Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

venerdì 19 luglio 2013

Come volevasi dimostrare...


Una visione d'altri tempi... rinnovata ieri pomeriggio!
Ci eravamo lasciati la volta scorsa con il sottoscritto che – dopo non aver cavato un ragno dal buco nel suo territorio di competenza – meditava di farsi un giro dalle parti del centro.

Più precisamente, ho scelto come bersaglio per la mia... infaticabile ricerca la zona compresa tra Via Nazionale, Piazza della Repubblica e Piazza dei Cinquecento, ovverosia dove sorge la notoria (qualcuno direbbe famigerata) Stazione Termini delle (defunte) FF.SS., un tempo sede di ogni iniquità cittadina (non ho mai capito per quale motivo le stazioni ferroviarie attirino sempre tanti spostati, sbandati, froci e puttane – salvando sempre l'ultima categoria, ovviamente) e oggi fiore all'occhiello della Capitale, una specie di mega centro commerciale multipiano (ma col cazzo che hanno invece costruito i parcheggi necessari a chi si reca in stazione per caricare/scaricare bagagli e passeggeri) dove i treni arrivano e partono ancora alla cazzo di cane, ma in compenso puoi trovare di tutto e di più nei megastore fuori dall'area binari; una caratteristica costante è però rimasta: è una zona ancora frequentata da tanta, varia umanità ma oggidì pesantemente pattugliata dalle forze del (dis)ordine, dove in realtà la fanno da padrone... i fetentissimi autisti dei mezzi pubblici!
Tipico esempio di rivista "per adulti" dell'Est

Giuro che erano anni che non rischiavo la pelle così, voglio dire: ci troviamo in un'area fortemente pedonalizzata antistante la stazione più grande e importante di Roma per non dire forse di tutta Italia, tutta la fottuta piazza è praticamente un unico, grande capolinea a cielo aperto per i bus delle linee urbane – quindi trafficatissimo da utenti e passeggeri – che cazzo di bisogno c'è di fare lo slalom a tavoletta in mezzo alla gente?!

Non esistono stop, precedenze o passaggi pedonali che tengano; ti passano letteralmente sopra senza colpo ferire anche davanti a pulotti e caramba che fanno finta di niente!

Va bene, torniamo a bomba che è meglio...

Ordunque, dicevo che c'è una caratteristica che è rimasta invariata della zona, nonostante il passare del tempo, delle mode e degli interminabili lavori a fase alterne per fare questo o modificare quest'altro in zona e alla faccia della crisi economica imperante: è ancora il regno delle edicole a luci rosse e del mercatino del libro usato dove a saper scartabellare (soprattutto ad averne voglia) si potrebbe davvero trovare di tutto e anche di più... se solo si riesce a superare l'ostacolo della puzza atroce di piscio stantio e birra che permea indelebilmente tutta la zona!
Anche questa è – purtroppo – una caratteristica immutabile dell'area e nei decenni non c'è stato un cane in municipio che abbia saputo porvi rimedio.

Come potremmo definirla, se non la versione
Made in Poland del nostrano Le ORE?
Le edicole, però, sono tutta un'altra storia; frequentatissime, giorno e notte, da frotte di turisti in cerca di guide, informazioni e titoli di viaggio per bus, tram e metro (si, lo so: è una cosa da chiodi che a due passi dalla stazione centrale e con cinquanta capolinea delle linee urbane, tocchi rivolgersi alle edicole e al bar tabacchi sulla piazza per queste cose...) e in eguale misura ma esclusivamente di notte da solitarie figure che col favore delle tenebre cercano di mettere mano senza esser viste agli agognati beni proibiti.... forse anche perché, per quello che ho visto in giro, probabilmente sono – non dico le uniche ma poco ci manca – le ultime... fonti di approvvigionamento di materiale cartaceo per adulti della città.

A questo punto, occorre fare una breve divagazione per descrivere questi due... templi della carta stampata; innanzitutto sono due, distanti l'una dall'altra non più di una cinquantina di metri, sullo stesso marciapiede alle spalle della basilica di Santa Maria degli Angeli – tristemente famosa per il fatto che vi si svolgono quasi tutti i funerali solenni di Stato quando capita qualche disgrazia – e guardano piazza dei Cinquecento e la Termini.

La prima è un'edicola apparentemente normale, nel senso che vende ammennicoli e parafernali vari ed eventuali, oltre a giornali, riviste e quotidiani... sulla destra, però, celato da uno sportello di legno, c'è il paradiso proibito degli erotomani di tutto il mondo.
Attenzione, però, perché un cartello vi informa perentoriamente del fatto che l'area è non solo interdetta ai minori ma che la direzione (!?) si riserva il diritto di far accedere solo chi dicono loro ad insindacabile giudizio del gestore... a questo punto viene spontaneo chiedersi che accidenti abbiano nascosto in quello stanzino ricavato nel corpo esterno dell'edicola.

Dal momento che l'edicola era piena come un uovo e lo spazio interno assai risicato, ho preferito passare oltre e vedere come fosse la situazione nell'altra.

La seconda, molto simile alla prima per fattezze e dimensioni, non si fa invece alcun problema nell'esporre in bella mostra ed in quantità industriali ogni genere di rivista o giornale porno o erotico possibile e immaginabile, più una panoplia impressionante di fumetti per adulti vecchi e nuovi, il tutto, spesso e volentieri, in confezioni risparmio extra large con più riviste e/o giornali all'interno.
In pratica, prendi uno e porti via tre... o cinque o quello che è... nell'onnipresente stanzino ricavato sempre sulla destra dell'edicola, si trova invece il paradiso del DVD (sempre e comunque hard) ma la cosa non poteva interessarmi meno ed ho glissato con nonchalance.

Tipica rivista Made in Germany... notate come
sia disponibile in ben 4 lingue... roba così è
diventata più unica che rara...
Ora, la peculiarità del materiale in vendita è che – primo – quello con contenuti per adulti supera tutto il resto (quotidiani compresi) di qualcosa come 10 a 1 (non sto scherzando, provare per credere) e che – secondo – c'è una sovrabbondanza di materiale di provenienza estera (dalle scritte sulle copertine, quasi tutto proveniente dall'Est Europa, Polonia in primis con solo una manciata – si fa per dire – di riviste – quelle più costose e/o patinate – in lingua inglese e/o tedesca) ed è il solo materiale nuovo o recente... tutto quello che c'è nella lingua di Dante è – come dire – vintage o d'annata, se preferite, risalente a quando erano in corso ancora le lire, per capirci... non ho visto una rivista che fosse una più recente del 2005!

Da questa cosa non si può che trarre una conclusione: che in effetti in Italia non si pubblica più niente per quanto riguarda il settore cartaceo, per le edicole, tant'è che i distributori si rivolgono niente meno che alla Polonia, l'Ungheria e chissà dove altro, per i loro approvvigionamenti.

Comunque, la mia curiosità è stata finalmente soddisfatta e anche questo dente ce lo siamo levato... non mi resta che dare un'occhiata alla roba che ho preso (uno dei summenzionati pacchi famiglia) e vedere se c'è qualcosa che valga la pena riprodurre per fare esercizio... alle brutte, potrei fare un altro salto nei prossimi giorni e prelevare qualche giornaletto zozzetto made in Poland per vedere con che cosa si gratificano i nostri amici dell'Est...

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