Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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martedì 9 luglio 2013

O come mi dispiace...


… e come gli rode il culo ai passacarte e agli azzeccagarbugli del (ex) premier più discusso (e discutibile) d'Italia dal secondo dopoguerra ad oggi, perché – per una volta – la Suprema Corte ha deciso di svegliarsi e invece di comportarsi come un ponderoso, elefantiaco dinosauro, stabilendo che il processo in cassazione per le puzzonate commesse dal divetto di Arcore e dal suo impero contro il fisco italiano (e quindi contro tutti i cittadini italiani, ivi compresi i suoi tanto affranti sostenitori) deve cominciare alla fine di questo mese anziché ad graecas calendas come sarebbe piaciuto al principe dei cavilli e signore supremo delle prescrizioni, Nicolò Ghedini.

Il nuovo (si, lavato con Perlana) avvocato del Berlu, si è lamentato coram populo del fatto che così non avranno abbastanza tempo per... per cosa? Preparare la difesa? O piuttosto per tirarla ancora una volta per le lunghe, sperando nella prossima prescrizione prevista per il prossimo autunno dei capi d'imputazione più pesanti per l'(ex) unto del signore?

Stavolta gli dice male, dopo che la Boccassini (che personalmente trovo insopportabile e faziosa) e il tribunale di Milano hanno indicato la via dando una secca accelerata agli innumerevoli procedimenti giudiziari del capo di quella specie di associazione golpista che è il Partito delle Libertà (Limitate) cui sono state (e ancora vengono) permesse manifestazioni oltraggiose al limite dell'eversione, allo stesso modo in cui sono state tollerate negli anni le altrettanto oltraggiose manifestazioni sediziose, razziste e omofobe dei compari leghisti del divo di Arcore.

Che poi tutta questa situazione è a dir poco paradossale: ma come? Tutto il Parlamento si lamenta da decenni della lentezza dell'italica (in)giustizia, tutte le corti di giustizia internazionali non fanno altro che massacrarci le gonadi (e non solo) perché abbiamo un apparato burocratico-giudiziario giurassico e al limite della paralisi, che le cause civili durano 20 anni mentre i processi penali (dove si decide veramente della vita e della morte delle persone) durano interi lustri e per una volta che la giustizia italiota si da una smossa, alzano tutti 'sto gran casino gridando al golpe e alla mortificazione della democrazia?
Ah, siamo alle solite, dunque: due pesi e due misure; i processi devono essere più rapidi quando ci vanno di mezzo i poveracci ovvero quando qualche maggiorente vuole ottenere qualche vantaggio, altrimenti possono anche durare fino al Giorno del Giudizio, quando verrà ben altro giudice a giudicare i vivi e i morti... peccato che in tutte le aule di giustizia italiche c'è scritto a caratteri cubitali che La Giustizia è Uguale per Tutti anche se c'è sempre qualcuno che pensa che per qualcun altro debba essere più uguale.

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