Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

mercoledì 19 dicembre 2012

C'è sempre da imparare, anche dai famigerati cartoni animati japanzi

E' da un'immagine come questa che mi sono reso conto di NON conoscere
il pezzo d'artiglieria in questione, ed essendo l'autore un disegnatore di manga
realistici, non poteva che esistere da qualche parte...

Pensavo di conoscere tutto (o quasi) lo scibile riguardante le moderne armi leggere da combattimento ma devo ammettere che in un paio di settori ho ancora qualche lacuna ed uno di questi è quello che riguarda le cosiddette armi antisommossa, simpatico nomignolo sotto il quale gli americani annoverano i famigerati fucili a pompa ovvero i semiautomatici a canna liscia che – alle nostre latitudini – sono impiegati principalmente per l'uso diportivo o venatorio.

È stato così che – tanto per tornare al discorso sugli anime del post scorso – mentre visionavo (in originale giapponese con i sottotitoli in inglese, visto che l'edizione italiana, oltre a costare un botto, secondo i feedback pubblicati su tutti i maggiori siti di e-commerce italioti, fa anche cagare) l'ultima fatica in animazione tratta dal manga di Rei Hiroe, il sequel in una miniserie in 5 episodi di Black Lagoon – un must see assoluto per chi ama il genere delle bad girls with guns – mi sono imbattuto in una strana arma da fuoco a me sconosciuta... 
 
Ohibò! Mi sono detto, cos'è questa cosa novella?

Di primo acchito, l'avevo presa per una PM-63 RAK polacca – arma tra l'altro già adoperata dalla protagonista in uno dei primissimi episodi della serie animata trasmessi a suo tempo su MTV – ma le dimensioni imponenti, il fatto che sparasse colpi singoli ed i bossoli espulsi decisamente enormi mi hanno fatto istantaneamente ricredere.

Il MAG-7 originale come costruito secondo le specifiche di progetto.
Ho quindi fatto qualche indagine presso i siti di appassionati di anime meglio informati di me sull'argomento ed ho scoperto l'esistenza del MAG-7, l'arma che vi vado ad illustrare.
Il MAG-7 è un fucile a canna liscia con funzionamento a pompa fabbricato dalla sudafricana Techno Arms PTY sin dal 1995; venne sviluppato come arma per il combattimento ravvicinato, in modo da combinare il minimo ingombro di una pistola mitragliatrice compatta con la devastante potenza di fuoco a corto raggio di un fucile a pompa.

Il progetto prevedeva un caricatore a scatola amovibile da 5 cartucce inserito nell'impugnatura a pistola (come avviene sulla UZI, tanto per capirci); grazie ad una ricerca mirata venne dimostrato che le cartucce standard calibro 12 fornivano un potere d'arresto più che adeguato alle normali distanze d'ingaggio per le quali l'arma era stata progettata, il che portò allo sviluppo e all'utilizzo di speciali cartucce corte calibro 12 (60mm di lunghezza, rispetto ai 70mmm delle munizioni convenzionali) che nel MAG-7 fornivano una gittata efficace di circa 40m anche se i pallettoni hanno una letalità dimostrata fino al doppio della distanza.

Per finire, il MAG-7 è dotato di un calciolo in lamierino metallico ribaltabile e amovibile.
Di quest'arma vennero inizialmente prodotti due modelli: il MAG-7 originale ed il modello civile MAG-7M1 che differisce rispetto al modello standard per la canna più lunga e la calciatura lignea inamovibile, per venire incontro ai requisiti del National Firearms Act statunitense nonché alle legislazioni vigenti in molti altri paesi occidentali, che prevedono per i fucili a canna liscia una lunghezza della canna non inferiore ai 18 pollici ed una lunghezza complessiva di almeno 26 pollici.
La versione "civile" MAG-7 M1... notare la canna lunga e la calciatura fissa
Va da sé che con dimensioni del genere, il concetto originario di un'arma potente e compatta per l'impiego in scontri a distanza ravvicinata va tranquillamente a farsi benedire, con buona pace dei progettisti.

Anche se il modello era nato per l'impiego da parte delle forze di polizia e per l'uso militare in scenari di combattimento urbano, il mercato si è dimostrato tutt'altro che prodigo in quanto alle richieste per quest'arma, a causa di alcune problematiche legate alla progettazione.

Una di queste riguardava la leva della sicura sul lato sinistro del ricevitore in acciaio stampato, sopra l'impugnatura a pistola, che era impossibile utilizzare senza rimuovere fisicamente la mano sinistra dal leveraggio a pompa, manovra che risultava ancor più complicata se si indossavano guanti.
Lo stesso problema si presentava per il pulsante di blocco dell'otturatore scorrevole.
Questi problemi vennero alla luce nei primi modelli importati negli States, al che la compagnia focalizzò l'attenzione sulla risoluzione degli stessi, alleggerendo la resistenza della leva di sicura e scavalcando il pulsante di blocco della slitta.

L'utente può adesso operare entrambi i congegni di sicurezza senza dover staccare la mano dal meccanismo a pompa.
Altro problema non indifferente era la forza di trazione sul grilletto di quasi 8 kilogrammi che è stata ridotta ad uno standard più amministrabile di 3,5 kilogrammi.

Una delle ultime versioni della MAG-7, secondo le specifiche rimodernate.
Com'è facile prevedere, poi, un altro problema riguarda le cartucce calibro 12x60mm, che sono piuttosto difficili da reperire anche se possono essere impiegate le mini-cartucce prodotte dalla messicana Aguila Ammunition Company ma non senza problemi di affidabilità.
Sembra infatti che non se ne possano inserire più di 3 nel caricatore senza provocare un inceppamento, così come si dice che si possano impiegare le cartucce standard calibro 12 modificandole per ridurne la lunghezza ai famigerati 60mm, in modo da poterle alimentare nella camera di scoppio.

Per quanto mi è dato sapere, la Techno Arms (PTY) Ltd. che si trova a Moddenfontein in Sud Africa, è tuttora attiva e sta cercando di mettere sul mercato le sue creature (i summenzionati modelli MAG-7 e MAG-7M1) assieme al nuovo M7 Dual Riot un'arma basata sul MAG-7 sul quale sono stati montati un calcio metallico fisso ed un lanciagranate a colpo singolo da 37mm a canna basculante per munizioni a bassa letalità per l'impiego antisommossa, simile al Milkor Stopper 37 prodotto dalla stessa compagnia.
Fabiola, una delle new entry dell'universo di Black Lagoon...
indovinate un po' COSA sono i due cannoni che impugna?

Detto questo, non mi resta che puntualizzare una cosa, di cui forse nemmeno l'autore del manga originale (e di conseguenza, i realizzatori del anime) si sono resi conto: trattandosi di un fucile a ripetizione con otturatore scorrevole altrimenti comunemente noto come fucile a pompa proprio per il peculiare movimento della leva di caricamento, è assolutamente impossibile che il personaggio del cartone animato possa farne uso con una mano sola... perché una volta esploso il colpo in canna, se non si “pompa” la leva non si può espellere la cartuccia spenta e ricaricare la camera con una cartuccia fresca, mentre nell'animazione la ragazzina (perché di questo si tratta, vedere per credere) piroetta e salta di qua e di là sparando senza sosta senza mai staccare le mani dalle impugnature a pistola delle armi, visto che ne usa due in contemporanea.

Se a questo aggiungiamo il piccolo particolare che ciascuno di questi giocattoli pesa la bellezza di 4 kilogrammi, va da sé che – anime o no – l'azione che vediamo sullo schermo, per quanto spettacolare, diventi assai improbabile, specie considerando il notevole rinculo che una scarica di pallettoni produce, anche quando esplosa da una cartuccia corta come quelle impiegate dal MAG-7...

vogliamo dire che si tratta di un errore veniale perdonabile in nome della sospensione dell'incredulità?
OK, diciamolo pure, però da un autore che sul connubio belle ragazze e armi da fuoco ha fatto le sue fortune, mi aspettavo qualcosa di meno plateale e di più ragionato, anche se, ripensandoci come i cervidi, in effetti i giapponesi – con le dovute eccezioni – non sono certo famosi per essere dei grandi esperti di armi.

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