Pascolando per forum in preda alla noia
più bieca, mi sono imbattuto in un post riguardante l'ennesimo
giocattolo made in Israel che
sta dando filo da torcere ai nostri “amici” a stelle e strisce
per quanto riguarda il mercato globale delle cose che fanno
il botto... dopo aver assestato,
già alla fine degli anni '90, un sonoro ceffone all'apparato
industriale/militare ameridiota con lo sviluppo del missile anticarro
a guida autonoma Spike,
che è stato selezionato in preferenza al tanto osannato Javelin
del consorzio Raytheon/Lockeed
Martin
dalla stragrande maggioranza degli utenti in ambito NATO (e non
solo), compresi i cuginetti
al di là della Manica, gli hanno appena rifilato un bel calcione
negli stinchi con la presentazione ufficiale
(il che vuol dire che è ente
ed
operativo)
del nuovo sistema missilistico polivalente
semi-portatile
denominato Jumper (lett.
Saltatore),
il classico uovo di colombo al quale però nessuno sembrava aver
pensato finora.
Cioè,
per dirla tutta, qualcuno
ci aveva pensato, proprio gli americani
della summenzionata Lockeed/Raytheon con il loro merdaviglioso
progetto NETFIRES,
una joint venture costituita allo scopo di produrre (e appioppare in
primis allo Zio Sam) il Sistema
di Lancio Senza Linea di Vista (ovvero
NLOS-LS)
solo che – come succede un po' troppo spesso da qualche anno a
questa parte con i grandiosi
progetti
a stelle e strisce, anche questo ha fatto una brutta
fine,
cancellato dopo non so quanti anni di sviluppo (e di soldi dei
contribuenti allegramente buttati nel cesso) nel 2011, dopo problemi
tecnicamente
irrisolvibili
che hanno piagato il sistema d'arma.
Stranamente,
però, Israele, che non si può proprio definire un colosso
industriale o una potenza mondiale in quanto a tecnologia, questi
problemi
insormontabili
pare li abbia scavalcati eccome!
Ma
di che stiamo parlando in definitiva?
Della
soluzione all'annoso problema, tipico di chi non ha meglio da fare
che andare a rompere i coglioni in casa d'altri (USA e Israele
docent)
di assicurarsi appoggio e copertura senza svenarsi o rimetterci un
rene trasportando in giro per il pianeta intere batterie di
artiglieria, contraerei e anticarro, con tutto quel che ne consegue
dal punto di vista della logistica e della manodopera da impiegare in
loco.
In
pratica, si tratta di un container
di
dimensioni e peso decisamente contenuti (1,4x1,4x2 metri), trasportabile via terra, mare o aria con
mezzi leggeri ovvero in quantitativi
industriali con
un singolo, grosso vettore, posizionabili in luoghi protetti a
ridosso delle formazioni da appoggiare ed in grado di fornire
appoggio e copertura in un raggio di cinquanta
chilometri
con precisione millimetrica, se necessario, contro minacce di ogni
tipo, dalle formazioni di fanteria ai corazzati, agli aeromobili e
tutto quello che vi pare, grazie ad un unico
tipo di missile
autoguidato
dotato di testate polivalenti o ad
hoc a
seconda dell'impiego che si prevede.
Il
sistema è completamente autonomo,
non necessita di supporto, alimentazione esterna ovvero di
manutenzione o controllo umano ed è dotato di ben otto missili pronti all'uso;
tutto quello che l'utente deve fare è stabilire un datalink
con
il container, fornire le coordinate per l'intervento e autorizzare il
lancio di uno o più missili contro il/i bersaglio/i, dopodiché il
cervello-robot che
controlla il sistema, agisce di conseguenza.
È
prevista – così come per lo Spike
d'altronde – anche la modalità di impiego guidato
di precisione
per mezzo di un semplice designatore
laser con
il quale l'operatore collegato al container/lanciatore può
illuminare un
bersaglio (anche mobile!)
così come avviene oggi per i proiettili d'artiglieria guidati, i
missili aviolanciati e le (cosiddette) bombe intelligenti.
Roba
del genere, fino a pochi anni fa, era appannaggio dei libri di
military fiction
di
fantascienza ma ancora una volta è stato dimostrato che la realtà
può
superare la fantasia, una volta che un'idea viene accettata, specie
quando qualcuno intravede nella stessa la possibilità di un lucroso
guadagno nell'immediato futuro.
Ora
non resta che da vedere come andrà avanti questa cosa e se qualcuno
se ne doterà, sfidando magari le ire dell'apparato
industriale/militare statunitense, cui immagino in questo momento
stiano girando le palle come turbine per l'ennesima figuraccia.