Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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giovedì 21 novembre 2013

La regina del hard made in France: Brigitte Lahaie

Per la serie: chi se le ricorda? voglio parlarvi oggi di un'icona (tra l'altro ancora viva, vegeta ed in attività, anche se in altri campi) del cinema hard d'oltralpe, anzi, di quella che è stata considerata per almeno due decenni la regina incontrastata del cinema a luci rosse francese, quando i film erano veramente dei film, girati con tanto di soggetto e sceneggiatura e ripresi in 35mm, non fosse altro che per il fatto di essere stata tra le prime protagoniste in assoluto della ondata di produzioni XXX girate all'indomani della liberalizzazione della pornografia nel paese transalpino, nella seconda metà degli anni '70.

Brigitte Lahaie (classe 1955) allora poco più che ventenne, si lancia... anima e corpo (soprattutto quest'ultimo) in una serie apparentemente infinita di produzioni hardcore, girando tra il 1977 e il 1981 una sessantina di film, acclamata e osannata come una vera e propria dea del sesso in terra di Francia e non solo: molti dei suoi film verranno anche esportati all'estero, compreso il Belpaese, anche se trovarne oggi traccia è più difficile che cercare la famigerata mosca bianca.

Già in quel periodo però, la Lahaie si distingue per una doppia carriera: da una parte attrice porno, dall'altra interprete di film mainstream, molti dei quali tipicamente di genere, soprattutto horror/thriller, polizieschi e noir, dove il fatto di essere disinibita e avvezza a girare nature davanti all'obbiettivo decisamente aiuta.

Non solo ma, una volta esaurito il filone più propriamente hard, Brigitte godrà di una carriera ancora lunga e proficua proprio grazie alle produzioni di genere e softcore (girerà solo in questo campo almeno una decina di pellicole nel periodo 1980-87) oltre a svariate apparizioni televisive in film TV e sceneggiati, fino alla svolta, negli anni '90, come conduttrice televisiva (un po' come è accaduto qui da noi per stelle del hard come Eva Henger e Selen) in particolar modo su canali satellitari e sempre in trasmissioni di buon successo riguardanti il sesso e la sessualità e soprattutto come speaker radiofonica: attualmente va in onda tutti i giorni sull'emittente RMC con una sua trasmissione (Lahaie, l'amour et vous) che tratta – anche questa – di relazioni e sessualità.

Il successo di Brigitte Lahaie è dovuto, almeno inizialmente, al fisico prorompente (in effetti aveva delle... notevoli dotazioni, specie in termini di bocciume) e al suo bel faccino da francesina impunita che faceva impazzire ragazzotti e ometti e che anche oggi, nonostante i canoni di bellezza e sensualità siano parecchio cambiati (cambiati e non evoluti perché ritengo che – specie nel Belpaese – oggi vada un po' troppo per la maggiore il tipo della stracciacazzi bocchinara, mentre per me bellezza e sensualità sono qualcosa di estremamente diverso), ha ancora da dire la sua, nonostante il fatto che il materiale che gira attualmente in video, in particolare sul web, sia così datato e mal conservato da dare una patina molto demodé alle... imprese atletiche della nostra biondina d'oltralpe.

Metteteci poi il fatto che – a quei tempi – non andavano per la maggiore le attrici supermaggiorate a colpi di bisturi e rifatte da capo a piedi e che quindi anche per le pornostar valeva la regola di essere naturali sopra e sotto e la Lahaie era una bionda naturale, merce sempre piuttosto rara e apprezzata dai maschietti di ogni latitudine.

Quel che però le ha valso una lunghissima carriera, anche fuori dal circuito del adult entertainment, dove in genere si tendono a bruciare molto in fretta – con poche notevoli eccezioni – attrici e starlette, è il fatto che Brigitte Lahaie non era solo un bel caschetto di capelli biondi e due bocce da urlo (e non solo, come immagino avrete apprezzato dalla... iconografia che ho posto a corredo di questo post) ma sapeva anche recitare in modo decente ed aveva ben più di due grammi di cervello in quella sua testolina bionda, come si rese conto il regista Jean Rollin già nel '77, durante le riprese di uno dei suoi primi film XXX e che di fatto la lanciò anche nel cinema (cosiddetto) vero.

In un certo senso potremmo accostarla alla diva hard nostrana par excellence, la biondissima Moana Pozzi, solo che quest'ultima ha avuto una storia assai più travagliata e soprattutto troncata brutalmente dalla malattia che se l'è portata via a 33 anni.

Certo, visti con gli occhi di oggi, i film della Lahaie, pur girati con molto mestiere e con un certo entusiasmo dalle protagoniste, fanno sorridere... certe... prodezze erotiche sono oggi considerate roba da educande e non mi stupirebbe vedere, magari tra qualche anno, quando qualcuno deciderà di riprendere in mano i titoli della Alpha France – allora leader incontrastato del mercato hard francofono, come Diva Futura di Schicchi lo era per quello italiano – queste pellicole distribuite sul circuito della GDO multimediale, com'è accaduto nel caso del celeberrimo Deep Throat, film scandalo del 1972 che a trent'anni di distanza è ormai considerato non solo un classico della cinematografia di genere ma che è stato sdoganato sul mercato mainstream godendo (almeno nel Belpaese) della distribuzione in home video, nientemeno che per i tipi della Elleu Multimedia casa di distribuzione legata al (ex) organo di stampa del Partito Comunista Italiano, l'Unità.


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