Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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lunedì 11 novembre 2013

Il caso delle Baby Squillo travolge la Roma bene... peccato che il VERO scandalo sia un altro...

 
So che con quanto sto per dire assumerò una posizione assolutamente impopolare, ma per amor di verità non riesco più a stare zitto, non dopo aver sentito per giorni e giorni una valanga di stronzate alla radio e in TV (per non parlare dei giornali, che su questa storia ci stanno letteralmente campando), dimostrando ancora una volta, casomai ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, che siamo diventati veramente il paese dei balocchi, dove l'eguaglianza di fronte alla Legge è un mero optional così come l'applicazione della stessa è demandata sempre e solo alla (cattiva) volontà dei tanti censori degli altrui costumi travestiti da magistrati che albergano nelle aule di giustizia e nelle procure.

Mi riferisco all'ultimo caso di prostituzione minorile che tanto scandalo ha creato in tutta la genia degli italici talibani, quelli che a parole sono casti, puri e timorati di Dio, mentre nei fatti sono solo un branco di puritani perbenisti che fanno anche di peggio, basta che non si sappia in giro, se no la gente chissà che pensa.
Proprio quella stessa marmaglia farisaica che è protagonista in prima persona di questo caso, in quanto è ormai appurato che non erano certo dei poveracci morti di fame quelli che si sollazzavano con le due liceali dei Parioli a 3-500 euro a botta, in vere e proprie case di appuntamenti in festini e orge a base di sesso, alcool e droga.

Ora, in tutto questo marasma, dove tutti si scagliano come un sol uomo contro gli orchi che avrebbero abusato delle innocenti fanciulle, nessuno ha fatto caso al fatto che – agli occhi della Legge – le prime responsabili sono proprio le due minorenni, in quanto hanno candidamente confessato davanti ai magistrati di essere due puttane, che esercitavano non perché in stato di necessità o perché costrette e sfruttate (anche se per una delle due il discorso, dopo un periodo iniziale, pare non valesse più tanto, con una madre più stronza e zoccola di lei che s'incazzava se la figlia non andava al... lavoro) bensì di loro spontanea volontà per fare soldi facili e soddisfare i loro vizietti, primo fra tutti, la coca (quella in polvere, non quella in lattina...) che le due – alla faccia dei teneri virgulti – sembra tirassero come due mantici... abitudine costosetta, specie quando sei una quattordicenne squattrinata ma tant'è, con un po' di buona volontà, come abbiamo visto, una soluzione si trova sempre.

Di più: la quindicenne – che sarebbe agli atti come la capetta di questo edificante giro di baby squillo (visto che pare che il giro si stia via via allargando) – ha cominciato per conto proprio, adescando prospettivi clienti sul web.
Che poi i clienti fossero o no a conoscenza del fatto che le due mocciose fossero per l'appunto tali, non mi ci metto nemmeno a discutere; la Legge parla chiaro: se ti scopi una minorenne per soldi, che tu ne sia consapevole oppure no, commetti un reato assimilabile allo stupro e in quanto tale finisci dentro, punto!

Ora, qual'è la questione impopolare che pongo? Semplice; come mai, le due prostitute minorenni ree confesse si trovano ancora a piede libero?
Perché non sono state tradotte immediatamente in carcere come prevede la normativa vigente?
Si, perché a casa mia – a meno che non abbiano cambiato la Legge negli ultimi 20 minuti – un minorenne che pratica attività di meretricio di sua spontanea volontà e senza coercizione alcuna, è passibile di arresto immediato e giudizio per direttissima, con una condanna che – se non ricordo male – va dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione, al pari del cliente che dovesse essere trovato con la prostituta in flagranza di reato.

Invece, per quanto risulta dalle cronache, questo provvedimento non è stato preso dalla magistratura inquirente, con gravissimo danno – ancora una volta – di immagine per la giustizia, che ha dimostrato di essere una barzelletta alla mercé del primo scemo che si alza col culo girato la mattina.

E no, il fatto che la povera fanciulla fosse ricattata dall'orco cattivo non equivale allo sfruttamento, com'è stato detto da qualche coglione di giornalista in vena di scoop e dotato di ignorantia legis non comune, perché è stato accertato agli atti che il presunto sfruttatore non prendeva denaro dalla ragazza per la sua attività di meretricio, bensì come prezzo per il suo silenzio, in quanto minacciava di rivelare urbi et orbi la natura dei sordidi commerci della ragazza e la fonte dei suoi lauti (e illeciti) profitti.

Quindi questa perla d'uomo dovrà finire sotto processo per ricatto ed estorsione (oltre che per essere andato a puttane con una minore di anni 18) ma non certo per lo sfruttamento o il favoreggiamento della prostituzione minorile, come hanno detto tutti i mezzi di (dis)informazione.

Ancora una volta si è dimostrato che in Itajia si applicano sempre due pesi e due misure in base a chi sei e non che cosa hai fatto... continuiamo così, che andiamo bene.

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