Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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giovedì 23 agosto 2012

Non vorrei calcare il palo...



...così come mi piacerebbe moltissimo parlare d'altro ma non posso esimermi dal rilevare l'ennesima secchiata di merda che quella mezza cartuccia che siede al Campidoglio ha gettato sulla città di Roma e sulla sua cittadinanza tutta, dopo l'ennesimo caso eclatante – ma solo perché assurto agli onori (si fa per dire) della cronaca – di violenza sessuale avvenuta en plein air, sulla pubblica via o meglio nei pubblici parchi che – al pari del famigerato Central Park di New York negli anni '70 e '80 – stanno divenendo sempre meno punti di ritrovo e salute pubblica e sempre più teatro di reati di varia natura, spesso violenti e il più delle volte rivolti contro il nostro oggetto del desiderio preferito, le donne.

Questo perché mentre il caso della quarantottenne marocchinata in stile la ciociara da un magrebino (tra l'altro già pregiudicato e che vorrei qualcuno mi spiegasse, in modo logico ed obbiettivo perché accidenti si trovi ancora nel nostro Paese, ancorché nelle patrie galere) è divenuto ormai di dominio pubblico, sono in pochi a sapere che in quello stesso giorno ci sono stati almeno altri due casi di aggressione sessuale in altrettante zone della Capitale molto lontane e diverse tra loro, ad indicare la preoccupante ubiquità del fenomeno, fortunatamente (pare) con esiti assai meno gravi, in quanto le vittime sono riuscite a sottrarsi al peggio.

Il che, sempre alla faccia della tanto decantata (ma mai realmente applicata) politica della sicurezza del nostro beneamato sindaco Gianni “eja eja” Alemanno porta ancora una volta la mia città in testa – con la sola eccezione notevole di Milano – alla tutt'altro che edificante classifica di città con il più alto numero di aggressioni a sfondo sessuale denunciate.

Si, denunciate, perché procura e polizia stimano che per ogni aggressione di cui si viene a conoscenza ce ne siano almeno altre due di cui, per paura, vergogna o chissà cos'altro, non se ne sa nulla.

Un bel primato, lasciatemelo dire, che attesta ancora una volta l'incapacità delle due amministrazioni (quella romana e quella milanese) nell'affrontare il problema della pubblica sicurezza nelle vie cittadine.

L'attività preferita dalle Forze dell'Ordine nella Capitale: andare (letteralmente) a puttane...
Infatti c'è solo un punto che accomuna (disastri e reati a parte) le due maggiori città del Paese: la politica persecutoria, applicata con ampio spiegamento di mezzi, non per combattere la delinquenza comune, quella di piccolo cabotaggio che più è sentita dall'opinione pubblica, bensì per dare la caccia alle puttane in nome di non si sa bene quale dovere moralizzatore nei confronti di una cittadinanza che in tutta sincerità, con la solita eccezione notevole dei soliti farisei e baciapile (quelli che prima vanno a mignotte, meglio ancora se sono escort appena maggiorenni di quella da 500-1000 euro a botta e poi chiamano i carabinieri perché c'è una ragazza che gli... passeggia sotto casa) se ne frega altamente ovvero non considera affatto questa come un'emergenza prioritaria da risolvere costi quel che costi.

Perché, cari i miei bacchettoni, non tutti sono industriali, politici o amici de Berlusconi e quindi non tutti si possono permettere di andare con veline, escort e entraineuse varie.

Questa gente però, caso strano, non la tocca nessuno.

Certo è meglio andare a scassare il cazzo (così nel contempo si approfitta anche per fare cassa per le esauste finanze del comune) ai morti di fame che frequentano le prostitute di strada.

...e intanto le vittime aumentano...
E questo non lo dico io ma – udite udite – Luigi de Magistris l'attuale, stimatissimo, sindaco di Napoli che – alla faccia dell'imperante perbenismo becero-cattolico di cui soffre questo accidenti di Paese a causa dell'ubiquitaria, ingombrante presenza del Vaticano e dei suoi scherani – pardon – dei suoi santi uomini (santissimi, a parte qualche peccatuccio come ingropparsi i ragazzini, andare a puttane – rigorosamente in borghese, non sia mai che qualcuno li riconosca – e farsi una famiglia, letteralmente, con tanto di mogli, figli e perché no, amanti, alla faccia del voto di castità e celibato) – ha pubblicamente annunciato (rigorosamente nel silenzio generale dei maggiori organi di stampa e/o radiotelevisivi) che intende combattere il fenomeno in costante crescita, della prostituzione a Napoli mediante l'introduzione di un quartiere a luci rosse in città, al pari di quanto accade nella stragrande maggioranza delle grandi città di tutto il mondo occidentale, dove non hanno a che fare tutti i giorni con baciapile e preti.

Questo perché, sue testuali parole, la prostituzione non si può combattere col manganello... è una politica fallimentare in partenza e che porta come unica conseguenza alla clandestinità delle ragazze e il conseguente, facile, sfruttamento delle stesse da parte di manigoldi senza scrupoli e della criminalità organizzata.

Alla faccia del cazzo... ci voleva un ex-magistrato per dire a chiare lettere una verità tanto banale quanto scomoda per gli ipocriti perbenisti di ogni latitudine.

Tanto per restare in tema, lo sapevate che in Germania – paese che qui da noi viene sempre indicato come esempio da seguire – la prostituzione è severamente regolata e sanzionata dallo Stato e che esercitare in strada ovvero in privato è un reato federale?

Una cosa del genere IN ITAJIA!? Ma che siamo matti? Il Vaticano poi, chissà che dice...
Se vuoi fare la puttana, non c'è problema basta che lo dichiari alle autorità competenti ergo che eserciti in uno dei tanti distretti a luci rosse presenti in quasi ogni grande città... non solo, ma mentre nel Belpaese – dove vi ricordo che esercitare la prostituzione è legale purché non in ambienti in cui risiedano o si intrattengano più persone alla volta in quanto (dopo la famigerata legge Merlin) è illegale prostituirsi in più di due persone in stabilimenti o edifici che altrimenti possono essere qualificati come bordelli – chiunque affitti, anche senza esserne consapevole, un appartamento o altro immobile ad una prostituta commette automaticamente il reato di favoreggiamento della prostituzione, in Germania chi fa coscientemente la stessa cosa e la denuncia alle autorità di polizia gode automaticamente di numerose agevolazioni fiscali in quanto compie un servizio di pubblica utilità: impedisce ad una (o più) ragazza di commettere un reato prostituendosi in strada e rende nota l'attività di meretricio alla forza pubblica che può così garantire la sicurezza e della prostituta e del cliente e soprattutto esercitare il dovuto prelievo fiscale dalla ragazza.

So che in questo momento parecchi di voi si staranno chiedendo cosa accidenti c'entri questo discorso con aggressioni e stupri.

C'entra, c'entra e come, perché la prima giustificazione che viene addotta come attenuante dai tanti (diciamocelo pure, troppi!) predatori sessuali occasionali, specie di importazione, nel Belpaese per i propri comportamenti delinquenziali soprattutto nelle due maggiori città d'Italia è il fatto di non essere stati in grado per troppo tempo di dare sfogo ai loro bassi istinti in modo lecito perché non ci sono puttane per soddisfare le loro richieste.

Si, lo so, è una cazzata grande come una casa ma a conti fatti, vista la situazione in città, dove come spunta una lucciola arrivano frotte di sbirri, di ogni arma e natura, per stroncare alla radice questa pericolosissima minaccia alla salute e alla morale pubblica, come si fa a dire tout court che non è vero e non è possibile che questa gente dica la verità?

Un uomo, per essere tale, deve (o dovrebbe) essere in grado di controllare i propri istinti sempre e comunque e il fatto di essere costretti a massacrarsi di zagane non può essere una giustificazione ad atti coercitivi o violenti nei confronti dell'altra metà del cielo, però – purtroppo, aggiungo io – non siamo tutti uguali e soprattutto in alcune culture (che a pensarci bene non sono poi così lontane dal modo di pensare di casa nostra di una cinquantina di anni fa, quando ancora esisteva il concetto aberrante delle nozze riparatrici quando un giovanotto un po' troppo focoso sfogava la sua insana passione violentando la poveretta di turno) gli uomini hanno vita assai più facile con le loro donne che qui da noi, cosa decisamente opinabile, secondo la nostra attuale mentalità, ma è così che stanno le cose, inutile nascondersi dietro un dito.

Che c'è Giannino? Ti stai preoccupando? Dovresti...
E da che mondo è mondo, la prostituzione è da sempre la valvola di sfogo per gli istinti repressi di legioni di uomini che – per i più svariati motivi – non hanno altra modalità di accesso alla compagnia femminile; negare questa opportunità – buona o cattiva che sia, comunque la si voglia guardare – è un aperto invito ad usare questa situazione come causa, giustificazione e/o attenuante per comportamenti che sono invece delinquenziali e censurabili tout court.

Come dico sempre: elimina il terreno per ogni ragionevole scusa da sotto i piedi dei cialtroni e quello che resterà non è che la pura verità, senza se e senza ma, e soprattutto senza appigli per legioni di legulei e azzeccagarbugli che troppo spesso appellandosi al ragionevole dubbio mandano liberi o fanno comminare pene irrisorie a tanti figli di puttana che dovrebbero invece marcire a buon diritto nelle patrie galere.

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