Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 2 ottobre 2012

Giustizia è stata fatta (?)

Non sono propenso, in genere, ad occuparmi di cronaca seria, a meno che la situazione non lo richieda esplicitamente, come quando reputo un fatto o una notizia talmente grave da farmi rigirare il flusso ematico e rivoltare lo stomaco (e anche qualcos'altro...) anche perché, per pregressa esperienza, so per certo che in questo paese di partigiani (no, non intendo quelli che hanno fatto la Resistenza in montagna ma quelli che si battono fino allo stremo delle forze per mantenere il privilegio di continuare a mangiare alla greppia del potentato di turno) esprimere una voce fuori dal coro a maggior ragione se tocca i benefit altrui, serve solo ad attirarsi addosso gli strali di legioni di scherani pronti a compiacere il signorotto di turno.

Ci sono notizie però che devono esser poste sotto i riflettori, perché tutti – volenti o nolenti – non possano più far finta di niente.

La notizia della pubblicazione delle motivazioni per la pesante sentenza della Suprema Corte per i fatti avvenuti dopo il G8 di Genova nel 2001 è una di quelle occasioni che non posso non condividere.

Finalmente, a chiare lettere e senza tanti giri di parole, una corte di giustizia ha detto quello che legioni di persone, in tutta Europa (per non dire in tutto il mondo) hanno affermato e/o pensato rispetto a questo accidenti di Paese: che in Italia, per compiacere i potenti, che avevano richiesto in quei giorni azioni esemplari contro questa massa di zecche schifose (come ebbe a dire platealmente davanti a testimoni quella merda del nostro – fortunatamente ex – ministro dell'Interno, Claudio Scagliola) si è letteralmente mandata al macero ogni parvenza di civiltà e democrazia

Al pari di tanti scherani medioevali, gli eroici tutori del (dis)ordine pubblico si sono esibiti in atti di barbarie gratuita degni dei peggiori exploit delle dittature militari sudamericane, trasformando la scuola Diaz in una succursale dello stadio di Santiago del Cile e la caserma di Bolzaneto nella versione XXI secolo della ESMA di Buenos Aires, con gente radunata brutalmente a bastonate, calci e pugni, insultata, massacrata e torturata da tutte le armi della forza pubblica, nessuna esclusa, quella stessa gente che noi paghiamo con i sudati quattrini che ci vengono prelevati forzatamente dalle nostre buste paga perché ci tutelino e siano custodi del dettato costituzionale che dovrebbe (condizionale obbligatorio a questo punto) essere alla base dell'ordinamento democratico e repubblicano italiano.

Con l'aggravante, lasciatemi dire, che i fatti – proprio come avvenne in Argentina negli anni 70 – si sono svolti di nascosto, di notte, in modo che non potessero esserci testimoni e soprattutto al chiuso di un luogo altrimenti inaccessibile al pubblico come una caserma di polizia.
Una vigliaccata della peggior specie in quanto rivolta contro chi non solo non aveva modo di difendersi – né ha tentato di farlo – invece che contro i reali responsabili dei disordini avvenuti in città... da bravi vigliacchi infatti gli sbirri si scagliarono contro i dormitori degli esponenti dei vari social forum anziché scovare e colpire i famigerati Black Blocks ma si sa che quelli lì erano armati fino ai denti e ben pronti (oltreché ben disposti) a fare a botte con le forze dell'ordine... non sia mai: quando c'è il serio rischio di prenderle, i sicari in uniforme di ogni parte del mondo fanno subito a gara... a trovarsi altrove, come dimostrato ampiamente anche dai recenti fatti di Spagna, Grecia e USA, dove – specie nella cosiddetta (da chi? Boh!?) Terra dei Liberi si assiste quotidianamente alle eroiche imprese della polizia contro manifestanti pacifici e soprattutto disarmati... più la gente alza le mani nude al cielo più queste merde picchiano come fabbri.
Salvo poi andarsi a nascondere e chiedere l'intervento della SWAT quando un singolo psicopatico (ma armato!) comincia a sparare in mezzo alla gente inerme; dove sono i tanti macho in divisa (maschi e femmine, perché l'atteggiamento è assolutamente bipartisan) che spadroneggiano per le strade degli Stati (dis)Uniti d'America quando accadono queste cose?

Ah, saperlo...

Tornando a noi, i giudici, con sentenza assolutamente inequivocabile e con buona pace, aggiungo io, di tutti i reazionari veterofascisti, veterostalinisti e benpensanti che pure plaudirono (e secondo me alle spalle plaudono ancora) alla dura lezione impartita a quella massa di sovversivi e fannulloni che manifestava nelle piazze del capoluogo ligure, hanno stabilito che il primo danno derivante da questa bella bravata delle forze dell'ordine, fuori tempo massimo e fuori d'ogni contesto ed ambito legale ed istituzionale, è stato quello prodotto all'immagine della nazione ITALIA, ancor più grave perché intrapresa solo per compiacere la sete di vendetta del governo Berlusconi per la sesquipedale figura di merda fatta sulla scena internazionale da parte di solerti burocrati che rinnegando il giuramento fatto sulla Costituzione si erano messi platealmente al servizio dei governanti di turno, nonché – com'è stato ribadito nella sentenza – per riscattare dinanzi al mondo la colossale dimostrazione di inettitudine della polizia (e dei carabinieri, non ce li scordiamo, che il casino più grosso è avvenuto proprio per l'inettitudine dei comandi nel gestire una situazione a dir poco esplosiva che si risolse così con la brutale aggressione nei confronti di Placanica e compagni abbandonati alla mercé dei rivoltosi – perché tali questi erano – dai commilitoni indecorosamente datisi alla fuga e culminata con l'uccisione di Carlo Giuliani) italiana nel gestire la situazione venutasi a creare a Genova.

Uno sfogo di brutalità gratuita ed ingiustificata vieppiù aggravato dalle menzogne, dai depistaggi (per altro portati avanti in modi così platealmente idioti da essere destituiti perciò di qualunque parvenza di credibilità) e dalle mistificazioni degli atti ufficiali tanto da farci apparire agli occhi del mondo come una classica dittatura da repubblica delle banane e non come la settima potenza economica del pianeta (anche se trovo questa rutilante affermazione decisamente opinabile di questi tempi) e stato membro fondatore della Unione Europea.

Ma quello che mi fa più schifo in tutta questa vicenda è che i responsabili materiali di questo massacro se la sono cavata senza pagare alcuno scotto in quanto in questo civilissimo paese non esiste (chissà perché?...) il reato di Tortura – che come tale sarebbe imprescrittibile al pari dell'omicidio – e quindi – vista la lentezza dell'elefantiaco apparato della italica (in)giustizia – tutti i reati ascritti sono caduti in prescrizione, con buona pace delle decine di persone che di quella notte di tregenda portano ancora impressi nel corpo e nella mente i segni delle percosse, degli insulti e dei maltrattamenti.

Unica soddisfazione, per una volta tanto chi l'ha pagata cara sono stati i capi di questi bruti ebeti, riconosciuti responsabili in prima persona per quanto i loro sottoposti hanno prodotto, obbedendo ciecamente e senza discutere i loro ordini, che sono stati condannati in via definitiva ed allontanati senza appello dalle loro posizioni di comando, tanto duramente guadagnate in anni di onorata (e servile, se tanto mi da tanto) carriera.

Una carriera gettata bellamente alle ortiche per aver voluto dimostrare al mondo che loro erano gente con le palle!
Che se le grattino adesso vita natural durante e soprattutto lontano dai pubblici uffici!

Si, avete inteso bene, ho scritto proprio BRUTI EBETI perché gente così non la posso considerare altrimenti; non sono persone raziocinanti come me e voi, per il semplice fatto che una persona normale prima di caricare a testa bassa come un toro perché glielo hanno ordinato ci pensa su non una ma dieci volte.
Soprattutto di fronte ad ordini platealmente illegali si ferma e non li esegue... a meno che non sia d'accordo in toto con quello che gli viene ordinato e allora non è più una bestia idiota con manganello e divisa ma un delinquente legalizzato e soprattutto complice in prima persona di quello che altri hanno organizzato...

Peccato che nel novero dei censurati e dei condannati manchino all'appello proprio i pesci più grossi, quel De Gennaro, allora comandante in capo della polizia, che nulla fece per impedire la cosa – anzi, ci mise su il carico a bastoni quando regna coppe chiedendo ai suoi solerti sottoposti di riscattare l'orgoglio ferito della polizia con una carrettata di arresti – e l'attuale capo della italica polizia, che di questa pasta d'uomo era il vice e comandante sul campo e quindi non poteva non essere al corrente di quanto i suoi gregari stavano organizzando.

Una vittoria tronca quindi, come fin troppo spesso accade nelle italiche vicende.

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