Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

sabato 23 novembre 2013

Chi di intrallazzi campa... di intrallazzi prima o poi crepa!


Dicono che la vendetta è un piatto che si gusta freddo.
Orbene, il mio piatto più che freddo è diventato gelato ma, in tutta sincerità, ne è valsa la pena di attendere sulla riva del fiume che passasse il cadavere dei miei nemici.

Certo, avrei preferito che non ci rimettessero la ghirba anche quei quattro scannagatti che in effetti non mi hanno fatto nulla, anzi, a ben vedere, che non hanno fatto nulla quando mi hanno trombato per viltà o noncuranza ma tant'è... ogni guerra vuole le sue vittime, quindi posso annoverarli prosaicamente nei danni collaterali e tra le perdite accettabili pur di vedere il grosso di questa massa maleodorante di materia organica anfibia stirare finalmente gli zoccoli... lavorativamente parlando!

Sto parlando dell'azienda alla quale ho dedicato sei anni della mia vita, rimettendoci anche la salute, fisica e psichica, fino a che non decisi – consigliato (o meglio spinto) dal mio stesso sindacato (e così ecco spiegato anche il mio astio verso questo branco di parassiti del mondo del lavoro, che tutela e difende a spada tratta sempre e solo fancazzisti e profittatori ma mai quei lavoratori... scomodi, quelli che salgono sul culo del padronato perché sgobbano e quindi – giustamente – possono anche pretendere di non essere trattati come schiavi) di accettare la mobilità prima di arrivare (e ci sono andato davvero vicino) al licenziamento coatto, magari per aver attaccato al muro come altrettanti poster gli stronzi che mi hanno sottoposto ad un mobbing costante per quasi due anni, con trasferimenti fuori sede, incarichi sempre più degradanti ovvero piani e complotti per mettermi nelle condizioni di farmi fuori da solo.

Invece no! Ho tenuto duro fino a che mi è stato possibile, strappando poi all'azienda un congruo assegno per il disturbo in cambio della promessa di non intentare azioni legali per le sue innumerevoli porcate nei miei confronti; ero ormai arrivato alla saturazione ed ogni mattina solo alzarsi dal letto e mettersi in condizioni di sciropparsi decine di chilometri e ore in mezzo al traffico per trascorrere l'ennesima giornata in quel covo di vipere mi dava (letteralmente, a volte) il voltastomaco.

Tornando a bomba, è notizia di questi giorni – avuta surrettiziamente da uno dei miei ex colleghi con cui ho ancora (sempre più sporadici) rapporti – che la società, nonostante tutte le sue macchinazioni, i ricatti e i diktat operati su quel branco di pecore servili dei miei colleghi, troppo vili per alzare la testa e che facevano affidamento sul sottoscritto per le loro istanze col padrone (ragione prima e ultima per l'astio e il mobbing nei miei confronti) salvo poi voltarmi bellamente le spalle nel momento del bisogno, ha perso anche l'ultima commessa, quella – tra l'altro – di cui si occupava ai bei tempi proprio il sottoscritto e che aveva fatto si che si aggiungessero nel tempo altri lavori per sé e per i suoi due-tre compagniucci di schiavitù.

Questo vuol dire che de facto la società è finalmente schiattata senza possibilità di rimettersi in piedi (a meno di un improvviso miracolo); a fine anno, con la scadenza naturale del contratto, non avranno più fonti di introito, sicché l'azienda si aggiungerà alla (purtroppo lunga) lista di società di servizi che hanno creato questo stato di cose in Itajia... si, perché sono proprio loro la causa prima dello stravolgimento del mercato del lavoro nel Belpaese, perché quando non fai altro che inciuciare e intrallazzare con i cosiddetti potentati (pseudo) economici come banche, finanziarie e grandi aziende al solo scopo di strappare surrettiziamente commesse al minimo rialzo per far fuori la concorrenza, va da sé che – dal momento che questi squali di merda badano solo al loro profitto – se vuoi continuare a lavorare con questi sciacalli, sarai costretto a leccargli il culo anche quando constati che stai lavorando in perdita...

Molte di queste cosiddette aziende infatti ottengono le commesse durante le gare d'appalto applicando prezzi da fame, con la speranza che, grazie alle... conoscenze che molti dei commerciali di queste aziende hanno (magari per aver lavorato precedentemente proprio in questi stessi enti) riescano poi a spuntare qualcosa di più per... sopraggiunte difficoltà in corso d'opera, dopo che l'appalto gli è stato assegnato.

Una volta, questo genere di manovrine funzionava... oggi non più, specie quando lavori con gli strozzini legalizzati tanto cari al sor Monti e al governo Alfetta.
Purtroppo (per loro e fortunatamente per me) questi signori non hanno capito che la musica è cambiata eppure di batoste simili ne avevano già prese parecchie anche quando ero ancora in azienda, come quando persero le commesse delle Poste ovvero le dichiarazioni dei redditi di un paio di importanti istituti di credito nazio(a)anali... nonostante tutto questo, hanno bestemmiato, hanno pianto in turcomanno contro il destino infame e avverso e soprattutto hanno usato i lavoratori come ammortizzatore sociale dell'azienda ma col cazzo che hanno cambiato musica e compreso che i bei tempi del “so' il padrone e faccio come cazzo me pare, tanto c'ho il culo al callo” erano trascorsi da quel di'...

Ma tant'è... come dicevo prima, mi spiace (ma nemmeno tanto, diciamo la verità, va') per i miei ex colleghi ma sto godendo come un maiale perché finalmente giustizia è stata fatta e anche questi peracottari, faccendieri e bastardi si sono eliminati motu proprio dal pool genetico delle aziende italiche.

Si, perché c'è un ultimo aspetto che non vi avevo ancora detto: sin dai tempi in cui la società – costituita da pochi mesi quando io entrai in azienda – andava a gonfie vele e contava quasi 200 dipendenti, si verificava costantemente un preoccupante fenomeno che i cultori del privato che è meglio del pubblico affermano (falsamente) non esistere da che un certo palazzinaro cavaliere in quel di Arcore è salito sugli scranni della politica nazio(a)nale: quello del clientelismo e del nepotismo.

Di fatto c'era una fetta sostanziale di dipendenti che erano stati assunti non per le loro capacità lavorative ma solo perché erano amici, parenti o conoscenti di... e che quindi, oltre che privilegiati, si sentivano pure in dovere di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, anzi, di cagionare danni devastanti ogni qualvolta qualcuno si decideva a lisciargli il pelo per fargli fare almeno il minimo sindacale per guadagnarsi (si fa per dire) lo stipendio.

Risultato: dal momento che anche la nostra azienda non poteva campare sul nulla ma qualcosa doveva introitare, indovinate nel culo di quale ortolano andava sempre per finire il cetriolo?
Ovviamente, in quello di quei poveri stronzi (uno a caso...) che già facevano il culo tutti i giorni per 10/12 ore al giorno!
In proporzione, prendevo più di straordinari che di stipendio, senza contare lo stress dovuto alle transumanze quotidiane che mi dovevo sciroppare per andare e tornare, visto che ero parte di quel 10% dei dipendenti che non viveva (caso strano) nelle immediate vicinanze dell'azienda ma dall'altra parte della città!

Ma il colmo avvenne poco tempo dopo la grande purga aziendale (quella di cui rimasi vittima anch'io) quando, avendo fatto fuori anche quei pochi che lavoravano, i parassiti alla poco piacevole prospettiva di dover finalmente lavorare, visto che, grazie ai loro exploit (o meglio, alla perenne mancanza di exploit) la ditta aveva perso l'ennesima, lucrosa commessa, si diedero tutti alla macchia; da bravi ratti quali erano, abbandonarono in massa la nave prima che affondasse... l'avessero fatto prima, probabilmente l'azienda sarebbe addivenuta a più miti consigli, prima di far fuori gli elementi validi per tenersi in casa privilegiati e fancazzisti ma tant'è...

Come dicevo, è stata dura ma alla fine ne è valsa la pena... mi sento sollevato, nonostante le porcate che mi hanno fatto mi abbiano ridotto nelle mie attuali condizioni di lavoratore eternamente precario.
Adesso tocca agli altri... godere dell'idilliaca situazione dell'inoccupato forzato di lungo corso, anzi, vista la situazione attualmente esistente e perdurante nel Belpaese, di lunghissimo corso.

La ruota gira...

giovedì 21 novembre 2013

La regina del hard made in France: Brigitte Lahaie

Per la serie: chi se le ricorda? voglio parlarvi oggi di un'icona (tra l'altro ancora viva, vegeta ed in attività, anche se in altri campi) del cinema hard d'oltralpe, anzi, di quella che è stata considerata per almeno due decenni la regina incontrastata del cinema a luci rosse francese, quando i film erano veramente dei film, girati con tanto di soggetto e sceneggiatura e ripresi in 35mm, non fosse altro che per il fatto di essere stata tra le prime protagoniste in assoluto della ondata di produzioni XXX girate all'indomani della liberalizzazione della pornografia nel paese transalpino, nella seconda metà degli anni '70.

Brigitte Lahaie (classe 1955) allora poco più che ventenne, si lancia... anima e corpo (soprattutto quest'ultimo) in una serie apparentemente infinita di produzioni hardcore, girando tra il 1977 e il 1981 una sessantina di film, acclamata e osannata come una vera e propria dea del sesso in terra di Francia e non solo: molti dei suoi film verranno anche esportati all'estero, compreso il Belpaese, anche se trovarne oggi traccia è più difficile che cercare la famigerata mosca bianca.

Già in quel periodo però, la Lahaie si distingue per una doppia carriera: da una parte attrice porno, dall'altra interprete di film mainstream, molti dei quali tipicamente di genere, soprattutto horror/thriller, polizieschi e noir, dove il fatto di essere disinibita e avvezza a girare nature davanti all'obbiettivo decisamente aiuta.

Non solo ma, una volta esaurito il filone più propriamente hard, Brigitte godrà di una carriera ancora lunga e proficua proprio grazie alle produzioni di genere e softcore (girerà solo in questo campo almeno una decina di pellicole nel periodo 1980-87) oltre a svariate apparizioni televisive in film TV e sceneggiati, fino alla svolta, negli anni '90, come conduttrice televisiva (un po' come è accaduto qui da noi per stelle del hard come Eva Henger e Selen) in particolar modo su canali satellitari e sempre in trasmissioni di buon successo riguardanti il sesso e la sessualità e soprattutto come speaker radiofonica: attualmente va in onda tutti i giorni sull'emittente RMC con una sua trasmissione (Lahaie, l'amour et vous) che tratta – anche questa – di relazioni e sessualità.

Il successo di Brigitte Lahaie è dovuto, almeno inizialmente, al fisico prorompente (in effetti aveva delle... notevoli dotazioni, specie in termini di bocciume) e al suo bel faccino da francesina impunita che faceva impazzire ragazzotti e ometti e che anche oggi, nonostante i canoni di bellezza e sensualità siano parecchio cambiati (cambiati e non evoluti perché ritengo che – specie nel Belpaese – oggi vada un po' troppo per la maggiore il tipo della stracciacazzi bocchinara, mentre per me bellezza e sensualità sono qualcosa di estremamente diverso), ha ancora da dire la sua, nonostante il fatto che il materiale che gira attualmente in video, in particolare sul web, sia così datato e mal conservato da dare una patina molto demodé alle... imprese atletiche della nostra biondina d'oltralpe.

Metteteci poi il fatto che – a quei tempi – non andavano per la maggiore le attrici supermaggiorate a colpi di bisturi e rifatte da capo a piedi e che quindi anche per le pornostar valeva la regola di essere naturali sopra e sotto e la Lahaie era una bionda naturale, merce sempre piuttosto rara e apprezzata dai maschietti di ogni latitudine.

Quel che però le ha valso una lunghissima carriera, anche fuori dal circuito del adult entertainment, dove in genere si tendono a bruciare molto in fretta – con poche notevoli eccezioni – attrici e starlette, è il fatto che Brigitte Lahaie non era solo un bel caschetto di capelli biondi e due bocce da urlo (e non solo, come immagino avrete apprezzato dalla... iconografia che ho posto a corredo di questo post) ma sapeva anche recitare in modo decente ed aveva ben più di due grammi di cervello in quella sua testolina bionda, come si rese conto il regista Jean Rollin già nel '77, durante le riprese di uno dei suoi primi film XXX e che di fatto la lanciò anche nel cinema (cosiddetto) vero.

In un certo senso potremmo accostarla alla diva hard nostrana par excellence, la biondissima Moana Pozzi, solo che quest'ultima ha avuto una storia assai più travagliata e soprattutto troncata brutalmente dalla malattia che se l'è portata via a 33 anni.

Certo, visti con gli occhi di oggi, i film della Lahaie, pur girati con molto mestiere e con un certo entusiasmo dalle protagoniste, fanno sorridere... certe... prodezze erotiche sono oggi considerate roba da educande e non mi stupirebbe vedere, magari tra qualche anno, quando qualcuno deciderà di riprendere in mano i titoli della Alpha France – allora leader incontrastato del mercato hard francofono, come Diva Futura di Schicchi lo era per quello italiano – queste pellicole distribuite sul circuito della GDO multimediale, com'è accaduto nel caso del celeberrimo Deep Throat, film scandalo del 1972 che a trent'anni di distanza è ormai considerato non solo un classico della cinematografia di genere ma che è stato sdoganato sul mercato mainstream godendo (almeno nel Belpaese) della distribuzione in home video, nientemeno che per i tipi della Elleu Multimedia casa di distribuzione legata al (ex) organo di stampa del Partito Comunista Italiano, l'Unità.


mercoledì 13 novembre 2013

Lo scandalo delle baby squillo si allarga...

...e cosa si aspettavano?
Solo chi è cieco, sordo o troppo ottuso per non voler vedere non poteva rendersi conto che quella delle due minorenni beccate dai carabinieri che tanta bagarre stanno scatenando non erano che la punta dell'iceberg.

Nuove fanciulline sono indagate come facenti parte del giro... e chi si scandalizza, quando si pensa a come sono state allevate queste mocciose, cresciute a veline e Grande Fratello, dove l'unica cosa che conta è il soldo, meglio se facile e il battage continuo in corso da anni praticamente ovunque, sul web, in TV e perfino sulla carta stampata dedicata proprio alle ragazzine, inculca loro che ogni modo è lecito pur di fare soldi.

Vanno già in giro conciate come... peripatetiche quando vanno a scuola (questa si che è una cosa scandalosa a mio modestissimo parere... fossimo andati noi conciati così in classe, come minimo ci beccavamo tre giorni di sospensione) da lì a fare il passo di passare dagli atteggiamenti ai fatti non è poi tanto lungo.
E non facciamo finta di scandalizzarci, perché cose del genere accadevano anche quando io ero un tenero virgulto innocente; non so se l'ho mai raccontata prima questa storia, ma quando ero al liceo, per un disguido ebbi un contatto – diciamo così – con una studentessa squillo.

Certo, non era una mocciosa, era un'universitaria ma per il resto era tutto come da copione: facevano la (bella) vita e per procurarsi il contante, offrivano i loro... servigi dietro il pagamento di un congruo... contributo spese, diciamo così.

Certo, non chiedevano le cifre esorbitanti che pare che le due baby squillo chiedessero ai loro facoltosi (?) clienti ma erano comunque un fracco di soldi, specie per il periodo di cui stiamo parlando, per di più riportando per filo e per segno tutto il... catalogo delle prestazioni, dai 30 sacchi per una... manipolatina, alla piotta tonda per un rapporto completo.

E questo avveniva negli anni '80, non l'altro ieri...

Oggi come oggi la situazione si è solo incancrenita, dopo 20 anni di regime Berlusconi a base di figa, soldi e status symbol, che cosa ti aspetti?
Non importa chi sei ma solo cosa gli altri pensano che tu sia ovvero conta più avere che essere, quindi se per avere l'ultimo giocattolo che fa tanto trendy, devi passare sul cadavere di qualcuno o dare via il culo a quattordici anni, che importa?

Tanto se nessuno sa, nessuno può dirti che non sei figa ma solo una mignotta e senza nemmeno la scusante dello stato di necessità, come accade per tante ragazze - anche italiane - che da qualche tempo a questa parte sono tornate ad affollare i nostri marciapiedi, anche in zone non sospette, com'è stato il caso di una ragazza cui diedi un passaggio dopo una serata trascorsa a casa di una mia amica, che io sapevo fare la cameriera in un bar, che ammise candidamente di essere venuta in Italia per fare la badante, lavoro che aveva lasciato per fare la commessa o la cameriera, tutte attività che alla fine aveva lasciato e che per sbarcare il lunario era finita a battere il marciapiedi.
Questo perché riteneva più dignitoso (o meno ignobile, fate voi) farsi pagare per farsi sbattere, piuttosto che doversi fare il culo e dover anche subire le continue molestie sessuali da parte dei suoi... donatori di lavoro per 6-800 euro al mese.

Con questo non voglio assolutamente dire che la cosa sia normale né che sia inevitabile, tutt'altro: come la prostituzione forzata quello delle entreneuse sempre più giovani è un fenomeno che va contrastato e combattuto ma non in modo paternalistico o bacchettone ma dando a tutte queste vittime (si, anche se della stupidità indotta, sono pur sempre vittime) un nuovo punto di vista e nuove prospettive, invece di sentire sempre e solo notizie edificanti che non fanno altro che finire di massacrare quel po' di speranza che ancora c'è in giro con annunci di intrallazzi, ruberie, disoccupazione forzata e i soliti noti che la fanno sempre franca.
In condizioni del genere, se non ti deprimi e decidi di buttarti sotto un treno, l'unica soluzione che ti viene in mente è di sfruttare quello che hai e che nessuno può toglierti (pia illusione...) cioè il tuo corpo, specie se sei carina/o (si, carino, perché ne stanno venendo fuori di edificanti storielle a base di baby gigolò che vi credete), tanto basta che non si sappia, no?

Ah, e per tutte le anime belle, specie quelle in salsa verde che fanno i loro malaffari su nel profondo nord, che adesso stanno gongolando visto che il bubbone è scoppiato in quel di Roma, vorrei che sfilassero la testa dal culo e si guardassero intorno, visto che – specie nel ricco (o presunto tale) nord est – se ne sentono di tutti i colori ed è famigerato che è il lupanare d'Italia, con veri e propri bordelli noti a tutti salvo che (e figuriamoci) a chi dovrebbe saperlo, come magistratura e forze del (dis)ordine costituito, dove chissà quante ragazzine frequentano i cosiddetti privé, tanto, una volta acchitate e truccate a dovere ma chi cacchio se ne rende conto, specie nella penombra e sotto le luci stroboscopiche che in quei posti sono la regola?

martedì 12 novembre 2013

Alla faccia del giuramento di Ippocrate!

Come si può definire l'edificante storiella che ci è testé stata propinata da quel di Lamezia Terme, in una regione che definire disastrata per quanto riguarda la situazione sanitaria sarebbe un mero eufemismo, come l'ennesimo caso di mala sanità o solo e semplicemente di delinquenza in camice bianco con tanto di contorno (che aggiungo io, volentieri, gratis et amore) polemico riguardo la solita (in)efficienza degli italici inquirenti?

Perché il caso di tentato stupro o meglio, di coercizione allo scopo di strappare favori sessuali mediante minacce e quelle che vengono definite pesanti avances da una paziente ricoverata nel nosocomio lametino da parte del medico operante nella struttura è emblematico in questo ed in altri sensi.

Perché questo... luminare della medicina era già stato indagato due anni fa per un caso analogo di molestie sempre nei confronti di una paziente ma – a quanto pare – non solo non se n'era fatto niente ma il cerusico non era stato allontanato (come sarebbe stato logico, se non altro per il principio di salvaguardia e di prudenza) dal suo posto.

Era quindi ovvio che – prima o poi – il porcello in camice bianco ci avrebbe riprovato... sembra quasi la trama di un classico film hard primi anni '80, dove le tresche tra medici, procaci infermiere e pazienti tanto sofferenti di... carenze d'amore andavano per la maggiore.
Invece è tutto vero ed è un segnale ulteriore di un vero e proprio deterioramento del tasso di civiltà in questo Paese, dove chiunque pensi di avere un briciolo di potere in mano, si sente in diritto di agire come un signorotto medioevale, specie nei confronti di coloro i quali vengono percepiti come deboli o indifesi... grazie al cielo, anche queste... vittime predestinate hanno parenti che evidentemente hanno i coglioni quadrati o gli artigli sfoderati ed è così che un parente della vittima ha allertato i gargamella non appena ha avuto sentore che qualcosa in quell'ospedale non andava, con i risultati che oggi conosciamo... con due anni di ritardo, certo, ma come si dice in questi casi, meglio tardi che mai, giusto?

lunedì 11 novembre 2013

Il caso delle Baby Squillo travolge la Roma bene... peccato che il VERO scandalo sia un altro...

 
So che con quanto sto per dire assumerò una posizione assolutamente impopolare, ma per amor di verità non riesco più a stare zitto, non dopo aver sentito per giorni e giorni una valanga di stronzate alla radio e in TV (per non parlare dei giornali, che su questa storia ci stanno letteralmente campando), dimostrando ancora una volta, casomai ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, che siamo diventati veramente il paese dei balocchi, dove l'eguaglianza di fronte alla Legge è un mero optional così come l'applicazione della stessa è demandata sempre e solo alla (cattiva) volontà dei tanti censori degli altrui costumi travestiti da magistrati che albergano nelle aule di giustizia e nelle procure.

Mi riferisco all'ultimo caso di prostituzione minorile che tanto scandalo ha creato in tutta la genia degli italici talibani, quelli che a parole sono casti, puri e timorati di Dio, mentre nei fatti sono solo un branco di puritani perbenisti che fanno anche di peggio, basta che non si sappia in giro, se no la gente chissà che pensa.
Proprio quella stessa marmaglia farisaica che è protagonista in prima persona di questo caso, in quanto è ormai appurato che non erano certo dei poveracci morti di fame quelli che si sollazzavano con le due liceali dei Parioli a 3-500 euro a botta, in vere e proprie case di appuntamenti in festini e orge a base di sesso, alcool e droga.

Ora, in tutto questo marasma, dove tutti si scagliano come un sol uomo contro gli orchi che avrebbero abusato delle innocenti fanciulle, nessuno ha fatto caso al fatto che – agli occhi della Legge – le prime responsabili sono proprio le due minorenni, in quanto hanno candidamente confessato davanti ai magistrati di essere due puttane, che esercitavano non perché in stato di necessità o perché costrette e sfruttate (anche se per una delle due il discorso, dopo un periodo iniziale, pare non valesse più tanto, con una madre più stronza e zoccola di lei che s'incazzava se la figlia non andava al... lavoro) bensì di loro spontanea volontà per fare soldi facili e soddisfare i loro vizietti, primo fra tutti, la coca (quella in polvere, non quella in lattina...) che le due – alla faccia dei teneri virgulti – sembra tirassero come due mantici... abitudine costosetta, specie quando sei una quattordicenne squattrinata ma tant'è, con un po' di buona volontà, come abbiamo visto, una soluzione si trova sempre.

Di più: la quindicenne – che sarebbe agli atti come la capetta di questo edificante giro di baby squillo (visto che pare che il giro si stia via via allargando) – ha cominciato per conto proprio, adescando prospettivi clienti sul web.
Che poi i clienti fossero o no a conoscenza del fatto che le due mocciose fossero per l'appunto tali, non mi ci metto nemmeno a discutere; la Legge parla chiaro: se ti scopi una minorenne per soldi, che tu ne sia consapevole oppure no, commetti un reato assimilabile allo stupro e in quanto tale finisci dentro, punto!

Ora, qual'è la questione impopolare che pongo? Semplice; come mai, le due prostitute minorenni ree confesse si trovano ancora a piede libero?
Perché non sono state tradotte immediatamente in carcere come prevede la normativa vigente?
Si, perché a casa mia – a meno che non abbiano cambiato la Legge negli ultimi 20 minuti – un minorenne che pratica attività di meretricio di sua spontanea volontà e senza coercizione alcuna, è passibile di arresto immediato e giudizio per direttissima, con una condanna che – se non ricordo male – va dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione, al pari del cliente che dovesse essere trovato con la prostituta in flagranza di reato.

Invece, per quanto risulta dalle cronache, questo provvedimento non è stato preso dalla magistratura inquirente, con gravissimo danno – ancora una volta – di immagine per la giustizia, che ha dimostrato di essere una barzelletta alla mercé del primo scemo che si alza col culo girato la mattina.

E no, il fatto che la povera fanciulla fosse ricattata dall'orco cattivo non equivale allo sfruttamento, com'è stato detto da qualche coglione di giornalista in vena di scoop e dotato di ignorantia legis non comune, perché è stato accertato agli atti che il presunto sfruttatore non prendeva denaro dalla ragazza per la sua attività di meretricio, bensì come prezzo per il suo silenzio, in quanto minacciava di rivelare urbi et orbi la natura dei sordidi commerci della ragazza e la fonte dei suoi lauti (e illeciti) profitti.

Quindi questa perla d'uomo dovrà finire sotto processo per ricatto ed estorsione (oltre che per essere andato a puttane con una minore di anni 18) ma non certo per lo sfruttamento o il favoreggiamento della prostituzione minorile, come hanno detto tutti i mezzi di (dis)informazione.

Ancora una volta si è dimostrato che in Itajia si applicano sempre due pesi e due misure in base a chi sei e non che cosa hai fatto... continuiamo così, che andiamo bene.

giovedì 7 novembre 2013

Quando in nome del politically correct si creano idiozia e intolleranza...


QUESTA era la Svezia come la mia generazione la ricordava...
Non so se avete sentito l'ultima edificante novella proveniente dalla Svezia, un tempo considerata la patria della libertà sessuale e dei diritti civili, il paese dal quale partì quella specie di rivoluzione che vide l'introduzione nei paesi occidentali, anche quelli cosiddetti cattolici (Italia in primis) della pornografia, non più come roba per depravati da mettere all'indice o da procurarsi di contrabbando al mercato nero, ma come intrattenimento per adulti accessibile a tutti, la nazione che anzi diede scandalo a più riprese nel corso dei decenni per la... eccessiva liberalità dei costumi dei suoi abitanti, specie quelli di sesso femminile, che in effetti, in quegli anni di falso puritanesimo imperante, avevano un che di veramente scandaloso, secondo il comune sentire.

Di più, era il paese visto in tutto il mondo come la mecca della trasgressione, prima che lo scettro gli venisse scippato (e per ben altre ragioni) da Amsterdam e più recentemente da Croazia e Slovenia.

...e questa è la sua versione attuale: stupida, bigotta e
intollerante, tutto in nome della "uguaglianza di genere"
Bene, oggi hanno posto quello che probabilmente sarà l'ultimo chiodo sulla bara delle libertà di ogni genere e grado, infisso in nome dello (stupidamente) politically correct ad ogni costo, che ha visto negli anni passati aberrazioni come la condanna penale di due dei gestori del notorio sito di scambio Piratebay – cosa che nessuno aveva mai osato fare nemmeno nell'America neofascista di Giorgino Boscaglia, il nemico par excellence di internet e del libero scambio, né nell'Itajia Berlusconiana, l'unico paese occidentale che abbia mai fatto passare una legge liberticida come la Legge Urbani sul copyright – passando poi per la trappola, preparata Cicero pro domo USA ai danni di Julian Assange, il primo uomo a sputtanare gli obbrobri perpetrati dal governo a stelle e strisce del democratico Obama e dai suoi sudditi e sicari (Itajia compresa) che proprio in Svezia è stato incastrato con una delle accuse più campate in aria mai sentite.

Adesso abbiamo raggiunto l'apice dell'idiozia, che andrà – tra l'altro – a danno proprio di una delle maggiori industrie made in USA, quella cinematografica, grazie all'approvazione del nuovo codice di idoneità di genere.

Di che si tratta, in soldoni?
Questo è come si è sempre fatto un buon film XXX...
Semplice, di fatto si tratta di un codice di censura che assegna un valore, basato sulla stessa scala in uso per la compatibilità ambientale degli elettrodomestici (avete presente: classe A, AA, A+ etc.) per stabilire se una pellicola è... sessualmente compatibile nel senso di non essere discriminatoria verso il gentil sesso... in pratica, secondo i civilissimi svedesi, adesso per poter fare un film e distribuirlo nel loro paese, gli autori dovranno accertarsi che la pellicola rispetti le... pari opportunità e le quote rosa...

Ma s'è mai sentita una troiata più grossa di questa!?

A questo punto, resta da vedere se applicheranno questa regola aurea anche al settore più... pruriginoso della settima arte ma soprattutto, quello che mi chiedo io è: ce la vedete voi la ditta regina par excellence del adult entertainment made in Sweden – la Private Media Group per capirci – che per par condicio, al fine di ottenere la famigerata tripla A per i suoi film, da come direttiva ai suoi registi di... alternare le scene: una dove le modelle si fanno sbattere regolarmente dallo stallone di turno e una dove sono loro invece a fottere in culo i loro partner con grossi falli di pvc?

...e questa è la versione "gender correct" secondo la nuova
normativa made in Sweden! Cominciate ad abituarvi...
Ma perché, prima di passare per legge certe stronzate in Svezia non vanno prima tutti seriamente a cagare, così mentre sono lì che incrementano il PIL, magari mettono anche in azione quei due neuroni che gli sono rimasti e ci pensano su due volte alle troiate che stanno per fare?

Ma soprattutto la mia paura è un'altra: stai a vedere che il conformista e perbenista governicchio italico, non finisce per prendere anche questa ennesima imbeccata per far passare un'altra troiata come questa, così la aggiungiamo alle recenti pagliacciate sulla omofobia e sul femminicidio, orrido neologismo assolutamente idiota, tutta roba che – alla faccia del dettato costituzionale, che vuole che tutti gli individui sono uguali di fronte alla legge, senza discriminazione di sesso, razza, pensiero o religione – non fa altro che introdurre costantemente norme discriminatorie nel codice italiano?

sabato 2 novembre 2013

Un caso emblematico...


Qui si può ammirare la... maestosità faraonica dei nuovi
marciapiedi del quartiere, in tutta la loro (inutile) ampiezza...

… di idiozia congenita delle autorità italiote, in particolar modo per quanto riguarda l'urbanistica delle nostre città, anzi, della mia città, la Capitale che in quanto tale dovrebbe essere (condizionale obbligatorio) la vetrina della nazione, il suo salotto buono e che invece...

Osservate questi scatti; sono stati fatti oggi nel primo pomeriggio, in una giornata tutto sommato tranquilla, senza troppi casini per la strada... è stata proprio questa... mancanza di popolo, diciamo così, che mi ha permesso di rilevare questo scempio che è andato semplicemente ad aggiungersi a tutta una serie di disastri precedenti, dovuti tutti all'atavica insipienza dei dirigenti del Municipio dove risiedo.

Vista la mia esperienza, non credo di sbagliare poi molto, se affermo che tali atti di idiozia sono diventati fin troppo noti anche in altre zone/città del Belpaese.

Apparentemente è tutto in ordine ma, se osservate con attenzione, noterete una prima stranezza; tanto per sfatare dubbi, vi dico subito che io non vivo ai Parioli ovvero a Via Veneto, eppure abbiamo dei marciapiedi che nemmeno gli Champs Elysée a Parigi (e lo dico perché da quelle parti ci ho vissuto una intera settimana da ragazzo).

...Qui invece possiamo ammirare lo SCEMPIO prodotto dalla
incorporazione degli alberi del viale all'interno del marciapiede
Per la cronaca, dove ci sono adesso questi... monumenti, prima
ci parcheggiavano le macchine... A SPINA!
Prima non erano così, poi un bel giorno, qualcuno in circoscrizione (così si chiamavano allora i municipi romani) s'è alzato col culo girato ed ha pensato bene di smantellare i marciapiedi preesistenti (e le gonadi dei residenti) per rifare la pavimentazione con un mattonato molto... chic, manco fosse la terrazza di casa.

Peccato che – con questa scusa – abbiano rubato alla strada (dove si parcheggiava tranquillamente a spina in entrambi i sensi di marcia) quasi due metri di spazio... risultato di questa brillante operazione, oltre ad un mucchio inverosimile di quattrini spesi a cazzo di cane, dei veri e propri boulevard pedonali, inutili e pressoché inutilizzati, con l'eliminazione coatta di oltre il 50% dei posti auto, che già di per sé erano a premio, visto che ci troviamo in una delle arterie principali del quartiere, particolarmente popolosa e soprattutto area commerciale.

Cosa si è ottenuto? Un traffico della madonna ad ogni ora del giorno e della notte, doppia fila perpetua sotto casa e restringimento della carreggiata, sicché basta che il solito coglione si fermi parcheggiando a membro canino per bloccare la viabilità, con conseguente frantumazione dei nervi dei residenti a colpi di clacson...

Non solo, perché ad ogni nuovo inverno, la pavimentazione, così elegante coi suoi lastroni, si spacca ovvero si solleva, creando altrettanti ostacoli alla circolazione pedonale, per non parlare del fatto che, avendo incorporato nel marciapiedi anche gli alberi che prima insistevano sulla sede stradale, le radici di questi... alberelli (come potete vedere dalle foto) si sono estese sotto il lastricato, praticamente smantellandolo e creando dei veri e propri crateri, manco avessero bombardato con le Durandal.

L'ultimo insulto aggiunto al danno fin qui prodotto: le nuove
strisce di delimitazione dei parcheggi che adesso INCORPORANO
tranquillamente le SMART che dovrebbero essere invece
MULTATE e RIMOSSE per sosta d'intralcio... notate quanto è
diminuita la distanza tra l'area di sosta e la mezzeria.
Un paio di anni fa, s'è alzato una mattina il nuovo consigliere all'urbanistica del Municipio, ed ha pensato di mettere mano all'incresciosa situazione... segnando una volta per tutte e in maniera indelebile le aree stradali da adibire a parcheggio, questo, dopo aver provveduto ad un'altra tornata di lavori (ancora una volta costati un pozzo di denaro pubblico ed eseguiti – come sempre – a cazzo di cammello) per grattare via l'asfalto ai lati della strada e sostituirli con i sanpietrini... risultato: anche questi, come il mattonato dei marciapiedi, con i consueti nubifragi ormai così tipici delle nostre latitudini, sono smottati, creando buche, avvallamenti e altre fonti di pericolo per pedoni e autoveicoli, che in teoria dovrebbero parcheggiarci sopra ma che se lo fanno rischiano di fottersi pneumatici e sospensioni.

Così l'andazzo generale è diventato di parcheggiare ad almeno 30/40 centimetri dal marciapiedi, praticamente in mezzo alla strada, così la carreggiata si è ulteriormente ridotta, tanto di spazio ne avevamo già tanto, vero...

L'ultima pietra dello scandalo l'hanno fatta adesso in questi ultimi giorni, quando una squadra di manutenzione ha pensato di rifare la segnaletica orizzontale che in effetti aveva decisamente bisogno di essere rifatta... rifatta si, ma non un'altra volta alla beduina!

Questa poi NON poteva mancare, la prova della nuova moda
dei romanici autisti: si parcheggia regolarmente in prossimità
di passi carrabili e curve CONTROMANO! Voglio vedere che
razza di bordello farà quando dovrà andarsene...
A parte che le zebre, a casa mia, devono partire da un marciapiedi e arrivare necessariamente all'altro, mentre qui – non s'è capito come né perché – di fatto cominciano a due metri di distanza, in mezzo alla strada, così che – tanto perché avevano bisogno di ulteriore incitamento – tutti gli stronzi suvvisti del quartiere parcheggiano ora tranquillamente lì dove dovrebbero esserci le strisce, come potete evincere dalle foto, hanno provveduto, anche qui vai a capire perché, a rifare le strisce dei parcheggi allargandole ulteriormente verso il centro della strada, così che – paradosso dei paradossi – adesso si è sancito per regolamento il consolidamento di quella pratica aberrante che vede i proprietari di Smart parcheggiare regolarmente di traverso invece che in linea come tutti i cristiani di questo mondo, perché con la nuova segnaletica la Smart posteggiata ad angolo retto adesso rientra perfettamente entro le strisce...

Io, a questo punto, non so più davvero non tanto cosa dire, ma cosa pensare, perché qui delle due l'una: o sono storto io oppure sono i nostri amministratori (ed i loro scagnozzi ed esecutori) che hanno la testa infilata nel culo.

Sinceramente, propendo per la seconda ipotesi...