Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

venerdì 18 gennaio 2013

Quando la situazione diventa improvvisamente “calda”...



Un'immagine di casa ormai anche qui da noi: pick-up armati
e "soldati" sui generis...


… è allora che i contendenti cominciano a sudare freddo...

Argomento eminentemente tecnico, quello di oggi... si, lo so, è un bel pezzo che su questa pagina esula l'argomento gnokka e che ho lasciato parecchio spazio a cronaca, pareri ed opinioni, però, dal momento che due dei miei argomenti preferiti rimangono sempre le sparapiselli di ogni ordine e grado e i giocattoli che rullano, strisciano, nuotano o volano – possibilmente quando le due cose vanno a braccetto, come nel caso dei veicoli militari – e che, proprio in questi giorni, è assurta al (dubbio) onore delle cronache la situazione del Mali, dire che la cosa ha stuzzicato il mio interesse sarebbe riduttivo.

Il fucile d'assalto più diffuso al mondo: l'AK-47
Abbiamo per le mani una bella patata bollente che la (solita) ignavia internazio(a)nale da parte degli organi (genitali) preposti – uno a caso: l'ONU – ha trasformato in un bubbone infetto pronto a scoppiare e ad inondare di melma purulente e maleodorante il mondo intero, com'è stato ampiamente dimostrato nelle ultime 24/36 ore con il... riuscitissimo blitz delle forze di (in)sicurezza algerine contro l'ennesimo commando di integralisti islamici, con le conseguenze che ormai ben conosciamo.

E questa è solo la punta dell'iceberg, visto e considerato che lo stillicidio che sta avvenendo in Mali (al pari dell'altrettanto incredibile situazione siriana) sono anni che va avanti e se non fosse per il fatto che la Francia s'è svegliata una mattina col culo girato, a quest'ora probabilmente le milizie salafite e jihadiste assieme a tutta la infame genia del fondamentalismo islamico legata ad Al Qaeda siederebbe sovrana e felice anche a Bamako, la capitale del martoriato paese sub-sahariano.

L'artiglieria portatile più diffusa tra le formazioni guerrigliere
e paramilitari di mezzo mondo: il lanciagranate a razzo RPG-7
Adesso che la cosa ha preso una decisa accelerazione verso il conflitto aperto e dichiarato, tutti gli imbelli stati occidentali stanno facendo a gara a chi le dichiara più grosse, promettendo mari e monti in appoggio alla risoluzione ONU che da (ormai) più di un anno imponeva il ripristino dello status quo ante nel paese africano dilaniato dalla guerra civile e allo sforzo militare francese.

Tornando a bomba, quello che mi ha colpito sin da subito delle immagini provenienti dal Mali è stata ancora una volta (com'è divenuto ormai consuetudine negli ultimi 20/25 anni) la presenza, massiccia e ubiquitaria, di armamenti sovietici (o russi che dir si voglia) nelle mani di rivoltosi, terroristi, guerriglieri e miliziani; ai più la cosa sarà sfuggita ma ad un occhio (ormai) esperto come quello del sottoscritto risalta come gli arsenali siano composti sempre da fucili d'assalto Kalašnikov AK-47/AKM, lanciarazzi RPG-7, mitragliatrici leggere RPK e medie PK, le pesanti DshK-38 e NSV, le pesantissime KPV da 14,5mm e chi più ne ha più ne metta... certo non tutte sono di provenienza russa/ex-sovietica, ci sono sicuramente in mezzo le innumerevoli copie che di queste armi sono state prodotte principalmente in Cina, così come in Pakistan, Iran e nella miriade di stati più o meno canaglia nel mondo che riforniscono di armi i belligeranti di buona parte del globo terracqueo, alla faccia delle tanto famigerate potenze occidentali che, invece, sono ormai decenni che si ritrovano con i depositi pieni di stock invenduti grazie alle legislazioni assolutamente garantiste e politically correct che ne impediscono di fatto la commercializzazione proprio in quei Paesi che più sarebbero disposti ad acquistarle.

OK, lasciamo perdere, sto calpestando un terreno pericoloso e poi il discorso esula dai miei intenti originari, sicché...
L'ultima versione del contraltare francese al AK-47: il FA-MAS

Dicevo dunque che quello che mi ha colpito è proprio la omogeneità degli equipaggiamenti che questi banditi sfoggiano in ogni località del mondo, segno evidente che qui c'è qualcuno che non la racconta giusta perché sarà anche vero che – a partire dalla seconda metà degli anni '50 del XX secolo – sono stati prodotti nel mondo quasi 80 milioni di Kalaŝnikov, solo per citare il pezzo più noto/diffuso ma – porco cane – è mai possibile che siano finiti tutti nelle mani di ribelli e terroristi!?

Soprattutto, come accidenti ci sono finiti sparpagliati ai quattro angoli del globo!?

La DShK-38, altro pezzo ubiquitario d'origine Sovietica/Orientale
in ogni area "calda" del mondo, specie nelle mani delle forze
insurrezionaliste e/o irregolari
Posso capire che – a partire dagli anni della decolonizzazione in poi – i sovietici prima e i cinesi poi abbiano fornito gratis et amor dei armi a tutti i vari movimenti che si rifacevano (a parole) all'ideologia marxista-leninista e/o maoista, ma in quegli anni in giro per il mondo si vedeva di tutto: dai residuati della Seconda Guerra Mondiale alle produzioni più recenti made in Belgium e/o in Germany, USA, GB, France etc. etc.... oggi gira sempre e solo roba made in Russia (e succedanei) tant'è che guerriglieri e jihadisti risultano spesse volte meglio armati ed equipaggiati in maniera più consistente ed uniforme delle stesse forze governative che gli si oppongono.

Classico esempio di Toyota "Africa-style" con tanto di
mitragliera (cinese, come al solito) e guerriglieri
Altra caratteristica (e passiamo ai motori) di questi conflitti è l'ubiquitaria presenza delle cosiddette Technicals o Tecniche che dir si voglia, quei veicoli uso militari apparse in gran numero per la prima volta in mano alle varie milizie somale nei primi anni '90, adattando pick-up e fuoristrada come mezzi da combattimento, armati di mitragliatrici pesanti, lanciarazzi e pezzi d'artiglieria leggeri come le mitragliere contraeree da 20-30mm.

In realtà, il primo, massiccio uso di questo tipo di mezzi si è verificato negli anni '80 nella famigerata guerra in Ciad (altro paese dell'area sub-sahariana, guarda un po' il caso) chiamata appunto la Guerra delle Toyota a causa del grandissimo numero di veicoli della casa giapponese (ubiquitari in gran parte dei paesi africani, mediorientali e centro-sudamericani) convertiti in piattaforme per il trasporto di armi pesanti e come mezzi trasporto truppa dai contendenti.

Il "pezzo forte" delle Forze di Dispiegamento Rapido Francesi:
la blindo ERC-90 Sagaie, un giocattolo vecchio ormai più di
30 anni... come a dire che cavallo vincente non si cambia.
Come dicevo prima, fu in Somalia che le forze armate occidentali si sono imbattute per la prima volta nelle versioni più... raffinate di questi mezzi e da allora sono diventate una... presenza di casa in tutti i conflitti di cui abbiamo notizia, in giro per il mondo ma il teatro africano resta ancora quello in cui questi mezzi sono più usati in assoluto.

Uno dei carri leggeri più diffusi nelle aree calde del Terzo Mondo:
il  Type-62 cinese con cannone da 85mm
Dall'altra parte abbiamo i francesi, che si sono portati dietro la roba con cui vanno in giro ormai da 30 anni: i clarion (al secolo i fucili d'assalto FA-MAS calibro 5,56mm) e le mitragliatrici d'impiego generate AAT... voglio sperare che non si siano limitati alle sole armi leggere, vista la quantità dell'opposizione che li aspetta e la qualità degli armamenti da questa impiegati ma in TV non è stato dato di vedere altro, mentre, udite udite, i fanti di marina francesi (caso più unico che raro nella storia francese degli ultimi 50 anni, infatti, non hanno spedito in Africa i legionari...) si sono trascinati al seguito le blindo leggere ERC 90 Sagaie armate con cannoni da 90mm e protette da circa mezzo pollice di corazzatura; contro le Tecniche impiegate dal nemico sono dei veri e propri carri armati ma da quel poco che è stato dato vedere, gli insorti apparentemente avrebbero a disposizione anche mezzi blindati e/o corazzati (chissà com'è) di fabbricazione russa/cinese... certo si tratta di carri leggeri di tipo PT-76 e Type 62 cinesi e di BMP tipo 1 e 2, piuttosto male in arnese da quel che si vede ma sempre armati e pericolosi ed in grado di fare carne di porco anche dei blindati francesi, sempre che i jihaidisti siano in grado di utilizzarli al meglio – cosa di cui dubito fortemente – anche se la mia maggiore preoccupazione non risiede in questa (dubbia) capacità dei... carristi islamisti, bensì nei summenzionati (e ubiquitari) lanciagranate con propulsione a razzo RPG-7/Type 69 l'equivalente orientale del bazooka statunitense, prodotto anch'esso in centinaia di migliaia di esemplari in tutto il blocco (ex)comunista negli anni '70 e diffuso praticamente ovunque nel mondo ci sia qualche squilibrato con idee di grandezza e la prepotenza di volerle imporre agli altri.

...e l'originale made in Russia PT-76, altra bestia nera di ogni
governo in lotta contro le guerriglie di mezzo mondo.
Sarà pure un pezzo d'antiquariato rispetto alle armi anticarro di ultima generazione ma la sua granata ha comunque, anche nelle sue versioni più vecchie, una capacità di penetrazione di 32 centimetri contro una corazzatura omogenea in acciaio; questo si che è in grado di produrre bei danni e trasformare le Sagaie in altrettante lattine bruciacchiate.


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