Una visione d'altri tempi... rinnovata ieri pomeriggio! |
Ci eravamo lasciati la volta scorsa con
il sottoscritto che – dopo non aver cavato un ragno dal buco nel
suo territorio di competenza – meditava di farsi un giro dalle
parti del centro.
Più precisamente, ho scelto come
bersaglio per la mia... infaticabile ricerca la
zona compresa tra Via Nazionale, Piazza della Repubblica e Piazza dei
Cinquecento, ovverosia dove sorge la notoria (qualcuno direbbe
famigerata) Stazione
Termini delle
(defunte) FF.SS., un tempo sede di ogni iniquità cittadina (non ho
mai capito per quale motivo le stazioni ferroviarie attirino sempre
tanti spostati, sbandati, froci e puttane – salvando sempre
l'ultima categoria, ovviamente) e oggi fiore all'occhiello della
Capitale, una specie di mega centro commerciale multipiano (ma col
cazzo che hanno invece costruito i parcheggi
necessari
a chi si reca in stazione per caricare/scaricare bagagli e
passeggeri) dove i treni arrivano e partono ancora alla cazzo di
cane, ma in compenso puoi trovare di tutto e di più nei megastore
fuori dall'area binari; una caratteristica costante è però rimasta:
è una zona ancora frequentata da tanta, varia umanità ma oggidì
pesantemente pattugliata dalle forze del (dis)ordine, dove in realtà
la fanno da padrone... i fetentissimi autisti dei mezzi pubblici!
Tipico esempio di rivista "per adulti" dell'Est |
Giuro
che erano anni che non rischiavo la pelle così, voglio dire: ci
troviamo in un'area fortemente pedonalizzata antistante la stazione
più grande e importante di Roma per non dire forse di tutta Italia,
tutta la
fottuta piazza è praticamente un unico,
grande capolinea a
cielo aperto per i bus delle linee urbane – quindi trafficatissimo
da utenti e passeggeri – che cazzo di bisogno c'è di fare lo
slalom a tavoletta in mezzo alla gente?!
Non
esistono stop, precedenze o passaggi
pedonali che
tengano; ti passano letteralmente sopra senza colpo ferire anche
davanti
a pulotti e caramba che fanno
finta di niente!
Va bene, torniamo a bomba che è meglio...
Ordunque,
dicevo che c'è una caratteristica che è rimasta invariata
della
zona, nonostante il passare del tempo, delle mode e degli
interminabili lavori a fase alterne per fare questo o modificare
quest'altro in zona e alla faccia della crisi
economica imperante:
è ancora il
regno delle edicole a
luci rosse
e del mercatino del libro
usato
dove a saper scartabellare (soprattutto ad averne voglia) si potrebbe
davvero trovare di tutto e anche di più... se solo si riesce a
superare l'ostacolo della puzza
atroce di
piscio stantio e birra che permea indelebilmente tutta la zona!
Anche questa è – purtroppo – una caratteristica immutabile
dell'area e nei decenni non c'è stato un cane in municipio che abbia
saputo porvi rimedio.
Come potremmo definirla, se non la versione Made in Poland del nostrano Le ORE? |
Le
edicole, però, sono tutta un'altra storia; frequentatissime, giorno
e notte, da frotte di turisti in cerca di guide, informazioni e
titoli di viaggio per bus, tram e metro (si, lo so: è una cosa da
chiodi che a due passi dalla stazione centrale e con cinquanta
capolinea delle
linee urbane, tocchi rivolgersi alle edicole e al bar tabacchi sulla
piazza per queste cose...) e in eguale misura ma esclusivamente
di notte
da solitarie figure che col favore delle tenebre cercano di mettere
mano senza esser viste agli agognati beni
proibiti....
forse anche perché, per quello che ho visto in giro, probabilmente
sono – non dico le uniche ma poco ci manca – le ultime... fonti
di approvvigionamento di
materiale cartaceo per
adulti
della città.
A
questo punto, occorre fare una breve divagazione per descrivere
questi due... templi della carta stampata; innanzitutto sono due,
distanti l'una dall'altra non più di una cinquantina di metri, sullo
stesso marciapiede alle spalle della basilica di Santa
Maria degli Angeli – tristemente
famosa per il fatto che vi si svolgono quasi tutti i funerali
solenni
di Stato quando capita qualche disgrazia – e guardano piazza dei
Cinquecento e la Termini.
La
prima è un'edicola apparentemente
normale,
nel senso che vende ammennicoli e parafernali vari ed eventuali,
oltre a giornali, riviste e quotidiani... sulla destra, però, celato
da uno sportello di legno, c'è il paradiso
proibito
degli erotomani di tutto il mondo.
Attenzione,
però, perché un cartello vi informa perentoriamente del fatto che
l'area è non solo
interdetta ai minori
ma che la direzione (!?) si riserva il diritto di far accedere solo
chi dicono
loro
ad insindacabile giudizio del gestore... a questo punto viene
spontaneo chiedersi che
accidenti abbiano
nascosto in quello stanzino ricavato nel corpo esterno dell'edicola.
Dal momento che l'edicola era piena come un uovo e lo spazio interno
assai risicato, ho preferito passare oltre e vedere come fosse la
situazione nell'altra.
La
seconda, molto simile alla prima per fattezze e dimensioni, non si fa
invece alcun problema nell'esporre in bella mostra ed in quantità
industriali
ogni genere di rivista o giornale porno o erotico possibile e
immaginabile, più una panoplia impressionante di fumetti per
adulti
vecchi e nuovi, il tutto, spesso e volentieri, in confezioni
risparmio extra
large
con più riviste
e/o
giornali all'interno.
In pratica, prendi uno e porti via tre... o cinque o quello che è...
nell'onnipresente stanzino ricavato sempre sulla destra dell'edicola,
si trova invece il paradiso del DVD (sempre e comunque hard) ma la
cosa non poteva interessarmi meno ed ho glissato con nonchalance.
Tipica rivista Made in Germany... notate come sia disponibile in ben 4 lingue... roba così è diventata più unica che rara... |
Ora,
la peculiarità del materiale in vendita è che – primo – quello
con contenuti per adulti supera tutto il resto (quotidiani compresi)
di qualcosa come 10
a 1 (non
sto scherzando, provare per credere) e che – secondo – c'è una
sovrabbondanza di materiale di provenienza estera
(dalle
scritte sulle copertine, quasi tutto proveniente dall'Est Europa,
Polonia in primis con solo una manciata – si fa per dire – di
riviste – quelle più costose e/o patinate – in lingua inglese
e/o tedesca) ed è il solo materiale nuovo
o
recente...
tutto quello che c'è nella lingua di Dante è – come dire –
vintage o
d'annata, se preferite, risalente a quando erano in corso ancora le
lire, per capirci... non ho visto una rivista che fosse una più
recente del
2005!
Da
questa cosa non si può che trarre una conclusione: che in effetti in
Italia non si pubblica più niente
per quanto riguarda il settore cartaceo, per le edicole, tant'è che
i distributori si rivolgono niente meno che alla Polonia, l'Ungheria
e chissà dove altro, per i loro approvvigionamenti.
Comunque,
la mia curiosità è stata finalmente soddisfatta e anche questo
dente ce lo siamo levato... non mi resta che dare un'occhiata alla
roba che ho preso (uno dei summenzionati pacchi famiglia) e vedere se
c'è qualcosa che valga la pena riprodurre per fare esercizio... alle
brutte, potrei fare un altro salto nei prossimi giorni e prelevare
qualche giornaletto
zozzetto made in Poland
per vedere con che cosa si gratificano i nostri amici dell'Est...
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