Il nostro (spero presto ex) primo
cittadino continua nella sua inarrestabile marcia... verso il
ridicolo!
Ancora non si è spenta l'eco per le
porcate di parentopoli all'AMA
e all'ATAC (rispettivamente le aziende comunali della nettezza urbana
e del trasporto pubblico urbano), ogni santo giorno che ha fatto Dio
arrivano nuove edificanti notizie sulle condizioni invivibili
della Capitale, dove i
quotidiani atti di violenza hanno ormai superato ogni limite,
toccando l'apice proprio ieri, con ben tre
omicidi
commessi in pieno giorno e coram
populo,
cosa fa il sindaco?
A
ridosso delle elezioni amministrative, il Comune promulga l'ennesima
tornata di stabilizzazioni
forzose
camuffate da concorso
pubblico ad
esclusivo vantaggio di chi, fino ad oggi, ha comunque mangiato alla
greppia del Comune, lavorando (si fa per dire) a tempo determinato
durante il mandato di Gianni “Eja Eja” Alemanno.
Dopo
la beffa dell'ultimo maxi
concorso del
Comune, i cui strascichi si stanno ancora trascinando nelle aule di
giustizia, per le innumerevoli porcate fatte sempre e solo Cicero
pro domo clientes
durante le procedure concorsuali, non contento di essere stato già
abbondantemente sputtanato pubblicamente anche
dalla
Gabanelli in una fatidica puntata di Report
l'amministrazione
Alemannina continua nella sua campagna di cooptazione degli elettori
mediante la pratica del panem
et circenses o
meglio del panem
et concorsi destinati
ad un pubblico di soli
addetti.
Come
si fa a dirlo? Semplice, il concorso, caso strano, è destinato in
buona parte agli interni,
fin qui, nulla di strano... il problema è che per tutti
gli altri varranno
nella selezione i cosiddetti titoli
culturali e di servizio...
è
qui la
fregatura, perché questo vuol dire che – a parità di punteggio –
chi ha
già lavorato
– a qualunque titolo – presso il Comune ti darà comunque una
pista e sapendo chi
e
come è
entrato in Comune nell'ultimo quinquennio, è giocoforza intuire,
diciamo così, a chi
sia
stato appositamente
dedicato il
suddetto concorso.
Che
poi, questo sarebbe il minimo,
sapendo come funzionano le cose nel Belpaese, non c'è nulla di nuovo
in tutto questo. Quello che mi manda in bestia non è tanto la presa
per il culo insita
nella stragrande maggioranza dei concorsi pubblici per titoli ed
esami, quanto il danno
che
ognuno di questi concorsi produce per le già esigue risorse del
Comune e soprattutto dei partecipanti
allo
stesso – parlo ovviamente di quelli che, ignari e inconsapevoli –
decidono di tentare la sorte, in quanto – unica (o quasi, ci sono
anche le chiacchieratissime Provincia e Regione nel novero)
amministrazione pubblica – il Comune chiede il
pizzo per
partecipare al concorso.
Quindi,
checché ne dica il mio augusto (e illuso, per non dire altro)
genitore, dal momento che il sottoscritto questi... titoli non ce
l'ha, qualcuno è in grado di spiegarmi, con motivazioni altrettanto
logiche e
ragionate
per quale motivo dovrei impelagarmi in quest'ultima buffonata e
lasciargli altri
25 euro in
tasse e balzelli, quando le probabilità di riuscita sono pari a
zero!?
Se
ci riuscite, fatemelo sapere: sarò ben contento di darvi retta.