Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

mercoledì 19 luglio 2017

La Legge è Legge però...

Però andrebbe anche interpretata e non sempre e per forza nella direzione del buonismo prodiano.

Questo che abbiamo qui Milano, scarcerato il migrante che tentò di accoltellare un agente è un caso da manuale di corto circuito giudiziario; tra l'altro, se anche potrei arrivare a capire la derubricazione del tentato omicidio in resistenza a pubblico ufficiale, avrei qualcosina da ridire riguardo il non aver considerato l'aggressione a mano armata.
Voglio dire: questo il coltello ce l'aveva, mi pare, e l'ha pure usato! Il fatto che nessuno ci abbia rimesso la ghirba, a questo punto, è da imputare a puro culo da parte del pulotto e al fatto che - vivaddio! - almeno il giubbotto antiproiettile in dotazione non fa del tutto schifo.

Cazzo deve capitare, per avere un'accusa di aggressione a mano armata per mano di un "migrante", un altro Kabobo?

Anche il fatto di averlo "affidato" all'ufficio immigrazione perché "decida" della sorte di questo magnifico esemplare di clandestino, anziché dirigerlo speditamente in un centro di espulsione, trovo che sia alquanto opinabile... non so voi ma secondo me lo sapete quante volte firmerà dai gargamella 'sto tizio? Due? Una? Zero?!
Ecco, appunto, poi andatelo a ripiglia' se ve riesce, che me sa che lo state per ritrova'!

Tra l'altro, il tizio aveva fornito su un piatto d'argento la motivazione minima indispensabile per rispedirlo a calci a casa sua, quando s'è messo a strillare come un ossesso (con decine di testimoni a quanto pare) che voleva morire per Allah! e invece?
E invece, alla faccia del problema sicurezza nel Belpaese, gli hanno dato una pacca sulla spalla e massì, poareto, vai; vai a farti un giro e ogni tanto torna a trovarci, mi raccomando!

domenica 9 luglio 2017

Non è possibile che vengano tutti qui (i migranti)... ma ne siamo proprio proprio sicuri?


Oggi voglio proporvi un articoletto, fresco fresco di giornata, proveniente da una fonte più che attendibile, che taglia letteralmente la testa al topo sulle amene, recenti polemiche tra gli esponenti dell’attuale governicchio e l’Europa arcigna e matrigna ed il parlamentino italico nei riguardi delle improvvide esternazioni in materia di uno dei suoi (ex) membri (ogni riferimento alla sora Emma, ostracizzata ormai anche dai suoi, è assolutamente, volutamente casuale, vero…)

L’articolo in questione è il seguente: Migranti: che cosa prevedono Triton e Dublino

Povero Renzieloni, il suo padroncino toscano aveva evidentemente obliato di avvertirlo su questi piccoli, insignificanti dettagli; sicché, ONG a parte - che per statuto non rispondono a nessun governo (e di conseguenza fanno praticamente come cazzo gli pare!) - tutto il resto dell'amena flottiglia di "pescherecci di migranti" non solo può ma anzi deve sbarcare il "pescato" nelle acque libiche qui da NOI!

Ripensandoci siccome i cervidi, sia Renzieloni che l’altrettanto pregiatissimo Angelina Jolie Alfano non potevano non saperla, 'sta cosa, perché facevano parte anche del governo precedente, quello che ha concordato 'sta sesquipedale stronzata con i partner (si ma del giaguaro) europei; in pratica aveva ragione quella rinfanciullita della Bonino: siamo stati noi ad infilare volontariamente il collo nel cappio, quindi adesso con chi ce la vogliamo prendere? Con l'Europa perfida e ria, che in realtà ha fatto semplicemente (sed etiam coram populo) i cazzi suoi, visto che era chiaro fin dall'inizio dove si voleva andarea parare e quale fosse il loro scopo primo ed ultimo (cioè tenere gli invasori africani e macomettani il più lontano possibile dai loro territori)?

Questi so' peggio de Pinocchio: prima fanno cazzate, poi strillano al gomBlodDo, peccato che le balle hanno il naso lungo e le zampette corte... e infatti Renzie s'è talmente accorciato e c'ha il naso così acuminato che sta di fatto pugnalando negli zebedei chiunque gli sta intorno, preferibilmente se facente parte della minoranza (minorata) del PiDdì!

sabato 8 luglio 2017

Pacta servanda sunt...


...brutto peracottaro stronzo, quindi, se decidi di cambiare le carte in tavola in
corso d’opera, almeno abbi la decenza di dirmelo in faccia, di persona, anziché renderti latitante e mandare avanti la ragioniera sciacquetta (e pure stupida) dell'ufficio commerciale, quindi, a conti fatti, sei pure un vigliacco!

Tra l'altro spiegami com'è possibile che 'sto preventivo, alla prova del fatti sia lievitato come la pizza nel forno, ad ogni visita?
Se la volta scorsa v'ho pagato 240 pleuri cioè la metà di quanto mi avete chiesto (e Dio solo sa quanto m’è costato scucire tutti quei soldi in una botta sola!), come cazzo è possibile che oggi il saldo fosse di 300 e rotti?

Comunque non c'è problema: mi puoi fare fesso una volta ma stai tranquillo che non ci sarà mai la seconda; avete smesso di scipparmi soldi (che tra l'altro non ho e che ho dovuto fare i salti mortali per procurarmi quelli che v'ho dato finora), ora che so cosa devo fare, mi rivolgerò a qualcun altro, possibilmente nel settore pubblico, dove l'interesse primario non è fare cassa ma fornire un servizio.
Ci vorranno mesi per avere un appuntamento? Pazienza, chi se ne fotte, tanto, tra un cazzo e l’altro, m'avete fatto aspettare sei mesi ed ecco com'è finita, sicché mese più, mese meno, che differenza volete che faccia ormai?
Tanto il danno ormai è bello che fatto.

Comunque, quello che mi fa incazzare di più, è che mi sono sciroppato tutta 'sta (costosissima) trafila, di cui avrei fatto molto volentieri a meno, perché - a mio modesto parere, eh, intendiamoci, non sono un odontoiatra - non ho proprio visto o percepito alcun beneficio, era propedeutica all'unica prestazione che davvero mi interessava: curare la carie che mi si sta mangiando il canino e non solo, visto che – a furia di aspettare – s'è estesa anche all'incisivo vicino e indovinate un po' quale non è stata erogata alla fine? Anche perché, bandito col passamontagna che altro non sei, se mi devi curare una carie che sta aggredendo anche un altro dente (colpa vostra e del tempo che avete perso finora in cazzate!) perché vuoi che te ne paghi due? L'intervento, comunque la giri, è uno e lo devi necessariamente sbrigare in una sessione, se no è cazzo e tutt'uno quindi che vuol dire tutto ciò?
Che stai semplicemente cercando di sgrassarmi e davvero pensi che non me ne renda conto, davvero ho la faccia di un gorilla ottuso? 🦍

E no, il fatto che, di punto in bianco, abbia chiuso la bocca e non ti abbia più risposto, se non a monosillabi, non vuol dire che sei furbo ma semplicemente che mi sto facendo violenza per non risponderti per le rime, magari mandandoti a’fanculo come meriti, quindi perché inzippi? Sei davvero così stupida come sembri o più prosaicamente ti piace sentire il suono della tua voce?

Presa per il culo a parte, mi urta soprattutto di aver buttato nel cesso l'ennesima giornata, dopo essermi sciroppato pure l'amena transumanza con i 37°C che c'erano alle due e mezza di oggi pomeriggio.

Ah, dimenticavo: ogni riferimento alla pregiatissima clinica Dottor D, sede di Fiumicino (ma non credo che le altre della catena siano differenti, se tanto me da tanto) è assolutamente, volutamente casuale!

Come sempre io v’ho avvertito, il resto sta a voi: ESTOTE PARATI!

domenica 2 luglio 2017

Vogliamo parlare di lavoro? E parliamone...

Dopo ben due anni da quando proposi la mia candidatura (cioè all'indomani della presentazione ufficiale e in pompa magna del nuovo sito produttivo della multinazionale da parte del nostro (dis)pregiatissimo governatore, Nicola Zingaretti) sono stato contattato, alcuni giorni fa da un'altra, sedicente multinazionale, che asseriva di essere l'operatore ufficiale scelto dall'azienda per vagliare le candidature e selezionare il personale.

Per chi non l'avesse ancora capito, stiamo parlando di Amazon che dovrebbe aprire un nuovo magazzino generale nel Lazio, il secondo in Italia dopo quello di Piacenza (che tra l'altro è già abbondantemente assurto agli oneri delle cronache per le condizioni di lavoro tutt'altro che idilliache!) e probabilmente il più grande in assoluto, un'occasione per più di milleduecento lavoratori che, oggi come oggi, non sono proprio bruscolini, data la situazione.

Per questa e per altre ragioni, decisi di presentare la mia candidatura e – incredibile ma vero – dopo ere geologiche di assoluto, imbarazzante silenzio da parte di chiunque altro – questi si sono fatti vivi, non fosse altro che per un colloquio preliminare.

Fatte salve le varie rotture di palle cui mi sono dovuto preventivamente sottoporre perché “propedeutiche” all'incontro (revisione dell'iscrizione o iscrizione tour-court al portale dell'agenzia interiAnale e/o di Amazon), mi viene chiesto di presentarmi alle 16:30 di un giovedì presso la sede dell'agenzia in quel di Monterotondo (per chi non lo sapesse, è un paesotto – anzi, una cittadina ormai – alle porte di Roma, sulla via Salaria).
Fin qui, tutto bene, nulla da eccepire, non è certo la prima volta che mi viene richiesto di fare una... gita fuori porta per una proposta di lavoro, se poi è seria e congrua, la faccio volentieri, almeno cambio aria per una giornata.

Se non che, come al solito, tra il dire e il fare c'è di mezzo... l'Entità Malvagia che risiede al centro dell'universo e che ormai da decenni guata, malevola e sogghignante, pressoché esclusivamente nella mia direzione, bestia fottuta!

Dire che questa... gita sia stata un calvario sarebbe un eufemismo; quel giorno non c'è stata una cosa che sia andata per il verso giusto, a partire dal viaggio di andata.
Tanto per cominciare, quel giovedì è stato registrato come la giornata più calda dell'anno in corso, con temperature ben in eccesso dei 34°C previsti ed un tasso di umidità da stroncare un cammello, figuriamoci un animaletto puccioso da clima temperato come il sottoscritto.

Secondo, nonostante fossi prudentemente partito con largo anticipo rispetto all'orario dell'appuntamento, mi sono ritrovato incastrato in un traffico allucinante, segno che delle due l'una: o fanno tutti lavori part-time o la gente davvero non ha più un cacchio di meglio da fare, perché metterci mezz'ora d'orologio solo per arrivare a Ponte Milvio alle tre del pomeriggio è davvero inaudito per una normale giornata lavorativa, anche perché, di solito, la gente che non ha un cavolo da fare va in direzione opposta, verso il mare, non certo verso l'interno!

Comunque sia, dopo aver svicolato per strade secondarie e provinciali varie, dopo un'ora e un quarto di viaggio riesco a raggiungere l'agognata meta, salvo scoprire, con mio immenso raccapriccio, che questi emeriti deficienti hanno aperto bottega nella parte alta del paese, in una delle zone con la viabilità fortemente limitata, tant'è che non esistono parcheggi se non quelli privati, condominiali, ragion per cui sono dovuto di fatto riscendere nei pressi dello stadio (quasi 2 chilometri di distanza) per parcheggiare per poi sgroppare a passo di carica, in salita (con una pendenza del 10%!) e sotto il sole per arrivare agli uffici.
Ovviamente non vi dico nemmeno in quali condizioni sono arrivato, perché sono facilmente intuibili.
Il peggio, però, doveva ancora venire: sarò all'antica, quello che vi pare, ma a miei tempi, quando ti convocava qualcuno per un colloquio di lavoro e ti dava un orario preciso da rispettare, voleva dire che dovevi presentarti ad orario, perché come arrivavi ti facevano accomodare, facevi quel che dovevi fare e poi arrivederci e grazie!

Invece questa banda di peracottari (anzi, peracottarE, perché, alla faccia dell'uguaglianza e della lotta alle discriminazioni, non c'è un uomo lì dentro manco a cercarlo con un sensore termografico) che fa?
I colloqui collettivi, cioè questa insopportabile idiozia made in Ammerreka che fa tanto corporate e che mi sta estremamente sullo stomaco fin dai tempi delle adunanze in piazza d'armi da militare... tra l'altro, c'è una ragione per cui queste cose mi fanno incazzare come una scolopendra guatemalteca ed è che non si comincia mai prima che tutto il gregge di aspiranti pecoroni non si sia radunato, che si traduce il più delle volte in enormi perdite di tempo, visto il costante declino dell'educazione civica dei candidati e che il pistolotto che viene erogato viene poi regolarmente ripetuto in sede di colloquio individuale, quindi, qui prodest?
A meno che, badate bene, non sia già questo un test per la valutazione della capacità di sopportazione dei candidati ed è l'unica spiegazione logica a cui si arriva, perché altrimenti vuol dire solo che si ha a che fare con una manica di deficienti!

Tenete a questo punto presente che in tutto questo e con le condizioni climatiche precedentemente descritte, queste putt... ahem!... queste brave ragazze ci hanno fatto “fare anticamera” non nell'anticamera – anche perché 25 persone tutte insieme dove le metti in quel buco di agenzia? - bensì all'esterno sul tarmac, sotto il sole!

Per farvela breve, tra un cazzo e l'altro, per il colloquio vero e proprio, che non ha preso più di una decina di minuti alla fine, mi sono dovuto sciroppare oltre due ore di attesa all'esterno.
Oltretutto, non so per quale ragione o con quale criterio, di tutti i candidati presenti, tanto perché ero il primo della lista – se non altro per ordine alfabetico oltre che di arrivo – sono stato l'ultimo ad accedere al fatidico colloquio.

E qui, finalmente, è caduto l'asino; dopo pochi minuti dall'inizio dell'ennesimo spiegone, ho stoppato la fanciulla dall'altra parte della scrivania ed ho cominciato a fare io le domande, con sua somma sorpresa, segno che, prima del sottoscritto, questa aveva avuto a che fare solo con delle pecore o degli yesmen (and women), che assentono e tacciono e non pongono domande, non sia mai!
Questo perché ho intuito, da quel che diceva e da come lo diceva, che questa non aveva capito un tubo o – più probabilmente – non conosceva una benemerrima mazza della situazione locale.
È venuto fuori così che avevo perfettamente ragione ed il che è presto detto: come accade sempre in questi casi, questi idioti di Amazon – che ragionano in termini strettamente corporativi – hanno commissionato la selezione del persoAnale ai soliti noti in quel di Milano, gente che del Lazio in generale e della situazione di Roma e provincia in particolare, non sa (o non capisce) una mazza e che – come fanno sempre in questi casi – ha pensato bene di mandare in trasferta il suo personale “direttivo” alle nostre latitudini anziché prendere gente del posto o comunque con esperienze pregresse in loco.

Infatti non mi spiegavo altrimenti la non-chalance con la quale questa parlava di andare a lavorare in mezzo alle campagne di Passo Corese come se fosse una passeggiata di salute, anziché un viaggio di 50 e passa chilometri dalla Capitale, buona parte dei quali devi farli in autostrada (e quindi pagare) per giunta, se vuoi avere la speranza di arrivare in tempi ragionevoli e sempre fatto salvo che si riesca ad arrivare al casello senza rimanere incastrati sulla Salaria o sul GRA, cosa che, specie il pomeriggio e la sera, è pressoché garantita, soprattutto in autunno e d'inverno.
Senza parlare di altri piccoli... dettagli, come per esempio il fatto di dover avere pneumatici invernali/da neve montati da ottobre ad aprile, visto che da quelle parti piove e nevica che è una bellezza!
In pratica, non hai nemmeno cominciato a lavorare che già ti sei dovuto spendere (a meno di averlo già, ovviamente) mezzo stipendio per l'equipaggiamento.
Questo perché il luogo dove sorgerà questa magnificente cattedrale nel deserto non è raggiungibile né per pullman, né per ferrovia ma solo con mezzi propri, che siano l'auto, il trattore, moto, bici o gambe poco importa.

Giunti a questo punto, mi sono reso altresì conto che tutti i miei predecessori quel pomeriggio erano veramente un gregge di pecore, perché era evidente che nessuno di loro aveva posto la benché minima domanda e/o questione sulle condizioni del lavoro, altrimenti una qualsiasi persona normale che non voglia essere la puttana della corporazione, si pone il problema di dove sia il posto di lavoro, quali alternative ci siano per raggiungerlo, per non parlare degli orari e della retribuzione, perché è tutto molto bello sentire che pagano straordinari e festivi (cazzo, ci mancherebbe altro!) ma devi considerare quanto ti danno di stipendio-base per considerare se il gioco vale la candela.

Ordunque, è vero che 24 candidati su 25 venivano tutti dal paesello e dai dintorni, che quindi le distanze, rispetto alla città, sono dimezzate, soprattutto che non si devono sciroppare le atroci forche caudine del tratto di strada che da Roma va a Monterotondo, però, anche così, senza alcuna tipologia di trasporto pubblico alternativo, se disgraziatamente resti a piedi per qualunque ragione che fai? Prendi le ferie o più prosaicamente perdi il posto, stanti le testimonianze rese alla stampa dai dipendenti delle altre sedi italiche?

Tra l'altro, con gli orari di lavoro previsti, se non sei nelle condizioni di arrivare sul posto di lavoro in tempi rapidi, rischi di finire di vivere per lavorare, mentre dovrebbe essere l'esatto contrario.
Tra l'altro, girando praticamente di notte sia che si faccia il turno mattutino (si attacca alle 06:00) o notturno (22:00) ovvero che si esca dal turno pomeridiano (sempre alle 22:00) si rischia veramente la pelle – vista la tipologia e le condizioni delle strade – e per cosa?
Non certo per la paga, che è al minimo sindacale per il CCNL del commercio con contratto rigorosamente a termine (tanto pare che più di tanto, per un motivo o per un altro, sono ben pochi quelli che non disertano prima della scadenza naturale del contratto) per scaricare merci dagli autotreni, sballarla e ridistribuirla (a braccia!) per un magazzino grande quanto un isolato cittadino perché – alla fine – è di questo che parlava la proposta di lavoro.

Ora, se il lavoro preliminare l'avessero assegnato a qualcuno di qui, con ogni probabilità gente come me, a meno di essere sadici o degli imbecilli inveterati, non l'avrebbero mai contattata perché chi vive qui e sa come funzionano le cose, sa bene che la prima considerazione che tengono presente i candidati è il luogo di lavoro e quanto ci voglia per raggiungerlo e con quali mezzi/possibilità.
Perché, alla fine della fiera, se solo per andare e tornare dal lavoro ti ci vuole mezza giornata e per di più non puoi ammortizzare la spesa perché sei costretto ad usare il mezzo tuo, non campi più, sia perché non ti resta più il tempo per fare altro che non sia spostarti, lavorare e (forse) dormire, sia perché lo stipendio – diciamocelo, abbastanza esiguo a meno di ammazzarsi di straordinari e farsi quasi esclusivamente festivi e notturni – lo consegni direttamente al benzinaio sotto casa.

Non per niente, negli annunci di lavoro un po' più seri che vengono pubblicati di quando in quando, oggi si richiede pressoché sempre come requisito che il lavoratore risieda in prossimità del posto di lavoro, perché chiunque ha ancora un briciolo di buon senso sa bene che nessuno ti rende, specie se il lavoro è di tipo fisico, se ti arriva già stremato (e magari pure incazzato nero) per la transumanza, specialmente quando la paga è... come dire... tutt'altro che favolosa!

Dulcis in fundo, per la serie: non ci facciamo mancare niente, dopo tutta 'sta trafila, l'ho anche pagata cara dal punto di vista fisico; accaldato, affaticato, soprattutto disidratato dopo ore di attesa in piedi come un cretino all'aperto, sono dovuto tornare (con più calma ma sempre sotto il sole e affrontando – al contrario – la famigerata salita con pendenza del 10%) a riprendere il semovente, dopodiché mi sono dovuto sciroppare il traffico, pesantissimo, dell'ora di punta per tornare a casa, così che, una volta arrivato, mi ha colpito una brutale contrattura muscolare alle gambe che mi ha messo fuori combattimento per quasi una settimana e che ancora oggi, come mi sottopongo ad un qualunque sforzo fisico, si fa sentire.

Come vi avevo detto all'inizio: una giornata letteralmente di poo-poo da cancellare dal calendario sperando che non abbia ulteriori seguiti.

P.S. Ricordate quando ho definito dei parvenu le fanciulle dell'agenzia? Bene, sappiate che anche in questo caso avevo ragione! Si, perché queste defic... ahem... sprovvedute, hanno aperto la nuova sede al paesello (evidentemente solo per questo lucroso contratto con Amazon) senza minimamente premurarsi di allertare le autorità preposte della loro presenza e dei loro scopi, così che ho avuto l'esperienza di assistere alla convocazione ufficiale di un qualsivoglia responsabile della sede niente meno che dai carabinieri del paese, il cui maresciallo voleva (giustamente) sapere chi accidenti fossero e per quale ragione ci fosse tutto quel viavai di gente... sapete com'è, di questi tempi non si può essere sicuri di nulla e comunque, care le mie peracottare nordiche, non sapete che la denuncia di inizio attività è un obbligo di legge!?

In che cazzo di mani stiamo!

sabato 1 luglio 2017

Menghele e Torquemada non so' mai morti...

"La vita va difesa dal suo inizio alla sia fine naturale" (Gualtiero Bassetti, presidente CEI)

Ecco, eminenza, è proprio questo il punto: fine naturale; il putto britone di cui tanto si sta (s)parlando in questi giorni, con toni che mi stanno facendo letteralmente sanguinare le orecchie, non sarebbe mai arrivato a campare 10 mesi senza l'ausilio di una macchina anzi: di fatto è un morto vivente, visto che non sente, non vede, non respira e non si nutre, è cerebralmente e fisicamente un vegetale, che respira (si fa per dire) solo perché ha un tubo infilato in gola e NO, quella della cura sperimentale in Ammerreka è una stronzata sesquipedale, perché qualsiasi malattia mortale ormai conclamata è per definizione incurabile!

 Quindi, per logica conseguenza, non esiste che si continui ad accanirsi sulle spoglie (perché questo sono) di questa povera creatura disgraziata, perché, di fatto, è morto da almeno 6 mesi o così sarebbe stato se la sua "vita" avesse avuto un decorso naturale, anziché essere mantenuta artificialmente fino ad oggi.

 Sarò stronzo io, ma non sopporto la gente che si accanisce a tenere in vita per forza una bestia, figuriamoci quando si impunta, contro ogni logica e contro i dettami della scienza stessa, per tenere in vita ad ogni costo un essere umano.

 Diceva il padre Dante che "fatti non foste a viver come bruti..." che non vuol dire solo cercare fede, virtù e scienza ma anche poter vivere in senso pieno e compiuto, non come pezzi di manzo insensibili e inerti buoni solo per cosa? L'espianto degli organi? Perché qui non c'è nemmeno questa possibilità, viste le condizioni e l'età del soggetto!
Di più, mi urta violentemente i nervi l'ipocrita piagnisteo sulla difesa della "inviolabilità" della "volontà" genitoriale; come no, solo quando ve fa comodo, vero monsigno'?

Perché mi risulta che, a parti inverse, quando i genitori di piccoli morituri tenuti in vita a forza dai Menghele di casa nostra, la CEI non ha detto "ah!" quando i bigotti magistrati italici gli hanno tolto la patria potestà.

I soliti due pesi e due misure, sempre Cicero pro domo... pro domo chi? Non certo del buon Dio, perché mi risulta che sta scritto "E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?" (Mt. 6, 27) quindi, monsignore, un minimo di coerenza una tantum non ci sta male, anche se e quando va contro le vostre, personalissime, bigotte convinzioni!
E lo scrive un cattolico convinto, non un comunardo ateo e materialista (anche se, mea culpa, secolarizzato e godereccio, per così dire) o un seguace della dea Kali, così, tanto per chiarire.

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