Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

giovedì 14 febbraio 2013

Vogliamo vedere chi si stufa prima?...


Come molti di voi già sapranno o avranno intuito, per il sottoscritto questo periodo non è proprio uno dei migliori, anzi.

Il problema sta anche nel fatto che non riesco ad ottenere un minimo di soddisfazione nemmeno dai miei hobby e dai miei interessi di sempre.

Mi spiego meglio: come immagino avrete capito da un pezzo, sono uno di quegli italiani (per la verità, pochi) considerati lettori abituali dagli esperti di statistica, in quanto sono solito acquistare più di dodici libri in un anno solare.

Se questa affermazione era una decisa sottovalutazione in passato, possiamo dire che – per quanto riguarda il presente – ci stiamo avvicinando molto al campione statistico.
Questo perché, negli ultimi mesi, non ho fatto altro che acquistare libri e contestualmente rispedirli al mittente dopo pochi giorni, spesso dopo solo poche ore, dalla ricezione del... incauto acquisto.

Uno dei maggiori vantaggi di acquistare online specie presso le maggiori piattaforme di e-commerce del Belpaese (e non solo, anche se devo dire di avere drasticamente ridotto gli acquisti operati all'estero) sta proprio nel fatto che si usufruisce della garanzia soddisfatti o rimborsati e coi tempi che corrono, vi posso assicurare che una cosa del genere non è più solo un'utile opzione ma una vera e propria necessità, visti soprattutto i prezzi che abbiamo raggiunto, in particolar modo per quanto riguarda l'editoria multimediale e la carta stampata.

Se poi discutiamo dei miei...amati beni, specie quelli riguardanti le mie famigerate 3G, anche i sassi sanno che – essendo considerate produzioni di nicchia ovvero specializzate e/o di divulgazione – costano regolarmente un botto.
Se poi, disgraziatamente, gli oggetti in questione risultano essere particolarmente appetiti e/o poco diffusi, apriti cielo! Bisogna accendere un mutuo per procurarsene uno, sempre se si vuole arrivare a tanto...

Tanto per dirvene una, ho alcuni libri, talmente specialistici e a bassa tiratura, acquistati anni fa per il classico pezzo di pane – si fa per dire, vista la provenienza (gli USA) e le spese (spropositate) di spedizione – e che oggi vengono proposti a prezzi che superano abbondantemente i 100 euro!

Il fatto è che mentre una volta, quando la mia fonte di approvvigionamento era relegata quasi esclusivamente agli States o al Regno (dis)Unito era assolutamente antieconomico usufruire del cosiddetto diritto di recesso tant'è che spesso e volentieri i venditori stessi mi rimborsavano lo stesso pregandomi però di non rimandargli indietro l'oggetto; adesso che la stragrande maggioranza dei miei acquisti li faccio in loco, ho preso la buona abitudine di rispedire al mittente (a sue spese ovviamente) tutto quel materiale che reputo non dico inguardabile, ma anche solo inadeguato, anche perché, nelle mie attuali condizioni, non ho né la voglia né i mezzi, né tanto meno l'intenzione o lo spazio per essere disposto a farmi prendere per il culo e tenermi questa immondizia sulla groppa.

Se posso, sul principio che quello che è spazzatura per qualcuno è un tesoro per qualcun altro, rivendo o riciclo quello che non mi sta bene o che semplicemente non risponde più alle mie esigenze.

In tutti gli altri casi, molto più semplicemente, impacchetto il tutto per benino, compilo la modulistica apposita e chiamo il corriere perché si venga a riprendere l'incomodo e me lo tolga dalle palle il prima possibile.

Tra l'altro, questa è una delle ragioni per le quali ho assai diradato negli ultimi mesi i miei... incauti acquisti su eBay.
Dal momento che su quella piattaforma mancano strumenti certi per far si che il venditore ottemperi ai suoi doveri e si riprenda indietro il prodotto difettoso/non voluto ovvero non rispondente ai requisiti, è sempre buona cosa, per evitare stupidi, lunghissimi e spesso inutili contenziosi, essere assolutamente sicuri di quel che si acquista prima di schiacciare il fatidico pulsante acquista.

Tornando a noi, da 3 mesi a questa parte, non passa settimana che non riceva la visita (sollecitata) di un corriere, proprio perché non passa settimana senza che non abbia qualcosa da riconsegnare.
Ammetto che questa storia mi sta costando un patrimonio in carta e toner ma preferisco comunque spendere qualche centesimo in più per questo piuttosto che dovermi tenere sulla groppa tanta inutile morchia, pagata magari decine di euro.

Tutto questo, poi, a causa dell'ignavia di tutte quelle persone che non fanno il loro dovere e/o lavorano a cazzo di cane.
Parlo del personale incaricato di preparare e postare le schede dei prodotti sui vari siti di e-commerce.

Dire che le presentazioni dei prodotti sono fatte col culo, anziché con la testa, sarebbe un eufemismo; di fatto, spesso e volentieri non sono solo scarne di informazioni, molte volte risultano errate e/o fuorvianti.
È vero che è tipico dei commercianti cercare di tirare l'acqua al proprio mulino ma, porco mondaccio infame, questi siti non sono (a parte InMondadori...) emanazioni dirette delle varie aziende produttrici ma delle specie di... supermercati online che vendono i prodotti di tutti.

Quindi perché cazzo non si decidono a fare un lavoro fatto bene, visto che non è che abbiano poi tutte 'ste cose da fare (le procedure sono automatizzate); ma non si annoiano, dico io, a non fare una cippa tutto il santo giorno?!

Boutade a parte, mi piacerebbe molto che anche qui da noi venisse adottata, come accade già nella versione a stelle e strisce di Amazon, la buona abitudine – almeno per quanto riguarda i prodotti librari – di proporre una preview del prodotto.

È vero che anche queste presentazioni virtuali non sono ancora perfette ma almeno uno ha modo di farsi un'idea, ancorché generale, di quello che sta per acquistare.

Qui da noi, invece, niente... hai solo due scelte: leggere – sempre se ci sono – i commenti e le recensioni degli utenti, sperando di non incappare in una delle tante perle del tipo: prodotto molto bello, è arrivato intatto e l'ho regalato a mio marito che ad un potenziale acquirente non dicono un cazzo (e che tra l'altro andrebbero postate alla voce: feedback, sottospecie di deficienti, visto che sono commenti riferiti al servizio e non al prodotto) oppure farsi una bella sgroppata sul web alla ricerca di qualche informazione un po' più attendibile e – si spera – non troppo partigiana.
E anche così facendo, come ho già testimoniato in alcuni dei miei ultimi (e più critici) post, il rischio di beccare delle sonore inculate è costantemente in agguato.

Se poi, come mi è purtroppo capitato, specie in quest'ultimo anno, vieni scientemente tratto in inganno da recensioni e commenti postati in assoluta malafede, c'è poco da fare; non sei certo tu il responsabile della cazzata che hai fatto, quindi chissenefotte!?
Vi riprendete la vostra morchia e mi ridate indietro i miei sudati quattrini.

Che dite, a furia di vedersi tornare indietro tutta questa roba, ci sarà qualcuno che si prenda la briga di chiedersi il perché e pensi di prendere provvedimenti?
Per quanto mi riguarda, io ho intenzione di continuare nella mia politica di restituzione a oltranza... vogliamo vedere chi è che si stanca prima?

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