Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

domenica 28 ottobre 2012

Ode agli odierni, italici guerrieri... e ai loro fidanzati gelosi!



Chi mi conosce di persona sa perfettamente qual'è la mia opinione sull'attuale assetto delle italiche forze (dis)armate, in particolar modo da quando è stata attuata quella sesquipedale puttanata della sospensione a tempo indeterminato della leva militare obbligatoria così come sancita dalla Costituzione, per far si che le tante aspiranti Rambo in gonnella potessero accedere ai ranghi senza dover pagare lo scotto che generazioni di maschi italici (il sottoscritto compreso) hanno dovuto subire per legge.

Il tutto, badate bene, non allo scopo (dichiarato ma mai applicato) di realizzare una forza militare professionale degna di questo nome ma semplicemente per sfoltire i ranghi e conseguentemente risparmiare anche quella miserrima fetta del bilancio statale che viene solitamente dedicata alla Difesa Nazionale, salvo poi con un voltafaccia degno della più bieca politica da Prima Repubblica,  compiere un plateale dietrofront per poter conservare i famigerati slot di comando dei vari ufficiali superiori, quelli si un vero e proprio sperpero di denaro pubblico visti gli stipendi e i benefit percepiti a fronte delle loro assai poco brillanti performance – come l'italica storia insegna da sempre – e salvare le chiappe (e le pensioni) di legioni di colonnelli e generali.

Il risultato: la creazione di un vero e proprio precariato militare nel quale legioni di giovani uomini e donne si scannano letteralmente tra di loro per poter accedere al servizio, non per amor di patria o spirito di servizio, nonostante le dichiarazioni di circostanza che i militari propinano in TV (come succedeva invece a quei pochi, poveri fessi della mia generazione, le cui aspirazioni venivano regolarmente frustrate in quanto più dello spirito di servizio potevano le ferree raccomandazioni) ma solo per sfuggire alla disoccupazione e alla miseria dilagante specie in alcune zone ben specifiche del Belpaese.

Precariato di Stato, in quanto chi si arruola – a differenza di quanto accade nella stragrande maggioranza dei Paesi che adottano il modello professionale per le proprie FF.AA. - è sottoposto a costanti pressioni psicologiche che lo costringono ad un'obbedienza supina solo per poter rimanere nelle FF.AA. e mantenere il posto (e relativa retribuzione) in quanto basta anche solo una nota negativa sullo stato di servizio per determinare il proscioglimento coatto del militare alla fine della ferma annuale, così com'è impossibile adire al famigerato concorso statale per entrare SPE (Servizio Permanente Effettivo) se le proprie note caratteristiche non sono immacolate.

E secondo voi, quale arma hanno a disposizione le italiche eroine in grigioverde per superare questo insormontabile scoglio?
Teoricamente, dedizione al dovere, spirito di sacrificio e tanta, tanta fatica... in pratica in molti, troppi casi, allargare le cosce e sottostare ai voleri dei superiori.

Badate che non mi sto inventando niente; ho ancora parecchi amici nelle forze armate che me ne raccontano di cotte e di crude, per non parlare delle notizie di cronaca che di quando in quando sfuggono alle maglie della censura militare raggiungendo gli organi d'informazione, per non parlare dei vari forum dedicati ai militari dove spesso e volentieri – in maniera rigorosamente anonima per evitare rappresaglie – i soldati si sfogano raccontando quello che accade realmente nelle caserme, specie in quelle dove vengono raccolte le reclute, i vecchi, famigerati CAR attraverso i quali sono passate legioni di giovani italiani.

È in questi luoghi di perdizione che infatti accadono i fatti più scandalosi, quando gli aspiranti militarsoldati sono letteralmente alla mercé dei loro aguzzini... pardon... istruttori, che di fatto sono in grado di decidere vita, morte – soprattutto la futura carriera – dei loro sottoposti.

Ovviamente non è sempre così, c'è anche gente onesta che fa dignitosamente il suo mestiere senza approfittare della propria posizione ma – come ci dice anche la cronaca recente – c'è pure gente come il neo-condannato Salvatore Parolisi ex-istruttore della caserma di Ascoli Piceno, assurta ai (dis)onori della cronaca nazionale come un vero e proprio lupanare con le stellette dove le reclute (tutte donne) si concedevano ai propri istruttori senza tante remore.

È proprio di queste ore la notizia che la stessa caserma è stata teatro dell'ennesimo fatto di cronaca con protagonista – toh! Chissà com'è... - una giovanissima soldatessa uscita giusto l'altro ieri dalla cerimonia del giuramento da sempre coronamento del periodo di addestramento e primo passo verso la vita militare vera e propria, quando si veniva avviati al reggimento come usava dire ai miei tempi.

Ordunque, la 21enne dopo la conclusione della cerimonia, si è appartata in un bed & breakfast della zona con il proprio fidanzato per festeggiare l'evento... salvo poi finire la serata ricoverata all'ospedale civile di Ascoli, dopo esser stata massacrata di botte dal – a questo punto ex – fidanzato.

Secondo le notizie, così come sono state riportate da quotidiani e TG, il pestaggio è stato conseguenza dell'annuncio da parte della ragazza di voler scaricare il fidanzato e al contestuale rifiuto di una dazione di denaro che l'uomo chiedeva alla giovane; al che questa bestia avrebbe reagito – da classico maschio ferito del profondo sud – nel più classico e aberrante dei modi: alzando le mani.

Ma quello che mi fa più specie in questa vicenda è altro: per prima cosa, il fatto che la disgraziata abbia cercato di coprire il suo aggressore quando è stata interrogata dai sanitari subito dopo il ricovero, salvo abbandonare la propria reticenza davanti alle insistenze del comandante del 235imo RAV, Colonnello Michele Vicari e del comandante della sua Compagnia di appartenenza, accorsi al capezzale della ragazza, che hanno immediatamente provveduto ad informare i Carabinieri che hanno rintracciato ed arrestato il 27enne aggressore, Nunzio Calabrese.

Calabrese di nome e di fatto, così come la sua ex-fidanzata e la maggioranza delle italiche reclute che accedono al servizio militare, che provengono notoriamente dal meridione d'Italia.

Voglio solo far notare questa anomalia tutta italiana che vede la stragrande maggioranza degli aspiranti... difensori della Repubblica provenire di fatto da sole 5 regioni su un totale di 20 che compongono l'italico territorio: Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna... con una spolverata, giusto per gradire, dal resto del Paese, con l'unica, notevole eccezione dei reparti alpini che – essendo notoriamente territoriali – prediligono reclute provenienti dalle regioni a ridosso dell'arco alpino.

In pratica, militarmente parlando, due terzi del Paese sono di fatto ostaggio del terzo meridionale, visto che i ragazzi del sud compongono la stragrande maggioranza dei militi e delle forze del (dis)ordine nazionale... cosa – a mio modestissimo parere – vieppiù preoccupante, in vista della attuale congiuntura economica e sociale ma tant'è... con questo non intendo affatto discriminare i nostri compatrioti del sud; dio solo sa se non mi stanno molto più sul culo i nostri cugini nordici con le loro menate secessioniste.

Tornando a bomba, la ragazza, fresca di addestramento – un addestramento militare ci tengo a precisare – si è fatta massacrare dal suo (ex)uomo tanto da finire ricoverata al maxillo-facciale con una frattura scomposta della mandibola ed una prognosi di 30 giorni... mi chiedo sinceramente, alla luce di quanto esposto poc'anzi, cosa accidenti gli insegnino a questi ragazzi, se un soldato professionale, ancorché donna e fresca di addestramento, non è stato in grado di tener testa ad un deficiente qualsiasi e anzi, inizialmente, per pura paura di prendere altre botte, ha addirittura negato l'accaduto dicendo ai sanitari di esser caduta dalle scale.

Se questo è il livello di preparazione delle cosiddette forze armate professionali, sapete che vi dico? Che se stava meglio quanno che se stava peggio, che tanto valeva tenerci la leva obbligatoria così com'era, tanto il livello di addestramento generale era pressoché identico a quello attuale.

Ah, ma mi dicono che non si poteva fare, che altrimenti si sarebbero discriminate le aspiranti reclute del gentil sesso...

Tutte cazzate!

Bastava molto semplicemente cancellare una parola dall'articolo della Costituzione che recita: TUTTI i cittadini MASCHI sono chiamati a concorrere alla Difesa dello Stato mediante la leva obbligatoria... cancellando la parola incriminata (maschi) si otterrebbe infatti che TUTTI I CITTADINI hanno l'obbligo di partecipare alla difesa della nazione, maschi e femmine, così come avviene, tanto per citare un caso, in Israele.

Ma così facendo ci sarebbe un ma: voglio proprio vedere a queste condizioni, in quante accorrerebbero al servizio della Patria, dovendo prestare la propria opera gratis et amor dei invece di percepire la (tutt'altro che disprezzabile) retribuzione monetaria che è attualmente appannaggio del cosiddetto servizio professionale così come accadeva prima per i loro compatrioti maschi che erano obbligati per legge a servire la Patria... qualcosa mi dice che sarebbero ben poche a precipitarsi ai distretti militari e molte di più a fare ammoina per cercare con ogni mezzo, lecito e non, di sfangarla.

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