Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

sabato 23 novembre 2013

Chi di intrallazzi campa... di intrallazzi prima o poi crepa!


Dicono che la vendetta è un piatto che si gusta freddo.
Orbene, il mio piatto più che freddo è diventato gelato ma, in tutta sincerità, ne è valsa la pena di attendere sulla riva del fiume che passasse il cadavere dei miei nemici.

Certo, avrei preferito che non ci rimettessero la ghirba anche quei quattro scannagatti che in effetti non mi hanno fatto nulla, anzi, a ben vedere, che non hanno fatto nulla quando mi hanno trombato per viltà o noncuranza ma tant'è... ogni guerra vuole le sue vittime, quindi posso annoverarli prosaicamente nei danni collaterali e tra le perdite accettabili pur di vedere il grosso di questa massa maleodorante di materia organica anfibia stirare finalmente gli zoccoli... lavorativamente parlando!

Sto parlando dell'azienda alla quale ho dedicato sei anni della mia vita, rimettendoci anche la salute, fisica e psichica, fino a che non decisi – consigliato (o meglio spinto) dal mio stesso sindacato (e così ecco spiegato anche il mio astio verso questo branco di parassiti del mondo del lavoro, che tutela e difende a spada tratta sempre e solo fancazzisti e profittatori ma mai quei lavoratori... scomodi, quelli che salgono sul culo del padronato perché sgobbano e quindi – giustamente – possono anche pretendere di non essere trattati come schiavi) di accettare la mobilità prima di arrivare (e ci sono andato davvero vicino) al licenziamento coatto, magari per aver attaccato al muro come altrettanti poster gli stronzi che mi hanno sottoposto ad un mobbing costante per quasi due anni, con trasferimenti fuori sede, incarichi sempre più degradanti ovvero piani e complotti per mettermi nelle condizioni di farmi fuori da solo.

Invece no! Ho tenuto duro fino a che mi è stato possibile, strappando poi all'azienda un congruo assegno per il disturbo in cambio della promessa di non intentare azioni legali per le sue innumerevoli porcate nei miei confronti; ero ormai arrivato alla saturazione ed ogni mattina solo alzarsi dal letto e mettersi in condizioni di sciropparsi decine di chilometri e ore in mezzo al traffico per trascorrere l'ennesima giornata in quel covo di vipere mi dava (letteralmente, a volte) il voltastomaco.

Tornando a bomba, è notizia di questi giorni – avuta surrettiziamente da uno dei miei ex colleghi con cui ho ancora (sempre più sporadici) rapporti – che la società, nonostante tutte le sue macchinazioni, i ricatti e i diktat operati su quel branco di pecore servili dei miei colleghi, troppo vili per alzare la testa e che facevano affidamento sul sottoscritto per le loro istanze col padrone (ragione prima e ultima per l'astio e il mobbing nei miei confronti) salvo poi voltarmi bellamente le spalle nel momento del bisogno, ha perso anche l'ultima commessa, quella – tra l'altro – di cui si occupava ai bei tempi proprio il sottoscritto e che aveva fatto si che si aggiungessero nel tempo altri lavori per sé e per i suoi due-tre compagniucci di schiavitù.

Questo vuol dire che de facto la società è finalmente schiattata senza possibilità di rimettersi in piedi (a meno di un improvviso miracolo); a fine anno, con la scadenza naturale del contratto, non avranno più fonti di introito, sicché l'azienda si aggiungerà alla (purtroppo lunga) lista di società di servizi che hanno creato questo stato di cose in Itajia... si, perché sono proprio loro la causa prima dello stravolgimento del mercato del lavoro nel Belpaese, perché quando non fai altro che inciuciare e intrallazzare con i cosiddetti potentati (pseudo) economici come banche, finanziarie e grandi aziende al solo scopo di strappare surrettiziamente commesse al minimo rialzo per far fuori la concorrenza, va da sé che – dal momento che questi squali di merda badano solo al loro profitto – se vuoi continuare a lavorare con questi sciacalli, sarai costretto a leccargli il culo anche quando constati che stai lavorando in perdita...

Molte di queste cosiddette aziende infatti ottengono le commesse durante le gare d'appalto applicando prezzi da fame, con la speranza che, grazie alle... conoscenze che molti dei commerciali di queste aziende hanno (magari per aver lavorato precedentemente proprio in questi stessi enti) riescano poi a spuntare qualcosa di più per... sopraggiunte difficoltà in corso d'opera, dopo che l'appalto gli è stato assegnato.

Una volta, questo genere di manovrine funzionava... oggi non più, specie quando lavori con gli strozzini legalizzati tanto cari al sor Monti e al governo Alfetta.
Purtroppo (per loro e fortunatamente per me) questi signori non hanno capito che la musica è cambiata eppure di batoste simili ne avevano già prese parecchie anche quando ero ancora in azienda, come quando persero le commesse delle Poste ovvero le dichiarazioni dei redditi di un paio di importanti istituti di credito nazio(a)anali... nonostante tutto questo, hanno bestemmiato, hanno pianto in turcomanno contro il destino infame e avverso e soprattutto hanno usato i lavoratori come ammortizzatore sociale dell'azienda ma col cazzo che hanno cambiato musica e compreso che i bei tempi del “so' il padrone e faccio come cazzo me pare, tanto c'ho il culo al callo” erano trascorsi da quel di'...

Ma tant'è... come dicevo prima, mi spiace (ma nemmeno tanto, diciamo la verità, va') per i miei ex colleghi ma sto godendo come un maiale perché finalmente giustizia è stata fatta e anche questi peracottari, faccendieri e bastardi si sono eliminati motu proprio dal pool genetico delle aziende italiche.

Si, perché c'è un ultimo aspetto che non vi avevo ancora detto: sin dai tempi in cui la società – costituita da pochi mesi quando io entrai in azienda – andava a gonfie vele e contava quasi 200 dipendenti, si verificava costantemente un preoccupante fenomeno che i cultori del privato che è meglio del pubblico affermano (falsamente) non esistere da che un certo palazzinaro cavaliere in quel di Arcore è salito sugli scranni della politica nazio(a)nale: quello del clientelismo e del nepotismo.

Di fatto c'era una fetta sostanziale di dipendenti che erano stati assunti non per le loro capacità lavorative ma solo perché erano amici, parenti o conoscenti di... e che quindi, oltre che privilegiati, si sentivano pure in dovere di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, anzi, di cagionare danni devastanti ogni qualvolta qualcuno si decideva a lisciargli il pelo per fargli fare almeno il minimo sindacale per guadagnarsi (si fa per dire) lo stipendio.

Risultato: dal momento che anche la nostra azienda non poteva campare sul nulla ma qualcosa doveva introitare, indovinate nel culo di quale ortolano andava sempre per finire il cetriolo?
Ovviamente, in quello di quei poveri stronzi (uno a caso...) che già facevano il culo tutti i giorni per 10/12 ore al giorno!
In proporzione, prendevo più di straordinari che di stipendio, senza contare lo stress dovuto alle transumanze quotidiane che mi dovevo sciroppare per andare e tornare, visto che ero parte di quel 10% dei dipendenti che non viveva (caso strano) nelle immediate vicinanze dell'azienda ma dall'altra parte della città!

Ma il colmo avvenne poco tempo dopo la grande purga aziendale (quella di cui rimasi vittima anch'io) quando, avendo fatto fuori anche quei pochi che lavoravano, i parassiti alla poco piacevole prospettiva di dover finalmente lavorare, visto che, grazie ai loro exploit (o meglio, alla perenne mancanza di exploit) la ditta aveva perso l'ennesima, lucrosa commessa, si diedero tutti alla macchia; da bravi ratti quali erano, abbandonarono in massa la nave prima che affondasse... l'avessero fatto prima, probabilmente l'azienda sarebbe addivenuta a più miti consigli, prima di far fuori gli elementi validi per tenersi in casa privilegiati e fancazzisti ma tant'è...

Come dicevo, è stata dura ma alla fine ne è valsa la pena... mi sento sollevato, nonostante le porcate che mi hanno fatto mi abbiano ridotto nelle mie attuali condizioni di lavoratore eternamente precario.
Adesso tocca agli altri... godere dell'idilliaca situazione dell'inoccupato forzato di lungo corso, anzi, vista la situazione attualmente esistente e perdurante nel Belpaese, di lunghissimo corso.

La ruota gira...

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