Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

domenica 18 novembre 2012

Tutto il mondo è paese...



Questa è per ridere, un classico Make Believe...
Sarà forse perché quando si è interessati ad un certo argomento viene più facile trovare altre notizie in merito; sarà perché quando l'opinione pubblica s'interessa ad un certo fatto di cronaca, tutti fanno a gara a scovare esempi simili in giro per il mondo; fatto sta che – per quanto mi riguarda – non ho fatto a tempo a digerire le ultime nefandezze commesse dalle forze del (dis)ordine costituito in giro per tutta Europa mercoledì scorso che non faccio altro che imbattermi in notizie similari riguardanti i (purtroppo) numerosissimi casi di... malapolizia che sembrano esser diventati la norma anziché l'eccezione, da che è scoppiata la (sacrosanta) protesta globale contro banditi, grassatori e sanguisughe che dagli scranni del potere – politico o finanziario poco importa, perché è ormai un fatto accertato che gli uni reggono il sacco agli altri e viceversa – continuano a portare avanti politiche da lacrime e sangue (ma sempre altrui) in nome del risanamento dei bilanci e del rilancio della crescita e dell'economia ma che – di fatto – non hanno fatto altro, fino ad oggi e praticamente senza alcuna differenza notevole tra uno stato e l'altro, che ingozzarsi alla faccia nostra e far crescere i dividendi delle merde umanoidi che hanno prodotto in primo luogo l'attuale crisi mondiale per le loro fottute speculazioni.

...e pure questa...
Dicevo, dunque, che tutto il mondo è paese quando si parla di eccessi, brutalità e abuso di potere; l'ultimo caso – non in ordine di data ma meramente di scoperta – viene questa volta da Tijuana famigerata città di confine tra Messico e Stati (dis)Uniti, notoria meta di americani in vena di trasgressione che al di qua del confine pensano (e purtroppo troppo spesso possono) dare libero sfogo ai loro più bassi istinti con relativa impunità perché loro sono americani mentre le loro vittime (perché alla fine questo sono) sono soltanto dei mangiamerda chicanos... no, non è farina del mio sacco: è proprio così che i civilissimi abitanti della più grande democrazia del mondo (se lo dicono da soli, ovviamente) definiscono da sempre i loro... inquilini del piano di sotto.

Il vero problema, però, è che in Messico le cose non è che siano proprio rose e fiori, come da un paio di decenni dimostrano le incessanti lotte tra campesinos e federales nelle zone più povere e disastrate del paese latinoamericano.

Tutto il mondo è paese, dicevo più sopra e il Messico è uno di quei casi eclatanti di malgoverno e soprattutto di forze dell'ordine asservite al signorotto di turno – sia questo un politicante piuttosto che un esponente della lobby economica/industriale o un ricco proprietario terriero (e già, nonostante il famigerato Partito Rivoluzionario sia al potere in Messico da quasi un secolo, alla fine chi comanda sono ancora e sempre i discendenti dei signorotti feudali discendenti dai colonizzatori spagnoli) – e che grazie al potere loro conferito dalle autorità (!?) dello stato, si comportano alla stregua dei famigerati scherani medioevali con potere di vita e di morte e di poter imporre impunemente il loro tipo di giustizia sui cittadini alla faccia delle leggi e delle normative vigenti anche in quel paese.
Il sogno proibito di ogni guardia carceraria...

È stato così che una quindicina di ero(t)ici tutori dell'ordine si sono divertiti alle spese di una presunta ladruncola di strada, costringendola a sottostare ai loro porci comodi dopo averla messa di fronte alla scelta tra finire in galera oppure dare spettacolo e sollazzare gli sbirri ed essere rimessa in libertà.

Evidentemente l'allegra prospettiva di finire in un carcere giudiziario messicano (con tutto quello che anche qui da noi si narra in proposito delle amene condizioni di vita delle patrie galere messicane, universale spauracchio al pari della detenzione nelle carceri turche e/o thailandesi) dev'essere sembrata assai poco appetibile, perché la ragazza ha scelto per la... seconda soluzione.

Ora, tutto sarebbe finito qui, nel silenzio e l'ignoranza generale, se non fosse per un piccolo, insignificante dettaglio: gli sbirri di tutto il mondo, specie di quei paesi dove le autorità governative più lasciano loro la briglia sciolta, sono notoriamente un branco di idioti, talmente tracotanti da pensare di poter essere al sicuro da qualsiasi conseguenza in virtù del fatto che loro sono la LEGGE e gli altri non contano un cazzo.

...mentre questa invece è la CRUDA REALTA'...
È successo di recente negli States, dove squadroni di agenti hanno giustiziato sulla pubblica via gente inerme ovvero in evidente stato confusionale o come nel caso della quindicenne arrestata per (presunto) taccheggio che è stata massacrata di botte dentro una cella di sicurezza da un energumeno due volte più grosso di lei per aver osato mostrare un momento di ribellione (il tutto sotto gli occhi di una telecamera di sorveglianza) ovvero il caso di un tizio rinviato a giudizio che in tribunale, davanti a pubblico e giuria, è stato zittito a colpi di taser per aver osato controbattere alle stronzate che la signora giudice stava dicendo sul suo conto, tenendo presente il fatto che l'imputato in quel momento era intitolato per legge a porre obiezioni in quanto si stava difendendo in giudizio da solo e senza l'ausilio di un avvocato.

Potrei andare avanti per ore ma credo che la situazione sia abbastanza chiara...

ordunque, dicevo che nella loro assoluta tracotanza, tipica di chi pensa di essere perfettamente al sicuro dalle conseguenze delle proprie azioni, anche le più nefande, uno dei protagonisti della vicenda ha pensato bene di... riprendere tutta la scena col suo cellulare, ad imperitura memoria della loro epica impresa.

Purtroppo l'autore della notizia non ha fornito ulteriori particolari sul perché o il percome, fatto sta che l'edificante filmato è finito nelle mani di qualche giornalista che non c'ha pensato due volte a ritrasmetterlo su tutti i principali TG nazionali.

Questo invece è l'INCUBO di qualunque
prigioniera (e non solo) di questo mondo
Per una volta tanto, però, la cosa ha avuto delle conseguenze: tutti i poliziotti ripresi e riconosciuti, tra loro anche il Comandante del Distretto dov'è avvenuta la violenza, sono stati sospesi in attesa di essere definitivamente scaricati dal servizio, come ha affermato il sindaco della città davanti alla stampa.

Ma la cosa che più mi manda in bestia, sono come sempre le emerite stronzate che questi delinquenti in divisa proferiscono a loro difesa in casi come questo: il comandante del distretto infatti ha giustificato la cosa asserendo che la prigioniera è una notoria spogliarellista che lavora in uno dei tanti locali a luci rosse della città, quindi, secondo la logica idiota di questa feccia, abituata a questo genere di trattamento da parte degli avventori del locale.

Molto comodo, tanto quanto la puerile giustificazione con la quale qui, in casa nostra, hanno cercato di salvarsi dall'accusa di stupro perpetrato ai danni di una giovane donna detenuta in stato di fermo per un presunto furto nella camera di sicurezza della caserma da 4 eroici carabinieri e da un vigile urbano appositamente invitato a partecipare per l'occasione da uno dei militi della caserma.

I quattro si sono giustificati dicendo che la vittima era consenziente... certo, come no.

Cambiano i suonatori, ma la musica non cambia mai...
Consenziente come la giovane messicana, visto che solo una persona insana di mente, in uno stato di soggezione fisica e sudditanza psicologica sola in mezzo ad un gruppo di energumeni in uniforme chiusa senza via di scampo in una segreta, oserebbe mai contraddire o fare alcunché contro i suoi aguzzini, viste le possibili e probabili conseguenze che un rifiuto o una ribellione comporterebbero.

E infatti anche nel caso romano, non appena la giovane è stata portata davanti ad un magistrato per il processo per direttissima e la convalida del fermo, ha bellamente spiattellato tutta la storia del trattamento che ha dovuto subire in una notte di tregenda dentro una cella in questo altrettanto civilissimo Paese.

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