Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

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mercoledì 8 agosto 2012

...E 'sticazzi, diceva una volta uno...


Dicono che certe cose non dovrebbero essere affidate al web, che qualcuno potrebbe leggerle e ricollegare i fatti e poi chissà che succede...

MAGARI FOSSE, mi piacerebbe che chi dico io leggesse queste parole e si facesse – se ha ancora un briciolo di cervello – un bell'esame di coscienza ed un bel dietrofront rispetto ad un atteggiamento che comincia seriamente a configurarsi come mobbing verso il sottoscritto, cosa vieppiù ingiustificata a fronte del bucio de culo che sto facendo da che ho (ri)preso servizio presso la PP.AA. Romana.

Voglio dire, qui l'unica parte lesa, fino ad indimostrabile prova contraria sono solo io!

Abbiamo cominciato subito male, il primo giorno di lavoro, quando – dopo essermi stato formalmente promesso un contratto di un anno questo è stato progressivamente ridotto a undici mesi, divenuti poi – al momento della firma – otto con un probabile rinnovo fino a fine anno, tutto questo a fronte di vere e proprie porcate – diciamo pure illeciti amministrativi – che hanno visto gente in scadenza di contratto che, nonostante avesse già avuto il fatidico rinnovo nell'ambito del triennio, ne ha avuto un altro nientemeno che di un anno in barba a tutte le normative vigenti.

Che poi voglio dire: che ci fa uno con un trimestre di prolungamento, a parte superare la soglia di esenzione fiscale e quindi pagarci sopra le tasse l'anno prossimo?
A casa mia questa si chiama presa per il culo, ma come se questo non fosse già abbastanza, si vocifera di ulteriori tagli al personale anche in quegli enti nei quali invece si è già sotto organico costringendo il poco personale a disposizione (uno a caso?) a fare turni massacranti mentre in altri reparti ci sono dozzine di persone che si grattano bellamente i coglioni dalla mattina alla sera perché non hanno un cazzo da fare.

Ma si sa che anche nell'amministrazione dello Stato (e del parastato) ci sono figli, figliastri e figli di puttana tra i quali a questo punto mi annovero.

In questo bel panorama, si inserisce, da qualche mese a questa parte, una vera e propria campagna di diffamazione nei miei confronti da parte di chi, invece, dovrebbe baciare la terra dove cammino per quello che faccio, ho fatto e probabilmente farò fino a quando non mi manderanno via.

Come si fa a stare sereni quando un giorno si e l'altro pure arriva il tuo capo, guarda un po' una donna, tanto perché stanno sempre tutti a piagne sulla disoccupazione femminile e sul fatto che le donne – poverine – sono discriminate e non fanno carriera; peccato che – in qualunque posto dove abbia mai lavorato, sia nel privato che nel pubblico – fossero sempre e solo loro a fare la parte del leone.

Uomini pochi, sfruttati e maltrattati, donne in stragrande maggioranza e tutte ad occupare posizioni di comando anche – anzi, soprattutto – quando dimostravano di non capire un cazzo, ma prontissime a comandare a bacchetta e a fare disastri inenarrabili, tanto, alla fine, indovinato un po' chi era l'ortolano nel deretano del quale finiva immancabilmente il proverbiale cetriolo?

Mi dispiace dirlo ma a questo punto sono costretto a dire che anche questo caso non fa eccezione: il mio capo sarà pure dottoressa, avrà anche un'esperienza decennale come capo reparto ma questo evidentemente era prima che assumesse il comando dell'attuale.

E non sono io a dirlo ma tutti i vecchi, cioè quelli che in questo lavoro ci sono nati e cresciuti fino ad arrivarci quasi alla pensione.

La signora arriva, spara due cazzate, spariglia equilibri e ritmi lavorativi per... perché cosa? Per dimostrare che è lei che comanda?
Lo dimostrasse in qualche altra maniera, meno perniciosa magari, oppure – meglio ancora – se ne stesse serena e tranquilla a fare quello che le riesce meglio (andare al bar con le amichette e intavolare summit inutili e dannosi nel suo ufficio a disquisire del sesso degli angeli per ore di fila).

Invece sono settimane che non perde occasione per scendere da basso, dove si trova chi sgobba sul serio e non ha nessuna possibilità d'imboscarsi come fanno invece ai piani alti, gettare un'occhiata in giro, sparare due cazzate ribadendo cose platealmente evidenti e dare il suo illuminato parere tanto per gettare ulteriore scompiglio in una situazione che è già sull'orlo del disastro.

Alla fine non resta che fare una cosa ed una sola: lasciarla parlare, piegarsi rispettosamente a pi greco mezzi dopodiché, non appena volta le spalle e torna nel suo regno incantato si procede esattamente come prima fottendosene di tutto e tutti.
Perché se dovessimo darle davvero ascolto – cosa che abbiamo (ingenuamente) fatto in più occasioni nei mesi scorsi con i brillanti risultati che vi lascio immaginare – tutto il servizio andrebbe bellamente a puttane!

Purtroppo, come se questo già non bastasse, qualcuno (uno a caso, come sempre) si deve pure sorbire battutine e domande oziose e tendenziose del tipo: che stai facendo? Dove stai andando? Chi ti ha detto di fare/dire/promettere/baciare/lettera e testamento?

Vado a fare quello che non fate né tu né gli altri fancazzisti di lungo corso che ti ronzano intorno, vado dove tu e gli altri “pezzi grossi” NON OSATE andare, cioè in pasto ad un pubblico sempre più ignorante, becero e belligerante e in quanto a chi mi ha detto di farlo, me l'ha detto una cosa che si chiama senso del dovere concetto assolutamente sconosciuto nella stragrande maggioranza dei dipendenti di questa parrocchia, il tutto – a conti fatti – ad assoluto discapito del mio stesso interesse visto che non mi paga nessuno gli straordinari (anzi, mi cagano anche il cazzo perché faccio più ore del dovuto), che non ho diritto a gratifiche e premi e che il mio contratto prevede espressamente il lavoro da terminalista non da manovale a tirar su scatoloni pesanti come pietre, mansione che invece svolgo solo saltuariamente praticamente da settimane, visto che se non ci fosse un certo stronzo (uno a caso, sempre...) a sgobbare davanti a quella cazzo di bollatrice, a quest'ora avremmo già avuto una bella visita dei carabinieri per interruzione di pubblico servizio e una valanga di ricorsi e carte bollate da parte dei legali rappresentanti delle aziende di mezza Roma.

Vado a lavorare come un deportato di Mathausen, chiuso in un deposito stracolmo di morchia, a premere un fottuto pedale tutto il santo giorno, salvo correre da uno sportello all'altro a dare manforte quando la marea avanza ovvero a sostituire i colleghi che – loro si, invece – hanno tutti i sacrosanti diritti di andarsene a spasso, a fumare, a far colazione, a fare, insomma, quel cazzo che più gli pare.

E io, a parte tornare a casa sfatto e dolorante (provateci voi a stare 5 ore su 7 in piedi ad azionare una macchina, poi mi dite) e rovinarmi la salute, a cosa ho diritto io?
A crepare per un posto di lavoro che è pure a tempo determinato?

L'unica consolazione ce l'ho dalla stima e dal supporto dei colleghi che contano, quelli cioè che sono universalmente riconosciuti come i grandi vecchi del servizio, che invece sembrano essere gli unici a considerarmi come uno di loro anche a dispetto delle belle uscite del boss.

Se oggi, infatti, non ho dovuto subire, per l'ennesima volta, le contumelie del capo è stato grazie a loro, che – me assente, ovviamente, non sia mai! - dopo l'ennesimo, sgradevole episodio accaduto l'altro giorno davanti a tutti i colleghi e soprattutto davanti al pubblico – le hanno detto chiaro e tondo di smetterla di rompere i coglioni al sottoscritto, che ha ormai cagato fuori del vasetto e tirato troppo la corda ricordandole che se disgraziatamente il sottoscritto dovesse veramente dare di matto o più semplicemente decidere di tirare i remi in barca e 'sticazzi del servizio, allora si che qualcuno potrebbe avere qualcosa da ridire sul modo in cui viene diretto il reparto, visto che lo stronzo qui presente sta di fatto tenendo in piedi due servizi in contemporanea saltando da un cazzo all'altro tutti i santi giorni che ha fatto Dio e – nonostante tutto – riuscendo ad erogare comunque le prestazioni richieste.

A questo punto deve averla capita anche lei, perché sono due giorni che non si fa vedere... speriamo solo che la tregua duri.

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