Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 29 maggio 2012

Non è possibile...





Non ci posso credere!
i maledetti traduttori italioti hanno colpito ancora.
Ma dove cacchio la prendono questa gente, al supermercato!?
La comprano un tanto al chilo o la trovano direttamente in regalo nei pacchetti delle patatine?
E soprattutto, possibile che non ci sia un UOMO, uno vero, con le palle, che conosca un minimo di terminologia militare negli staff dei traduttori impiegati nei serial TV o si usano solo fighette uscite dal corso di lingue della scuola interpreti di Trieste?

La domanda è tutt'altro che peregrina, vista l'ennesima castroneria cui ho appena assistito.
Pietra dello scandalo, questa volta, il telefilm FALLING SKIES nel quale si narrano le vicende di una banda di freedom fighters terrestri impegnati a combattere un (apparentemente) invincibile invasore alieno, che viene trasmesso per la prima volta in chiaro su Cielo, il canale di Sky sul digitale terrestre.

Tralasciamo il fatto che mi sono reso conto che lo stavo guardando a serial bello che iniziato e lasciamo perdere quindi il fatto che – avendone visto solo un paio di episodi – mi sono perso il grosso della vicenda, sono stato folgorato per due castronerie, una più grossa dell'altra, che denotano – nel caso servisse un'ulteriore conferma in tal senso – quanto cialtroni siano i distributori italioti nello scegliere gli staff di traduzione ed adattamento quando decidono di acquistare un qualsiasi serial TV ameridiota o britone... ammesso e non concesso che molte parole e frasi nella lingua di Shakespeare hanno significati diversissimi a seconda del contesto in cui vengono pronunciate ma – vivaddio – non è così in quasi tutte le lingue del mondo?

Basta prestare un minimo d'attenzione alla situazione per arrivare al giusto significato da attribuire ad una frase o ad una parola, no?

Anche in italiano – per esempio – il verbo attingere nella sua accezione più comune vuol dire levare, tirar su l'acqua da un pozzo, un recipiente o una fonte... ma è anche vero che può significare anche toccare, raggiungere, ottenere... è il contesto che da il significato più esatto al verbo, tant'è che in gergo tecnico-militare, attingere qualcosa o qualcuno vuol dire colpirlo ergo averlo raggiunto non certo con una carezza ma con una cazzo di pallottola, magari nel cranio!

Quindi, la prima cosa che una qualunque persona che usi semplicemente il cervello, prima di riportare il significato di una frase dovrebbe quanto meno verificare il contesto, l'ambito in cui tale frase viene detta e/o scritta.

È solo così che i per me ignoti autori dell'adattamento itajiano di Falling Skies avrebbero potuto evitare l'ennesimo merdone ma – a questo punto – è per me più che evidente che a questa gente l'idea di verificare le cavolate che vanno scrivendo (e che verranno poi diffuse ad imperitura memoria sulla TV nazionale quando non su un supporto digitale come accadrà presto anche per questa serie) non passa nemmeno per l'anticamera del cervello, così come non hanno fatto alcuno sforzo almeno per cercare di comprendere la situazione nella quale si sviluppano dialoghi e vicende...

perché solo così facendo avrebbero potuto evitare di tradurre per l'ennesima volta la parola inglese TANK con l'italiano SERBATOIO!

Si, avete inteso benissimo: tank = serbatoio, quando anche i sassi, nell'uso comune, usano quella parola – anche qui, in Italia – per definire un fottuto CARRO ARMATO!!!

il famigerato 'bossolo' in Uramio Impoverito
E non è che ci volesse una grande scienza per comprendere che di mezzi co



razzati si stava parlando; voglio dire: la storia è ambientata dopo una invasione militare aliena, i protagonisti sono dei guerriglieri umani, guidati, com'è abbastanza ovvio, da un militare (o ex-militare, questo non l'ho capito) così com'è appurato che il personaggio che esprime il concetto è un esperto in armi ed esplosivi e che in quanto tale sta cercando un mezzo per abbattere gli altrimenti invincibili soldati meccanici alieni, quindi, se il tizio dice, rigirando tra le mani una cartuccia recuperata dal relitto di un mezzo alieno: “questi fottuti alieni sono bravi a riciclare le cose... guarda qui, il bossolo è fatto con lo stesso metallo dei mech... sembra l'uranio impoverito che usavano i militari per costruire i loro...” provate un po' a completare la frase; secondo voi per che cosa i militari potrebbero mai aver usato il metallo più denso conosciuto?

Certo, in prima istanza, trattandosi anche di munizioni, mi sarebbe venuto da pensare ai famigerati proiettili in uranio esaurito ma si da il caso che il tizio pronunci (in inglese) la parola TANK quindi, secondo voi, di che accidenti sta parlando?

Di serbatoi.
Il famigerato TANK

Cacchio, come ho fatto a non pensarci prima?
È così ovvio!
Dopotutto tutti sanno che le forze armate del nostro pianeta sono i maggiori utilizzatori di serbatoi del mondo, no?

E l'altra chicca, quella secondo la quale certe espressioni del gergo militare vanno tradotte pedissequamente senza nemmeno badare all'assonanza nella lingua di Dante, che – mi hanno insegnato a scuola – è una lingua notoriamente eufonica?

È del tutto normale quindi, quando si provi a tradurre l'enunciato ACCEPTABLE LOSSES tenendo semplicemente presente che in inglese spesso e volentieri la sintassi funziona al contrario e che lo stesso personaggio che pronuncia la frase ci ha testé fornito il contesto nella quale dobbiamo inquadrare la frase asserire che: “In gergo militare queste si chiamano... accettabili perdite”.

ACCETTABILI PERDITE!?!?

E questo allora di che è fatto? Di latta?
Ma che cacchio vuol dire in italiano?
Semmai saranno PERDITE ACCETTABILI, fottuta miseria, che è un concetto non poi così alieno anche alla parlata di tutti i giorni, specie con tutta la prosopopea con la quale ci hanno fatto una testa tanta a partire dal 11 settembre in poi.

Errore forse veniale ma che dimostra un'assoluta noncuranza per il lavoro che si sta svolgendo e che – in tempi di crisi come quelli in cui stiamo vivendo – mi fa irritare ancora di più, pensando che c'è gente capace che magari sta a spasso o è costretta a fare lo schiavo a contratto in un call center mentre c'è un branco di fancazzisti incompetenti che occupa un posto di lavoro, magari anche ben remunerato, a uffo.



domenica 6 maggio 2012

Era quasi ora...


Questa è di qualche giorno fa, ma Dio solo sa se non ho avuto sufficienti rotture di coglioni in questi ultimi giorni da poter pensare a buttar giù due righe sull'argomento.

Credo che la vicenda che fa da sottofondo a questa notizia sia abbastanza nota, almeno per chi vive nella Capitale, come il sottoscritto.
Sono anni che chiunque abbia la testa sulle spalle denuncia lo stato di grave abbandono in cui versano i cittadini romani quando si parla di sicurezza... e non si tratta, come dicono legioni di pseudo-sociologi (a pagamento) di una errata percezione del fenomeno da parte degli abitanti; di fatto, da che è sindaco quel... bravuomo di Gianni “eia eia” Alemanno, a Roma scippi, rapine, violenze, aggressioni, furti, pestaggi, omicidi, accoltellamenti e sparatorie sono raddoppiate se non triplicate.

Questa emerita testa di manzo ottenne il posto in Campidoglio sbandierando e predicando sicurezza ai quattro venti per i cittadini romani che già non ne potevano più di essere vessati da delinquenti di piccolo cabotaggio, infiltrazioni della malavita organizzata, taglieggiamenti e l'occasionale aggressione o omicidio tipico (purtroppo) di una metropoli come Roma, di fatto, è diventata.

Orbene, l'unico intervento reale sul territorio non ha riguardato la sicurezza bensì un distorto concetto di protezionismo morale della popolazione residente, con un dispiegamento di mezzi e uomini (e conseguente dispendio di risorse già scarse) su tutto il territorio comunale a caccia della vera, grande minaccia alla sicurezza dei cittadini...

No, non parlo della lotta alle infiltrazioni delle 'ndrine calabresi negli appalti capitolini; non parlo nemmeno del contrasto alla Camorra nei mercati ortofrutticoli della Capitale; parlo della sistematica caccia che tutte le forze del (dis)ordine presenti in Roma hanno dato alle puttane per le strade – specie per le consolari in uscita dalla città – della Capitale, non tanto per contrastare – come sarebbe stato giusto e sacrosanto – il vergognoso sfruttamento illegale di giovani schiave trascinate sulle nostre strade da ogni parte del mondo, colpendo i trafficanti, gli sfruttatori e le legioni di papponi che sulla prostituzione forzata ci campano; no, ci si è accaniti sulle ragazze di strada, con lo spettacolare risultato che sono state loro così a pagare per tutti: maltrattate dalla polizia e massacrate di botte dagli schiavisti perché non portano più a casa i soldi... complimenti un bel risultato davvero.

Adesso per le nostre strade potete stare sicuri che non si vede più una prostituta manco a pagarla, in compenso stanno spuntando come i funghi specie fuori città, nei tanti paesini del hinterland capitolino, delle vere e proprie case chiuse gestite – ovviamente – dalla malavita organizzata, al sicuro da ogni minaccia di rappresaglia da parte della legge che – a meno di avere l'imbeccata da qualcuno – non può intervenire in quanto si tratta di immobili di proprietà privata ed è risaputo che nessuno può violare la santità della proprietà privata altrui a meno di non esservi chiamato dai proprietari stessi.

...o a meno di avere ottenuto un regolare mandato di perquisizione per legittimo sospetto (o denuncia) di attività criminali, ovviamente...

Tutto questo ha avuto un prezzo, ovviamente: con le risorse che ci sono – che già si lamentava essere del tutto insufficienti a garantire un minimo di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine – si è dovuto scegliere: o si va per la Salaria a caccia di mignotte o si va per Prati a caccia di delinquenti; come ho detto più sopra, si è preferita la prima soluzione (forse anche perché le ragazze in strada difficilmente reagiscono o tirano fuori la pistola) tralasciando così di pattugliare le vie del centro e della periferia cittadina, che sono diventate così il regno incontrastato di balordi, spacciatori e veri e propri delinquenti professionisti che imperversano senza alcun controllo.

Era dai tempi della famigerata Banda della Magliana che non si sparava più in strada, specie in pieno giorno.
Nel corso degli ultimi due anni, ci sono state più sparatorie con altrettanti morti ammazzati, che negli ultimi venti, con casi clamorosi di regolamenti di conti avvenuti in pieno centro e in pieno giorno.

Ovviamente, di poliziotti, carabinieri, vigili o quel che volete, nemmeno l'ombra...

la notte poi, apriti cielo: non c'è TG regionale che non apra con la notizia di una qualche aggressione, di un pestaggio, di una rissa più o meno aggravata avvenuta nel corso della serata o della notte... anche qui, caso strano, le forze del (dis)ordine si fanno vive sempre e solo a giochi fatti.

Ad onor del vero, bisogna dare a Cesare quel che gli spetta, perché almeno in un campo sono testimone dell'efficienza dei nostri tutori della legge: quella del contrasto all'abuso di alcolici e sostanze stupefacenti da parte dei cittadini al volante.
Anche qui, ovviamente, la cosa avviene quasi sempre a ridosso di questo o quell'evento delittuoso, quando si scopre che l'ennesima strage della strada o investimento di pedoni è stato provocato dall'ennesima testa di cazzo ripiena fino agli occhi di alcol e/o droga ma tant'è, almeno un minimo di controllo, una tantum, c'è... magari preferirei che la cosa avvenisse tutti i giorni e non soltanto di venerdì e sabato e magari la sera, quando questi assassini potenziali girano più o meno indisturbati, invece che in pieno giorno, alle quattro del pomeriggio com'è capitato a me più di una volta negli ultimi 12 mesi!

Così possono dire che – statisticamente parlando – il contrasto a chi guida in stato di ebbrezza funziona... peccato che soltanto un alcolista deficiente e all'ultimo stadio va in giro ubriaco di giorno, emeriti idioti... provate a farvi un giro dopo le sette di sera e vedrete come cambia la musica!

Accidenti a me, sto divagando... ordunque, torniamo a bomba: qualche tempo fa la città fu scossa dalla notizia dell'ennesima, brutale aggressione, all'uscita di un locale notturno nel centralissimo Rione Monti, nei confronti di un musicista piuttosto noto nel giro dei locali capitolini.
Questa volta non c'è scappato il morto ma Alberto Bonanni (questo il nome del povero disgraziato) è comunque finito in coma... e non ne è più uscito, almeno per quanto mi è dato sapere, tant'è che il processo contro i suoi sei aggressori, tutti identificati e denunciati (anzi che è andata bene perché troppo spesso e volentieri di questi figli di puttana si perde ogni traccia) verrà celebrato senza la parte lesa che ancora giace in un letto di ospedale a quasi un anno dal fatto.

Ora, se c'è una cosa che mi ha sempre mandato clamorosamente in bestia è l'opportunismo – purtroppo malcostume fortemente radicato nell'italica mentalità – secondo il quale si balza sul carro del (presunto) vincitore ogniqualvolta che c'è da trarne un vantaggio, possibilmente economico.

Questa pessima, inveterata abitudine ha da sempre contraddistinto la municipalità di Roma ma da quando c'è il prode Gianni al timone, è diventata una forma d'arte: prima si aspetta che accada il disastro poi, a giochi fatti, ci si precipita in tribunale a costituirsi parte civile nel processo a carico di questo o quello.

Non questa volta.

Stavolta, caro il mio Alemanno, t'ha detto male e di brutto.

Si, perché il tribunale di Roma, nella persona del GUP Anna Maria Fattori, ha rigettato la costituzione del Comune come parte civile ma anzi, la difesa degli imputati ha citato come responsabile civile in concorso il comune che così, in caso di condanna degli imputati, dovrà pagare gli eventuali danni in quanto (secondo le parole del GUP): non c'è danno di immagine né per la città né per i diritti della cittadinanza... il fatto si è potuto verificare per difetto di adeguata tutela della sicurezza delle vie del centro storico gravante sull’amministrazione e si pone come condotta omissiva”.

Certo, il fatto che i danni fatti da queste sei merde debbano essere pagati con i soldi della cittadinanza, fa decisamente rodere il culo, specie a chi – come me – è stato avverso da subito alla politica di pseudo-sicurezza dell'amministrazione Alemanno ma è almeno un deciso segno di svolta, all'insegna del contrasto alla tradizionale politica dell'avvoltoio seguita fin qui dalla municipalità di Roma, da parte dell'autorità giudiziaria che fino ad oggi è stata fin troppo pronta ad avallare questi veri e propri atti di sciacallaggio mediatico (e non solo) da parte del comune ogni volta che un fatto di sangue ai danni della cittadinanza finiva in tribunale.

Speriamo solo non si tratti della famosa eccezione che conferma la regola.

martedì 1 maggio 2012

Per un pelo...





Sarà che ultimamente sono diventato piuttosto esigente in fatto di servizi resi per soldi spesi, sarà che sono diventato altrettanto diffidente riguardo quello che i vari spacciatori su internet – veri e propri imbonitori della rete – affermano riguardo le loro merci in vendita, mettiamoci pure che – crisi o non crisi – tutto il mondo sembra diventato paese e che ovunque mi giro vedo il fancazzismo più becero da parte di chi un lavoro ce l'ha ma sembra fare di tutto per perderlo, fatto sta che oggi come oggi mi salta assai facilmente la mosca al naso, perciò sono capace di mandare a'fanculo un'operazione dopo magari settimane che gli sono stato dietro.

Ottima cosa, tra parentesi, per chi – come me – ultimamente soffre di vere e proprie fitte di malinconia e che ha la (pessima!) abitudine di curarle a suon di shopping sul web.
Come uso dire da un po' di tempo a questa parte, non c'è peggior suicida di chi è troppo solo, ha troppo tempo, una connessione internet a banda larga e... la carta di credito a portata di mano!

Fatto sta che – alcuni giorni fa, in preda a crisi di astinenza da filmoni con l'attorone (leggi: film di serie B possibilmente ricchi di sesso e violenza le più gratuite – e sceme – possibile) – ho pensato bene di fare una carrellata sul web alla ricerca di alcuni titoli decisamente cult alcuni dei quali vi ho già presentato nei giorni scorsi.

È stato così che mi sono imbattuto su Amazon in un classico double feature cioè un DVD-pack contenente due filmoni di genere, tra i quali il famigeratissimo (e introvabile!) Le Deportate della Sezione Speciale SS considerato uno dei capostipiti del genere nazisploitation al quale sto dando una caccia spietata da almeno un paio d'anni e del quale, finora, avevo potuto tirare giù solo un avi indecente e per di più in inglese, tanto perché – come ho scritto qualche giorno fa – si tratta di un film italiota che più italiota non si può... mi precipito a leggere le caratteristiche del prodotto e scopro – meraviglia delle meraviglie – che si tratta dell'edizione uncut del film e per di più con audio italiano e inglese!

Minchia, troppa grazia, Sant'Antonio... do un'occhiata alle varie proposte (tutte copie rigorosamente usate) e scopro con un certo raccapriccio che – come al solito – c'è un solo venditore disposto a spedirlo in Itajia... solo che 'sto bandito del Texas chiede la bellezza di $100,00 + spedizione per un totale di $ 112,50...

PRATICAMENTE UNA PIOTTA TONDA TONDA IN EURO

Alla faccia del bicarbonato, posso anche essere un inguaribile collezionista di cinemorchia ma c'ho anche una vita e conti (tanti) da pagare e mollare al rapinatore al di là dello Stagno Atlantico l'equivalente di due giorni di sudato lavoro non mi passa manco per l'anticamera del cervello.
Non mi do comunque per vinto e continuo imperterritamente a cercare fino a che – miracolo! - becco la stessa edizione nel Regno (dis)Unito... ovviamòne si tratta proprio della stessa edizione grindhouse america(g)na con tanto di codifica Area 1 ('tacci loro e de chi s'è inventata 'sta grandissima cazzata delle aree geografiche per DVD e Blu-Ray...) che presenta da un lato il filmone in questione e sull'altro lo sconosciuto (almeno per me) Le Evase – Storia di Sesso e di Violenza.

Sinceramente non potrebbe fregarmene di meno ma dal momento che comunque sono un aficionado del genere Women in Prison, mi dico che alle brutte avrò comunque raccolto un'altra chicca per la mia personale cineteca... il prezzo certamente non è proprio d'occasione: ben quaranta pondi tondi tondi però la spedizione per l'Italia costa una cazzata (meno di una prioritaria nazionale) ed i tempi di consegna sono in genere molto rapidi, sicché... concretizzo l'acquisto e – ohibò! - ecco qui la prima stranezza; al momento del pagamento, le 40 sterlonze sono diventate improvvisamente e senza alcun preavviso 48 (leggonsi: quarantotto!!!) per un gran totale di cinquanta pondi tondi ovverosia la bellezza di sessanta ricchi pleuri al cambio della settimana scorsa.

Giustificazione di Amazon: nel prezzo non sono comprese tasse di importazione e tariffe di sdoganamento, che sono – e figuriamoci – a carico dell'acquirente!
A questo punto mi sorge un dubbio atroce: ma da 'ndo' cazzo arriva 'sto DVD!? Dalla Papuasia?!

No.


Peggio.

Viene dagli Stati (dis)Uniti d'America, solo che il venditore spaccia anche sui siti Amazon europei, con buona pace degli acquirenti d'oltre manica che – non si sa perché – vengono caricati di tasse e balzelli, che non sono invece applicati ai sudditi di Sua Maestà anche se comprano la stessa roba all'estero.

Una bella sonata, non c'è che dire, e ne ho ben donde: non ho mai speso una cifra simile per un cofanetto di DVD, figuriamoci per un disco unico double face per giunta!
Il massimo che ho cacciato in vita mia è stato cinquantacinque euro e per giunta per un cofanetto di film in Blu-Ray altro che DVD (si trattava della raccolta dei film di Harry Potter... si, lo so, mi vergogno come un ladro...).

Passa quasi una settimana dall'evento e noto con un certo piacere che tutti gli ordinativi effettuati nel Regno Unito sono felicemente partiti, alcuni sono addirittura già giunti a destino... tutti, meno che quello che più aspettavo che invece, caso strano, langue appeso ad un filo e non da segno di volersi involare verso casa.

Per altro, scopro che l'ignoto cialtrone americano ha ripostato in vendita lo stesso, identico DVD allo stesso identico prezzo... strano, davvero molto strano... la cosa mi lascia perplesso e rimuginante per buona parte del fine settimana, finché ieri, casualmente, in una delle mie incursioni nel mondo del file-sharing, ho scoperto un file torrent del filmone in questione e – quasi per scherzo – l'ho messo in download, ben sapendo che le speranze di vedere completi film del genere sono di solito pari a zero.
E invece – miracolo caracolito! - l'ho tirata giù in meno di un paio d'ore, nonostante fossero quasi 4 giga di disco.
Nemmeno a farlo apposta, scopro che si tratta proprio della .iso dell'edizione che ho acquistato di Le deportate della sezione etc. etc. completa di menù e quant'altro.

È così che ho scoperto l'atroce verità: il film pubblicizzato nella pagina di Amazon come audio: Italiano è l'altro non questo! Questa è la stessa, imbarazzante versione in lingua inglese che avevo scaricato tempo fa, solo che ha una risoluzione di 700x400 come un qualunque DVD ed una qualità audio e video pari a quella della trasposizione di una VHS usata!



Ho controllato immediatamente che l'ordine fosse ancora in attesa di evasione ed ho scritto al venditore chiedendogli di annullare ipso facto l'ordine, visti i tempi biblici di attesa e soprattutto citando il fatto di non aver notato che il disco era Area 1 – avendolo acquistato dalla Gran Bretagna che, come noi, usa dischi Regione 2 – e che quindi mi sarebbe impossibile (!? eeehh, hai da vede'...) vederlo.

Vi giuro che ho letteralmente incrociato le dita sperando che il bandito non insistesse nel concludere la transazione (avrebbe potuto benissimo farlo) poi ho scoperto che nemmeno lui aveva tutto questo interesse a spedirmelo (da qui la biblica attesa per l'evasione dell'ordine): se è vero, come è vero, che a me il disco sarebbe costato un botto, per quanto riguarda il venditore – specie se è un cialtrone affamato di soldi – la vendita sarebbe comunque stata in perdita perché Amazon gli versa solo le due sterline per la spedizione dall'Inghilterra... come ci arriva e quanto costa mandarcelo non sono affari suoi ma del venditore (ricordate? Le spedizioni per l'estero su Amazon.com costano il triplo rispetto ad Amazon.co.uk o Amazon.it) che così è costretto ad intaccare il suo margine di guadagno.

Infatti, caso strano, mi ha risposto a strettissimo giro di posta, dicendo che gli dispiaceva per l'accaduto ma che comunque avrebbe annullato l'ordine immediatamente, cosa che poi ha realmente fatto di lì a pochi minuti.

Non c'è che dire, mi sono salvato letteralmente per il rotto della cuffia ma – porco mondaccio infame! – se chi è preposto a postare gli annunci sul sito avesse fatto il mestiere per il quale viene pagato, in primo luogo non avrei mai nemmeno pensato ad acquistare quel pezzo!

Come dicevo ad inizio post: crisi o non crisi, mi pare proprio che a nessuno vada di fare un cazzo, ed il bello è che in tempi di magra come questi, dove il licenziamento è dietro l'angolo – specie nei paesi anglosassoni, USA in testa – il fancazzismo è addirittura aumentato invece di diminuire.