Sarà che ultimamente sono diventato
piuttosto esigente in fatto di servizi resi per soldi spesi, sarà
che sono diventato altrettanto diffidente riguardo quello che i vari
spacciatori su internet – veri e propri imbonitori della rete –
affermano riguardo le loro merci in vendita, mettiamoci pure che –
crisi o non crisi – tutto il mondo sembra diventato paese e che
ovunque mi giro vedo il fancazzismo più becero da parte di chi un
lavoro ce l'ha ma sembra fare di tutto per perderlo, fatto sta che
oggi come oggi mi salta assai facilmente la mosca al naso, perciò
sono capace di mandare a'fanculo un'operazione dopo magari settimane
che gli sono stato dietro.
Ottima cosa, tra parentesi, per chi –
come me – ultimamente soffre di vere e proprie fitte di malinconia
e che ha la (pessima!) abitudine di curarle a suon di shopping sul
web.
Come uso dire da un po' di tempo a
questa parte, non c'è peggior suicida di chi è troppo solo, ha
troppo tempo, una connessione internet a banda larga e... la carta di
credito a portata di mano!
Fatto sta che – alcuni giorni fa, in
preda a crisi di astinenza da filmoni con l'attorone (leggi: film di
serie B possibilmente ricchi di sesso e violenza le
più gratuite – e sceme – possibile) – ho pensato bene di fare
una carrellata sul web alla ricerca di alcuni titoli decisamente cult
alcuni
dei quali vi ho già presentato nei giorni scorsi.
È
stato così che mi sono imbattuto su Amazon in un classico double
feature
cioè un DVD-pack contenente due filmoni di genere, tra i quali il
famigeratissimo (e introvabile!) Le
Deportate della Sezione Speciale SS
considerato uno dei capostipiti del genere nazisploitation
al quale sto dando una caccia spietata da almeno un paio d'anni e del
quale, finora, avevo potuto tirare giù solo un avi indecente e per
di più in inglese, tanto perché – come ho scritto qualche giorno
fa – si tratta di un film italiota che più italiota non si può...
mi precipito a leggere le caratteristiche
del prodotto e
scopro – meraviglia delle meraviglie – che si tratta
dell'edizione uncut
del
film e per di più con audio
italiano e inglese!
Minchia,
troppa grazia, Sant'Antonio... do un'occhiata alle
varie proposte (tutte copie rigorosamente
usate)
e scopro con un certo raccapriccio che – come al solito – c'è un
solo venditore
disposto a spedirlo in Itajia... solo che 'sto bandito del Texas
chiede la bellezza di $100,00 + spedizione per un totale di $
112,50...
PRATICAMENTE
UNA PIOTTA TONDA TONDA IN EURO
Alla
faccia del bicarbonato, posso anche essere un inguaribile
collezionista di cinemorchia ma c'ho anche una vita e conti (tanti)
da pagare e mollare al rapinatore al di là dello Stagno Atlantico
l'equivalente di due
giorni di
sudato lavoro non mi passa manco per l'anticamera del cervello.
Non
mi do comunque per vinto e continuo imperterritamente a cercare fino
a che – miracolo! - becco la stessa edizione nel Regno
(dis)Unito... ovviamòne si tratta proprio della stessa edizione
grindhouse
america(g)na con
tanto di codifica Area
1 ('tacci
loro e de chi s'è inventata 'sta grandissima cazzata delle aree
geografiche per DVD e Blu-Ray...) che presenta da un lato il filmone
in questione e sull'altro lo sconosciuto (almeno per me) Le
Evase – Storia di Sesso e di Violenza.
Sinceramente
non potrebbe fregarmene di meno ma dal momento che comunque sono un
aficionado del genere Women
in Prison,
mi dico che alle brutte avrò comunque raccolto un'altra chicca per
la mia personale cineteca... il prezzo certamente non è proprio
d'occasione: ben quaranta
pondi tondi
tondi però la spedizione per l'Italia costa una cazzata (meno di una
prioritaria nazionale) ed i tempi di consegna sono in genere molto
rapidi, sicché... concretizzo l'acquisto e – ohibò!
- ecco qui la prima stranezza; al momento del pagamento, le 40
sterlonze sono diventate improvvisamente e senza alcun preavviso 48
(leggonsi:
quarantotto!!!)
per un gran totale di cinquanta
pondi tondi ovverosia
la bellezza di sessanta
ricchi pleuri
al cambio della settimana scorsa.
Giustificazione
di Amazon: nel prezzo non sono comprese tasse di importazione e
tariffe di sdoganamento, che sono – e figuriamoci – a
carico dell'acquirente!
A
questo punto mi sorge un dubbio atroce: ma da 'ndo' cazzo arriva 'sto
DVD!? Dalla Papuasia?!
No.
Peggio.
Viene
dagli Stati (dis)Uniti d'America, solo che il venditore spaccia anche
sui siti Amazon europei, con buona pace degli acquirenti d'oltre
manica che – non si sa perché – vengono caricati di tasse e
balzelli, che non sono invece applicati ai sudditi di Sua Maestà
anche se comprano la stessa roba all'estero.
Una
bella sonata, non c'è che dire, e ne ho ben donde: non ho mai
speso
una cifra simile per un cofanetto di DVD, figuriamoci per un disco
unico double face per
giunta!
Il
massimo che ho cacciato in vita mia è stato cinquantacinque euro e
per giunta per un cofanetto di film in Blu-Ray
altro
che DVD (si trattava della raccolta dei film di Harry Potter... si,
lo so, mi vergogno come un ladro...).
Passa
quasi una settimana dall'evento e noto con un certo piacere che tutti
gli
ordinativi effettuati nel Regno Unito sono felicemente partiti,
alcuni sono addirittura già giunti a destino... tutti, meno che
quello che più aspettavo che invece, caso strano, langue appeso ad
un filo e non da segno di volersi involare verso casa.
Per
altro, scopro che l'ignoto cialtrone americano ha ripostato
in
vendita lo stesso, identico DVD allo stesso identico prezzo...
strano, davvero molto strano... la cosa mi lascia perplesso e
rimuginante per buona parte del fine settimana, finché ieri,
casualmente, in una delle mie incursioni nel mondo del file-sharing,
ho scoperto un file torrent del filmone in questione e – quasi per
scherzo – l'ho messo in download, ben sapendo che le speranze di
vedere completi film del genere sono di solito pari a zero.
E invece – miracolo caracolito! -
l'ho tirata giù in meno di un paio d'ore, nonostante fossero quasi 4
giga di
disco.
Nemmeno
a farlo apposta, scopro che si tratta proprio della .iso
dell'edizione che ho acquistato di Le
deportate della sezione etc. etc. completa
di menù e quant'altro.
È
così che ho scoperto l'atroce verità: il film pubblicizzato nella
pagina di Amazon come audio:
Italiano è
l'altro non
questo! Questa è la stessa, imbarazzante versione in lingua inglese
che avevo scaricato tempo fa, solo che ha una risoluzione di 700x400
come un qualunque DVD ed una qualità audio e video pari a quella
della trasposizione di una VHS usata!
Ho
controllato immediatamente che l'ordine fosse ancora in attesa di
evasione ed ho scritto al venditore chiedendogli di annullare
ipso facto l'ordine,
visti i tempi biblici di attesa e soprattutto citando il fatto di non
aver notato che il disco era Area 1 – avendolo acquistato dalla
Gran Bretagna che, come noi, usa dischi Regione 2 – e che quindi mi
sarebbe impossibile (!? eeehh, hai da vede'...) vederlo.
Vi
giuro che ho letteralmente incrociato le dita sperando che il bandito
non insistesse nel concludere la transazione (avrebbe potuto
benissimo farlo) poi ho scoperto che nemmeno lui aveva tutto questo
interesse a spedirmelo (da qui la biblica attesa per l'evasione
dell'ordine): se è vero, come è vero, che a me il disco sarebbe
costato un botto, per quanto riguarda il venditore – specie se è
un cialtrone affamato di soldi – la vendita sarebbe comunque stata
in perdita
perché Amazon gli versa solo le due
sterline per
la spedizione dall'Inghilterra... come ci arriva e quanto costa
mandarcelo non sono affari suoi ma del venditore (ricordate? Le
spedizioni per l'estero su Amazon.com costano il
triplo
rispetto ad Amazon.co.uk o Amazon.it) che così è costretto ad
intaccare il suo margine di guadagno.
Infatti,
caso strano, mi ha risposto a strettissimo giro di posta, dicendo che
gli dispiaceva per l'accaduto ma che comunque avrebbe annullato
l'ordine immediatamente, cosa che poi ha realmente fatto di lì a
pochi minuti.
Non
c'è che dire, mi sono salvato letteralmente per il rotto della
cuffia ma – porco mondaccio infame! – se chi è preposto a
postare gli annunci sul sito avesse fatto il mestiere per il quale
viene pagato, in primo luogo non
avrei
mai nemmeno
pensato ad acquistare quel pezzo!
Come
dicevo ad inizio post: crisi o non crisi, mi pare proprio che a
nessuno vada di fare un cazzo, ed il bello è che in tempi di magra
come questi, dove il licenziamento è dietro l'angolo – specie nei
paesi anglosassoni, USA in testa – il fancazzismo è addirittura
aumentato
invece di diminuire.
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