Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

venerdì 21 dicembre 2012

Dio salvi il file-sharing...


...e stramaledica nel contempo tutti i grassatori che vorrebbero lucrare (e che purtroppo qualche volta ci riescono...) alle nostre spalle!

Forse non s'è capito ovvero non ricordo se l'ho mai detto esplicitamente, ma ho una sola, vera perversione e no, non ha a vedere con il fatto che sia un patito di armi da fuoco, di cinema e/o letteratura di genere oppure un maniaco sessuale sempre sull'attenti e pronto a far sfoggio delle proprie prodezze... atletiche, chiamiamole così per amor di patria, va'...

La mia bestia nera si chiama collezionismo e fa si che – qualunque sia il mio oggetto del desiderio – io non trovi pace fino a che non ce l'ho tra le mani.
In pratica, quando vi parlo di qualcosa, sia esso un film, un libro o un gadget (magari potessi annoverare tra questi ultimi anche i miei amati giocattoli semoventi ovvero i simpatici scoppiamortaretti che tanto mi appassionano) con i dovuti limiti imposti da decenza e budget, al 90% vuol dire che l'oggetto in questione è effettivamente in mio possesso.

Non mi piace parlare di cose così, per sentito dire, così come non mi azzardo a scrivere nulla se l'argomento non l'ho testato in prima persona... è così che i pochi metri quadrati in cui abito scoppiano letteralmente di roba, scritta, filmata o altro non importa.
Una delle "bestie nere" del collezionista di film di
genere: l'introvabile (almeno nella lingua di Dante)
Ilsa, La Tigre del Sesso
A meno che non ci sia costretto, io pretendo di avere in mano il real MacCoy come usano dire dall'altra parte dello Stagno Atlantico, in versione integrale e non censurata così com'è stata realizzata dall'autore.

Niente copie pirata (le odio cordialmente, le considero una truffa vera e propria), doppiaggi o riversaggi (a meno che non siano assolutamente necessari e soprattutto non li abbia fatti io con le mie mani) e quando mi riduco ad accontentarmi di una copia digitale è solo perché delle due l'una: o l'originale è fuori mercato e perciò altrimenti irreperibile ovvero ha un prezzo talmente elevato che non potrei permettermelo manco volendo.

Questo discorso è ancor più vero se vediamo alla terza delle famigerate 3 Gi di questo blog, già, proprio le splendide creature che il buon Dio, nella sua infinita saggezza (e per la nostra dannazione eterna quando non le abbiamo a portata di mano), ha voluto disseminare in questa valle di lacrime per il nostro piacere e per nostra compagnia, salvo poi veder stravolta tutta la storia con un'entrata a gamba tesa dei preti di ogni credo e religione, venuti a porre veti e definire peccaminosa qualunque attività tra quelle che si svolgono tra uomo e donna.

Tornando a bomba, dicevo che – nonostante la supposta abbondanza di materiale presente sulla rete – di solito preferisco attingere direttamente alla fonte per le mie esigenze in video, anche quando si tratta di film del genere Tripla-X per capirci; ho sempre acquistato, finché mi è stato possibile, i DVD originali ovvero negli ultimi tempi di magra, ho scaricato roba direttamente dai siti dei maggiori produttori/distributori su abbonamento.

La copertina della famigerata Perfect Collection
dell'anime sexploitation par excellence:
UROTSUKIDOJI
Solo quando sono alla canna del gas mi abbasso a cercare quello che mi interessa sui vari canali di file sharing (qualcuno ha nominato eMule?) cosa che in realtà mi stressa l'esistenza, vista la massa di morchia inguardabile che legioni di stronzi senza ritegno né dignità spacciano sulla rete, camuffandola il più delle volte, cosa che costringe l'utente a ore e ore di connessione buttate nel cesso per scaricare qualcosa che poi, alla fine, si rivela 8 volte su 10 un fake o fatta talmente a cazzo di cane da essere inutilizzabile.

C'è un'altra fonte, meno utilizzata ma non per questo meno valida, anzi, decisamente più valida dei vari sistemi peer-to-peer altrimenti in uso: il protocollo BitTorrent che per sua natura intrinseca fa si che le teste di cazzo che amano tanto fare scherzi sul web vadano a pascolare su altri lidi, dal momento che i server che condividono il materiale sono i computer stessi degli utenti che li postano e/o li scaricano.

A meno di essere dei deficienti integrali o ricchi di famiglia, difficilmente qualcuno lascia il proprio PC acceso a fare da server per giorni interi e consumare banda passante e spazio fisico sul proprio disco rigido solo per spacciare gratuitamente morchia.

Altra bestia rara del cinema exploitation, il famigerato
Ilsa, The Wicked Warden, in Italia: Greta, la Donna Bestia
Ma alla fine, chi la dura...
Purtroppo per... certe cose il torrent ha i suoi limiti, senza considerare che – almeno alle nostre latitudini – la quantità di materiale distribuito in italiano è per il momento piuttosto scarsa.
Se invece non avete problemi con la lingua inglese (a anche spagnola e francese), di roba ne potete trovare a cataste e – sempre per il discorso di cui sopra – di qualità superiore.

È stato solo grazie a questo programmino di file sharing che mi sono potuto approvvigionare, p.es., delle perfect collection (tanto per restare in tema di animazione per adulti) della famigerata serie Urotsukidoji che è altrimenti irreperibile a meno di voler cacciare dai 500 ai 750 dollari per una copia usata!
O meglio: in realtà se uno cerca sui maggiori siti di e-commerce nazionali e non, di titoli ne trova a iosa ma non c'è alcuna garanzia che si tratti della versione che stiamo cercando, nel mio caso quella uncut e uncensored dell'opera.

Stesso dicasi, passando invece alle produzioni live, siano esse produzioni di genere ovvero film dedicati ad alcune delle regine del hard nostrane: le case di distribuzione italiote (e diciamo la verità, anche parecchie di quelle ameridiote) spacciano sui loro siti DVD a prezzi che definire oltraggiosi sarebbe un eufemismo.

L'ultimo esempio, per quanto mi riguarda, è avvenuto con il quarto film (ancorché considerato spurio dalla critica) delle serie dedicata a Ilsa il personaggio sadico e sessualmente predatorio interpretato dall'attrice maggiorata americana Dyanne Thorne negli anni '70; di questo film, girato dal notorio regista e maestro del exploitation Jess (o Jesus) Franco e noto nel Belpaese col titolo di Greta, la donna bestia ne esistono attualmente sul mercato (in edizione rigorosamente in lingua inglese come al solito) almeno 4 o 5 edizioni e non c'è verso, nonostante giorni di ricerche, di riuscire a sapere quale delle tante è la famigerata edizione integrale e non censurata.

Alla, fine, come per il summenzionato Urutsukidoji mi sono dovuto arrangiare e dopo giorni di paziente attesa alla fine sono riuscito a scaricare quello che volevo e per di più con tracce audio multiple tra cui quella in italiano!

Una vera e propria "regina del proibito" nel senso che procurarsi un DVD con lei come protagonista ha COSTI PROIBITIVI: la splendida sosia in salsa italica della Hunziker internazionale, MICHELLE FERRARI
Il problema, insomma, è che alcuni titoli (ed alcune protagoniste) sono considerati ancora oggi dei must assoluti, dei veri e propri cult per i quali – evidentemente – c'è gente che è ancora disposta a sborsare cifre fuori mercato; 25-50 euro a disco (quando dice bene) non è commercio: è una rapina bella e buona, che andrebbe sanzionata con il carcere a vita... scherzi a parte (e chi cazzo stava scherzando!?), tornando per esempio al caso dei film hard veri e propri, c'è poco da scandalizzarsi se le produzioni estere – magari anche con protagoniste di primo piano come la mia adorata Silvia Saints o la stupenda Sophie Evans (dite quel cavolo che vi pare, mi fa letteralmente svalvolare!) o la bambolona supermaggiorata Rita Faltoyano – scavalcano sul mercato quelle nostrane.

Quella roba la trovi tranquillamente a 3 euro a disco anche sui banchi dei mercati rionali; prova a cercare un film con protagoniste Eva Henger, Edelweiss o l'altra bionda d'assalto Brigitte Bui (un tempo nota come Brigitta Bulgari prima della sentenza che ha proibito alla starlette di adoperare il nome della nota famiglia di gioiellieri), ovvero dell'italianissima Michelle Ferrari e vedi che razza di cifre ti sparano, manco l'acquisto del video intitolasse il possessore al diritto di passare (magari fosse!) una notte di folle passione con la diva in questione!

...e l'altrettanto ostica, in termini di reperibilità ad un prezzo decente, BRIGITTE BUI, come dire "dall'Est Europa con furore! Ancora oggi non si trova UN VIDEO della Pink'O con lei protagonista che non sfoghi MINIMO 20 euro... e questo nelle edicole!!!
Per questo anche io mi sono dovuto adeguare ed è con somma convinzione che affermo che – in caso di ladrocini autorizzati a norma di legge come quelli che vi ho descritto – ben vanga il tanto criminalizzato file-sharing... a condizione, ovvio, che per scambio di file non si intenda lo smercio di copie piratate al cinema o negli studi di registrazione che oltre a fare schifo violano in modo palese qualunque legge sulla proprietà intellettuale.

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