Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

lunedì 10 dicembre 2012

Sono sempre i migliori che se ne vanno...


Due mostri sacri del Hard Made in Italy che non sono più tra noi:
Riccardo Schicchi e la mitica Moana Pozzi
In genere si dice così quando una personalità va all'altro mondo, anche quando detta personalità in vita è stata una pila semovente di escrementi, però, questa volta, intendo seriamente dire quel che ho scritto.

Se n'è andato – purtroppo anche in malo modo – il primo uomo in Italia che ha saputo smascherare baciapile e benpensanti, facendo si che anche nel Belpaese potesse sorgere quella che è una vera e propria industria che produce miliardi di fatturato, affrancando il Paese dallo strapotere delle multinazionali del sesso che da sempre l'avevano fatta da padrone anche qui da noi.

Uno dei primi, grandi successi di Schicchi: la
famigerata Malù/Ramba poi approdata al cinema
mainstream

In un'era in cui parlare di cinema hard o anche semplicemente di erotismo spinto era considerato tabù e tutto quel che girava nelle sale e nei locali proveniva dai paesi Scandinavi ovvero dai mercati mitteleuropei, Riccardo Schicchi ebbe il coraggio di lanciarsi in un'avventura che gli avrebbe procurato negli anni più di un grattacapo ma anche fama imperitura come il manager, produttore e regista più trasgressivo (ed innovativo) d'Italia, grazie anche ad una scuderia di personaggi – uomini e donne – che sono divenuti col tempo delle vere e proprie icone del sesso non solo qui da noi ma a livello internazionale, alcune delle quali – vedi come massimo esempio il Rocco Siffredi nazionale – sono riconosciute ovunque come capisaldi inamovibili del genere in tutto il mondo.

Solo che a differenza del summenzionato Rocco Tano (vero nome di Rocco Siffredi), Schicchi non ha mai abbandonato l'Italia, continuando la sua opera di talent scout e di impresario con la sua celeberrima agenzia Diva Futura, la stessa che nel corso di quasi 30 anni ha portato alla ribalta figure come quelle di Ilona Staller, sua prima scoperta e prima partner in affari, passando per le varie Ramba/Malù, Mercedes Ambrus, Barbarella e Rossana Doll, fino alla massima diva del genere nell'Italia degli anni '80, la compianta Moana Pozzi che ancora oggi è considerata la massima icona del proibito made in Italy, fino ad arrivare alle sue scoperte più recenti, Eva Henger (una vera e propria dea in terra a mio modestissimo parere) che fu poi sua compagna anche nella vita, per finire con la meravigliosa bambola venuta dal freddo, quella Edelweiss che ha turbato tante notti degli italici maschietti.

Baby Pozzi e il Rocco nazionale, un altro "colpo da maestro" del nostro:
siamo ancora negli anni '80, praticamente la preistoria del genere hard in Italia
Personalmente non sono mai stato un cultore del... cinema hard d'essay per così dire, sicché dei tanti exploit delle dive create dall'ex-fotoreporter (aveva cominciato la carriera addirittura con reportage dai teatri di guerra!) ho per la maggior parte dei vaghi ricordi di quand'ero ragazzo; ho però avuto tra le mani – e parliamo di un tempo lontano in cui questa roba girava ancora e solo in VHS – quelle che considero le sue produzioni migliori, i famigerati casting fatti per Diva Futura nei quali si vedeva veramente di tutto!

Mercedes Ambrus, siamo già negli anni '90
E anche se una buona parte di queste aspiranti starlettes del porno non hanno probabilmente mai fatto breccia nel circuito delle major del settore, relegate magari al più modesto circuito dei night club e dei locali di strip-tease su e giù per la penisola, le loro prime performance in video erano veramente qualcosa da vedere, anche perché il buon Riccardo si adoperava perché le ragazze venissero... messe alla prova, grazie anche ad un nutrito gruppo di... collaboratori (alcuni dei quali, come Francesco Malcolm assurgeranno poi di buon diritto ad esponenti di primo piano nell'empireo dei pornodivi) che non risparmiavano nulla alle povere ragazze – molte delle quali provenienti (anche allora) dai Paesi dell'Est – che con l'ausilio (o se vogliamo, la presenza confortante) di altre starlette della scuderia già attive – per così dire – nel settore (come, tanto per citarne una, la mitica Bambi – al secolo Suzana Hajek – una biondina tanto magra quanto porca) sottoponevano le aspiranti reclute a veri e propri tour de force che riguardavano ogni aspetto del... lavoro che le attendeva.

Scusate l'entusiasmo, mi sono lasciato trasportare.

La grandissima - anche in termini di umanità e generosità - Eva Henger,
compagna sul set e nella vita di Schicchi per molti anni...
Dicevo dunque che Schicchi, in qualità di vero e proprio pioniere del mercato del hard in Italia, nella sua lunga carriera ha avuto modo di lanciare moltissime delle icone – passate e presenti – che registi e produttori come Luca Damiano o il pluripremiato Mario Salieri hanno poi lanciato con i loro film anche (soprattutto) sul grande mercato internazionale, ricavandone, specie negli anni '80 e primi anni '90, quando il perbenismo ipocrita e falso puritano imperavano incontrastati qui in Italia, spesso e volentieri problemi con le autorità e vere e proprie cause penali, per alcune delle quali il nostro rischiò anche il gabbio, oltre a salatissime pene pecuniarie.

Tutte cose, queste, che lo portarono prima ad entrare nel Partito Radicale – con il quale lanciò con una mossa a sorpresa che lasciò di stucco il mondo intero la sua socia di sempre, Ilona Staller (Cicciolina per gli ignoranti) in Parlamento – salvo fondare poi il fallimentare Partito dell'Amore che partecipò – pur non vincendole – alle elezioni nazionali, durante le quali la summenzionata Moana Pozzi, in qualità di candidata alle politiche, mise in difficoltà, con la sua arguzia e la sua intelligenza, anche pezzi grossi della politica nostrana come i defunti Giorgio Almirante e Vittorio Spadolini... altro che pollastra ebete tutta culo e tette!!!

E l'ultima grande scoperta di Schicchi: la spettacolare Edelweiss!
In realtà dopo il volgere del secolo, di Schicchi non s'è più parlato poi molto; nuove leve si sono succedute ed hanno letteralmente preso d'assalto e travolto il mondo dell'Adult Entertainment grazie anche ai mezzi, pressoché illimitati, di majors come la Hustler e soprattutto la Private che hanno saputo accaparrarsi le migliori performers da ogni parte del mondo ed i migliori registi sulla piazza.
Se a questo aggiungiamo poi che il buon Riccardo era già malato di diabete mellito possiamo dire che il suo destino era praticamente già segnato: è infatti deceduto, ormai quasi cieco e ormai incapace perfino di reggersi in piedi questa mattina al Fate Bene Fratelli di Roma, amorevolmente accudito fino all'ultimo dalla sua ex-moglie e una delle sue più grandi scoperte, Eva Henger.

Una fine ben triste per chi del culto dell'immagine e della bellezza muliebre aveva fatto le sue fortune...

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