un DVD-pack contenente due filmoni di genere, tra i quali il famigeratissimo (e introvabile!) Le Deportate della Sezione Speciale SS considerato uno dei capostipiti del genere nazisploitation al quale sto dando una caccia spietata da almeno un paio d'anni e del quale, finora, avevo potuto tirare giù solo un avi indecente e per di più in inglese, tanto perché – come ho scritto qualche giorno fa – si tratta di un film italiota che più italiota non si può... mi precipito a leggere le caratteristiche del prodotto e scopro – meraviglia delle meraviglie – che si tratta dell'edizione uncut del film e per di più con audio italiano e inglese!

Minchia, troppa grazia, Sant'Antonio... do un'occhiata alle varie proposte (tutte copie rigorosamente usate) e scopro con un certo raccapriccio che – come al solito – c'è un solo venditore disposto a spedirlo in Itajia... solo che 'sto bandito del Texas chiede la bellezza di $100,00 + spedizione per un totale di $ 112,50...

PRATICAMENTE UNA PIOTTA TONDA TONDA IN EURO

Alla faccia del bicarbonato, posso anche essere un inguaribile collezionista di cinemorchia ma c'ho anche una vita e conti (tanti) da pagare e mollare al rapinatore al di là dello Stagno Atlantico l'equivalente di due giorni di sudato lavoro non mi passa manco per l'anticamera del cervello.
Non mi do comunque per vinto e continuo imperterritamente a cercare fino a che – miracolo! - becco la stessa edizione nel Regno (dis)Unito... ovviamòne si tratta proprio della stessa edizione grindhouse america(g)na con tanto di codifica Area 1 ('tacci loro e de chi s'è inventata 'sta grandissima cazzata delle aree geografiche per DVD e Blu-Ray...) che presenta da un lato il filmone in questione e sull'altro lo sconosciuto (almeno per me) Le Evase – Storia di Sesso e di Violenza.

Sinceramente non potrebbe fregarmene di meno ma dal momento che comunque sono un aficionado del genere Women in Prison, mi dico che alle brutte avrò comunque raccolto un'altra chicca per la mia personale cineteca... il prezzo certamente non è proprio d'occasione: ben quaranta pondi tondi tondi però la spedizione per l'Italia costa una cazzata (meno di una prioritaria nazionale) ed i tempi di consegna sono in genere molto rapidi, sicché... concretizzo l'acquisto e – ohibò! - ecco qui la prima stranezza; al momento del pagamento, le 40 sterlonze sono diventate improvvisamente e senza alcun preavviso 48 (leggonsi: quarantotto!!!) per un gran totale di cinquanta pondi tondi ovverosia la bellezza di sessanta ricchi pleuri al cambio della settimana scorsa.

Giustificazione di Amazon: nel prezzo non sono comprese tasse di importazione e tariffe di sdoganamento, che sono – e figuriamoci – a carico dell'acquirente!
A questo punto mi sorge un dubbio atroce: ma da 'ndo' cazzo arriva 'sto DVD!? Dalla Papuasia?!

No.


Peggio.

Viene dagli Stati (dis)Uniti d'America, solo che il venditore spaccia anche sui siti Amazon europei, con buona pace degli acquirenti d'oltre manica che – non si sa perché – vengono caricati di tasse e balzelli, che non sono invece applicati ai sudditi di Sua Maestà anche se comprano la stessa roba all'estero.

Una bella sonata, non c'è che dire, e ne ho ben donde: non ho mai speso una cifra simile per un cofanetto di DVD, figuriamoci per un disco unico double face per giunta!
Il massimo che ho cacciato in vita mia è stato cinquantacinque euro e per giunta per un cofanetto di film in Blu-Ray altro che DVD (si trattava della raccolta dei film di Harry Potter... si, lo so, mi vergogno come un ladro...).

Passa quasi una settimana dall'evento e noto con un certo piacere che tutti gli ordinativi effettuati nel Regno Unito sono felicemente partiti, alcuni sono addirittura già giunti a destino... tutti, meno che quello che più aspettavo che invece, caso strano, langue appeso ad un filo e non da segno di volersi involare verso casa.

Per altro, scopro che l'ignoto cialtrone americano ha ripostato in vendita lo stesso, identico DVD allo stesso identico prezzo... strano, davvero molto strano... la cosa mi lascia perplesso e rimuginante per buona parte del fine settimana, finché ieri, casualmente, in una delle mie incursioni nel mondo del file-sharing, ho scoperto un file torrent del filmone in questione e – quasi per scherzo – l'ho messo in download, ben sapendo che le speranze di vedere completi film del genere sono di solito pari a zero.
E invece – miracolo caracolito! - l'ho tirata giù in meno di un paio d'ore, nonostante fossero quasi 4 giga di disco.
Nemmeno a farlo apposta, scopro che si tratta proprio della .iso dell'edizione che ho acquistato di Le deportate della sezione etc. etc. completa di menù e quant'altro.

È così che ho scoperto l'atroce verità: il film pubblicizzato nella pagina di Amazon come audio: Italiano è l'altro non questo! Questa è la stessa, imbarazzante versione in lingua inglese che avevo scaricato tempo fa, solo che ha una risoluzione di 700x400 come un qualunque DVD ed una qualità audio e video pari a quella della trasposizione di una VHS usata!



Ho controllato immediatamente che l'ordine fosse ancora in attesa di evasione ed ho scritto al venditore chiedendogli di annullare ipso facto l'ordine, visti i tempi biblici di attesa e soprattutto citando il fatto di non aver notato che il disco era Area 1 – avendolo acquistato dalla Gran Bretagna che, come noi, usa dischi Regione 2 – e che quindi mi sarebbe impossibile (!? eeehh, hai da vede'...) vederlo.

Vi giuro che ho letteralmente incrociato le dita sperando che il bandito non insistesse nel concludere la transazione (avrebbe potuto benissimo farlo) poi ho scoperto che nemmeno lui aveva tutto questo interesse a spedirmelo (da qui la biblica attesa per l'evasione dell'ordine): se è vero, come è vero, che a me il disco sarebbe costato un botto, per quanto riguarda il venditore – specie se è un cialtrone affamato di soldi – la vendita sarebbe comunque stata in perdita perché Amazon gli versa solo le due sterline per la spedizione dall'Inghilterra... come ci arriva e quanto costa mandarcelo non sono affari suoi ma del venditore (ricordate? Le spedizioni per l'estero su Amazon.com costano il triplo rispetto ad Amazon.co.uk o Amazon.it) che così è costretto ad intaccare il suo margine di guadagno.

Infatti, caso strano, mi ha risposto a strettissimo giro di posta, dicendo che gli dispiaceva per l'accaduto ma che comunque avrebbe annullato l'ordine immediatamente, cosa che poi ha realmente fatto di lì a pochi minuti.

Non c'è che dire, mi sono salvato letteralmente per il rotto della cuffia ma – porco mondaccio infame! – se chi è preposto a postare gli annunci sul sito avesse fatto il mestiere per il quale viene pagato, in primo luogo non avrei mai nemmeno pensato ad acquistare quel pezzo!

Come dicevo ad inizio post: crisi o non crisi, mi pare proprio che a nessuno vada di fare un cazzo, ed il bello è che in tempi di magra come questi, dove il licenziamento è dietro l'angolo – specie nei paesi anglosassoni, USA in testa – il fancazzismo è addirittura aumentato invece di diminuire.


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