Continuo a dirmi che oramai dovrei
esserci abituato, che di bufale ne ho prese tante negli scorsi anni
con un tasso preoccupante che ha raggiunto il picco nel (ormai)
trascorso anno di (dis)grazia 2012 eppure non riesco ancora a
conviverci.
Pietra dello scandalo, l'ultimo incauto
acquisto (in quanto effettuato a
scatola chiusa
basandomi – purtroppo – sulle sole recensioni dei clienti sul
web) del sottoscritto, ennesima edizione dell'opera omnia
sulle armi corte/da pugno dello
“specialista” (a questo punto il virgolettato è d'obbligo) A.
E. Hartink autore
tra l'altro di svariati volumi che hanno avuto l'onore (dubbio, a
questo punto) di essere stati tradotti e pubblicati anche nel
Belpaese, tutti dedicati alla oplologia.
Con
questo volume – La Grande Enciclopedia delle
Pistole e dei Revolver –
abbiamo però toccato il fondo, passando da un eccesso all'altro: se
nelle prime edizioni dei suoi libri (L'enciclopedia
delle pistole etc. e
L'enciclopedia
dei fucili etc.)
il nostro si limitava strettamente a produrre le mere statistiche,
senza una riga di storia o di commento, di quanto l'industria armiera
contemporanea aveva al momento sul mercato, stile catalogo, in questa
nuova edizione riveduta e (s)corretta l'autore dedica pagine e pagine
di chiacchiere
alle varie aziende produttrici
di armi descrivendone in seconda battuta i vari modelli – per la
maggior parte sempre e soltanto produzioni moderne, anche quando si
parla di armi
antiche
come le pistole ad acciarino e/o a percussione – snocciolando a
casaccio e senza soluzioni di continuità dati e aneddoti ma senza
produrre
le specifiche di
un singolo pezzo
di quelli illustrati, ragion per cui, se si vuole sapere qualcosa di
più terra-terra come, p.es., i dati essenziali sull'arma (lunghezza,
peso, capacità del caricatore, calibro e così via) non resta altro
da fare che leggersi tutta la tiritera... peccato che anche così
all'autore sfuggano costantemente bazzecole come – ad esempio –
il tipo di caricatore impiegato e la sua capacità, a maggior ragione
quando si parla di modelli che notoriamente sono state prodotte in
calibri diversi.
Avvilente,
non c'è che dire, anche perché esempi letterari del genere già si
erano visti in passato con le varie edizioni de Il
Grande Libro delle Pistole di Tutto il Mondo (Pistols
of the World nell'edizione
originale) della premiata coppia Ian
V. Hogg e
John Weeks
che almeno si degnavano di segnare le specifiche di ogni modello
illustrato nel volume in una specie di appendice a fine libro, cosa
che qui è assolutamente
assente.
In
breve un libro assolutamente deludente, adatto solamente al lettore
casuale che voglia intrattenersi sull'argomento armi
da fuoco corte/da pugno
per farsi una discreta infarinatura ma senza una conoscenza più
approfondita sull'argomento.
Per
l'appassionato o lo specialista che invece abbia necessità di un
riferimento rapido
ed
esaustivo su
un dato modello, questo mattone di 400 e rotte pagine è un vero e
proprio spreco di carta.
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