Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

martedì 4 dicembre 2012

Cosa non si fa per avere un'istruzione...



Mi piace come vengono date certe notizie in Itajia, specie da parte di taluni organi di (dis)informazione che pensano seriamente di fare opinione con le loro bestialità propinate a piene mani e senza il minimo controllo o riscontro.

O almeno, senza riportare il cuore della notizia, specie quando l'argomento risulta porcelloso; si attengono al solo carattere pecoreccio della notizia, glissando con non-chalance sulla realtà, spesso tutt'altro che idilliaca o edificante, che dietro la notizia si nasconde.

È stato così anche per questo caso: la notizia, data dalla versione online di Libero (che ritengo fermamente essere un infame fogliaccio al pari del tanto blasonato La Repubblica o de Il Foglio di Ferrara – Giuliano, non la città) sembrerebbe di quelle atte ad incuriosire e a solleticare i pruriti altrui, per come è stata posta.

In pratica, ci informano che in Gran Bretagna un gran numero – si parla addirittura di 1400 iscritte – di studentesse tra i 17 ed i 24 anni concederebbero i propri favori sessuali a ricchi patroni in cambio di un finanziamento in danaro la cui cifra varia tra le 5.000 e le 15.000 sterline annue con il quale la compagnia che gestisce il giro di giovani (anzi, giovanissime) escort si impegna a pagare la retta per l'università e le spese varie ed eventuali.

Una specie di... borsa di studio sui generis che le ragazze acquisiscono non tanto per meriti di studio bensì per... meriti di letto, se mi si passa l'espressione.

Oddio, il giornale ci tiene a sottolineare che gli incontri promossi dal sito SponsorAScholar.co.uk hanno natura puramente di intrattenimento: trattandosi di persone adulte e consenzienti quel che dovesse accadere a seguito dell'incontro (e qui parliamo praticamente di alberghi, garçonnieres ovvero altro luogo appartato atto allo svolgimento di... attività riproduttive di varia natura) esula completamente dalle responsabilità del sito e di chi lo gestisce.

Si, come se uno, dopo che si appresta a staccare un assegno con 3 o 4 zeri si accontentasse poi di trastullarsi per un aperitivo o una cena con una fanciulla giovane e disponibile...

Dov'è il problema? direte voi.

Il problema risiede nel fatto che tutta questa scollacciata storiella – ancorché sottolineare surrettiziamente la... dubbia moralità delle studentesse d'oltremanica (come se quelle che pascolano alle nostre latitudini fossero invece tutte esemplari di modestia e rettitudine – vedi ad esempio quanto ho scritto in proposito un paio di post fa) è in realtà la triste storia di quella che i nostri amici anglofoni definiscono scam, cioè una truffa organizzata a tavolino dai soliti (ig)noti per fottere allegramente con ragazzotte ansiose di guadagnarsi i mezzi per portare avanti i propri studi, cosa che – nei paesi anglosassoni, dove l'università pubblica è solo un miraggio – è tutt'altro che scontata viste le rette astronomiche che gli istituti di apprendimento superiore richiedono per le quali, negli Stati (dis)Uniti d'America, tanto per fare un esempio, le famiglie accendono mutui ventennali per mandare i propri figli al college.

Dal momento che tutto il mondo è veramente paese in questo particolare frangente economico e che la crisi morde ferocemente le tasche dei comuni cittadini, è giocoforza che molte aspiranti studentesse si ritrovino nell'impossibilità di proseguire gli studi, a meno di trovare uno sponsor che paghi al posto loro le salatissime rette.

Ed è altrettanto naturale che molte ragazze, le cosiddette belle ma povere di Dinorisiana memoria, trovino accattivante l'idea di... concedersi per alcune ore nel corso dell'anno solare ad uno o più ricchi signori che in cambio della loro compagnia sborsino un fottio di quattrini, piuttosto che finire per spaccarsi la schiena lavorando come cameriera in un pub o in un fast-food ovvero come commessa in qualche negozio al minimo sindacale.

Su questo... nobile principio lavora il summenzionato SponsoAScholar.co.uk; quello che Libero non dice però è che questa storia è stata platealmente smascherata dal quotidiano britannico The Independent da sempre in prima linea con inchieste giornalistiche condotte con tutti i mezzi, leciti e meno leciti, per portare agli occhi dell'opinione pubblica britannica – e non solo – casi come questo.

È stato così che due reporter del giornale – un uomo ed una giovane donna – si sono finti rispettivamente un prospettivo sponsor ed una aspirante escort, recandosi ad un appuntamento con un agente della compagnia incaricato di... vagliare le candidature, per così dire e svolgere dei... test preliminari sulle ragazze.

La scusa, in questo caso, è che il novello talent scout deve verificare con mano l'effettiva capacità e volontà delle candidate di voler partecipare alle “sessioni” con gli sponsor per vedere fino a dove sono disposte a spingersi.
In pratica, un sistema ingegnoso e quasi sicuro per portarsi a letto le ragazze, che sperano in un approccio al più presto con uno sponsor – magari molto ricco e ben disposto a scucire in cambio delle performances dell'accompagnatrice – in quanto maggiore il grado di soddisfazione manifestato dallo sponsor alla fine dell'incontro, più alto è il budget annuale che verrà messo a disposizione della ragazza.

Invece, come hanno testimoniato alcune giovani donne che si sono lasciate attrarre dall'annuncio, finisce tutto con il più classico dei “Le faremo sapere” ovvero con l'ancor più classico “Al momento non abbiamo posizioni aperte per il suo livello di prestazione... riprovi a candidarsi fra un paio di mesi”.

Guardate che non mi sto inventando niente, è scritto tutto, nero su bianco, in un paio di articoli inchiesta pubblicati online sul sito de L'Independent.

Per contro, il giornalista che ha avvicinato la struttura come... aspirante benefattore, millantando di essere un professionista pieno di soldi, è stato bellamente respinto dallo stesso talent scout, sulla base che la lista degli sponsor è al momento al completo e che avrebbero potuto vagliare la sua posizione solo l'anno prossimo.
A questo punto, come si fa a non subodorare l'inculata dietro l'angolo?

Infatti l'Independent ha verificato che nessuna delle tante affermazioni fatte sul sito corrisponde a verità. In primo luogo, il sito, che vanta di essere in attività almeno dal 2006 è stato in realtà registrato solo nel 2012, così come gli equivalenti del codice fiscale e della partita IVA appartengono in realtà ad un noto sito di incontri online britannico.

Non solo: il testimonial dell'attività, un noto professore universitario inglese, è letteralmente caduto dal pero quando gli è stato notificato dai giornalisti che il suo nome viene sfruttato dal sito per – praticamente – adescare giovani vittime di quello che – al meglio – può essere identificato come un maldestro tentativo di approfittare sessualmente dello stato di necessità delle ragazze e – al peggio – come un sistema per indurre alla prostituzione quelle stesse ragazze che – prese per la gola – dovessero comunque decidere che una scopata, se non allunga la vita, quantomeno paga le bollette...


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