Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

lunedì 11 febbraio 2013

Mamma, li pirati!... (si, de'noantri...)


Comincerò stabilendo un principio: io sono contro la pirateria in ogni sua forma.
Credo di averlo già ribadito in altre occasioni ma in questo momento voglio rinnovare questa mia affermazione, alla luce dei fatti che ora vi dirò.

Come probabilmente ben sapete, sono quello che può essere definito un collezionista compulsivo, nel senso che ho determinati hobby e passioni che seguo a volte, lo ammetto, con una determinazione che rasenta il maniacale.

Se scopro qualcosa che mi interessa, posso pensarci, ripensarci, resistere e ribattere a me stesso che non ne ho bisogno ma, prima o poi, finirò – salvo alcune eccezioni notevoli dovute (grazie a Dio!) a quel poco di buon senso che ancora ho (o a prezzi proibitivi) – per fare la cazzata e trovare il modo di avere l'oggetto del desiderio tra le mie mani.

Oggetti principe della mia attenzione sono in genere due: libri e film e – com'è noto ai più – sono due cose che è possibile oggi ottenere anche in forma elettronica grazie agli sviluppi della moderna tecnologia informatica.

Nel caso dei libri, non fosse altro che per motivi di spazio, mi sono convertito abbastanza presto agli e-book, quando è possibile perché, purtroppo, ancora oggi non sempre i titoli che mi interessano sono disponibili in forma elettronica, specie quando si parla di titoli vintage e/o di storia e saggistica; in tutti gli altri casi, quando posso, acquisto l'e-book nonostante abbia alcuni innegabili svantaggi, come per esempio il fatto di non essere cedibile a terzi, in quanto i tag incorporati nel file ne impediscono la riproduzione su lettori che non siano registrati e/o autorizzati dal legittimo proprietario e in conseguenza di questo, non puoi restituirlo o rivenderlo come faresti invece con i buoni, vecchi, libri cartacei.

Nel caso dei film, invece, la possibilità della conversione digitale dell'opera cinematografica in un file compresso audio/video ha da una parte aperto le porte allo scambio dei suddetti ma allo stesso tempo ha dato ulteriore linfa vitale ai furbetti e ai cialtroni di ogni latitudine, primi fra tutti proprio i nostri compatrioti che si sono fatti al riguardo una fama sinistra che ha attecchito anche all'estero nei riguardi degli italiani in generale, al pari di quella che hanno i famigerati pirati cinesi e/o russi.
Questo perché nel nome del io non lo pago adottano gli espedienti più beceri per usufruire di un bene senza acquistarlo, piratandolo appunto; solo che c'è pirata e pirata: c'è quello professionale, il Robin Hood e poi c'è il furbone all'Itajiana, quello del tipo vorrei ma non posso (perché sono troppo stupido e/o impedito).

Il primo è un professionista della rapina informatica, fa quello che fa a scopo di lucro ed è quello che – in genere – produce i risultati migliori, offrendo un prodotto che ha caratteristiche molto simili all'originale.
È anche quello che mi sta più sul cazzo in assoluto perché di fatto è un bandito ed uno sciacallo, che sfrutta il lavoro altrui – anche quando questo lavoro è fatto da gente che ci può anche stare sulle palle, come le multinazionali – per il proprio tornaconto; lui guadagna, gli altri si “godono” una copia e chi ha speso tempo, fatica e denaro per il prodotto originale se la prende nel secchio...
tra l'altro, sono anche i primi responsabili delle immani rotture di coglioni che siamo costretti a subire da parte delle major discografiche, cinematografiche e/o delle software houses più grandi e potenti, con l'introduzione ad libitum di ridondanti sistemi anti-copia e algoritmi di protezione che impediscono a chi ha acquistato legittimamente con i suoi sudati quattrini il bene originale di poterne fare una copia di riserva come permette e prevede altrimenti la legge.

I secondi credono di essere i novelli Robin Hood della rete, hanno dichiarato guerra al copyright e nel nome della libertà di diffusione si ingegnano per diffondere il più possibile musica, video e software perché tutti possano liberamente usarne; in effetti sono gli unici di cui ci si possa fidare perché fanno un in genere un ottimo lavoro con risultati quasi sempre all'altezza delle aspettative ma soprattutto fanno tutto questo gratis et amor dei... in molti casi si tratta di appassionati che vogliono semplicemente divulgare la loro passione e che possiedono il prodotto originale che in effetti estraggono, manipolano, convertono e ridistribuiscono.

L'ho fatto anch'io, quand'ero giovane e stupido, prima di scoprire che i miei lavori finivano poi per alimentare il mercato clandestino delle copie illegali e spacciati da terzi, spesso a pagamento ovvero ridistribuiti sul web facendoli passare per farina del loro sacco; dal momento che le conseguenze, anche legali avrebbero potuto essere piuttosto pesanti perché su quei file c'era il mio nome e non il loro, ho smesso e – a scanso d'equivoci e onde mettermi al sicuro dalle possibili rappresaglie dell'autorità – ho denunciato la cosa pubblicamente.

I terzi sono i paladini del cialtrone a tutti i costi, credono davvero di essere dei gran furbi o dei benefattori dell'umanità perché si ingegnano a fare si che il bene venga distribuito e fruito dal grande pubblico ancora prima che sia stato immesso ufficialmente sul mercato.

A mio modestissimo parere, non sono altro, loro e quelli che gli vanno dietro, che una massa di deficienti che ottengono solo di ammazzare il mercato, far salire a dismisura i prezzi dei beni originali (ricordate sempre che le multinazionali, come i governi, fanno sempre pagare ai cittadini/consumatori onesti, i loro mancati introiti) e dare al popolo italiano una fama che non si merita.

Di gente così, purtroppo, ne conosco tanta e annovero tra i pirati ad ogni costo anche alcuni amici. Il caso nasce proprio da uno di questi, anch'egli appassionato di cinema – specialmente quello di genere o di nicchia – che si fregia del fatto di non aver mai comprato un DVD originale in vita sua, a meno che non fosse sulla bancarella del mercato o dal rigattiere.
Parlando del più e del meno qualche giorno fa, proprio questo amico – che tra l'altro è il mio... notiziario ufficiale per quanto riguarda le novità che escono sul mercato – sapendo che ero sulle spine perché non sapevo se ordinare oppure no un paio di titoli in uscita in questi giorni (sapete com'è, oggi come oggi ho ben poco da scialare, ma di questo forse vi parlerò in un altro momento) se n'è uscito come i funghi dicendo che me li poteva procurare lui, praticamente perfetti, che aveva scaricato da uno dei tanti siti pirata che frequenta.

È stato un momento di debolezza ma anche per non acquistare a scatola chiusa qualcosa che poi magari si rivela una sòla micidiale (vedi alla voce: libri nei miei ultimi post) ho accettato e mi ha passato questi film.

Nella denominazione dei files era riportato che si trattava di rip da Blu-Ray Disc niente meno e uno di questi era addirittura in full HD.
Ad essere sinceri, mi è sorto il vaghissimo dubbio al riguardo, visto che non sono ancora in commercio, quindi, mi sono chiesto, com'è possibile che qualcuno ne abbia già potuto fare una copia?

Domanda legittima ed infatti, come volevasi dimostrare, si trattava di film effettivamente rippati da BD... solo che il BD in questione doveva essere la solita copia pirata made in China perché i film prodotti in quel paese hanno tutti una caratteristica che li contraddistingue: hanno dei sottotitoli in inglese assolutamente atroci, dove si inventano di sana pianta i dialoghi, anche perché spesso sono le versioni inglesi delle traduzioni cinesi dall'originale inglese... che casino!

Tornando a noi, il video era in effetti perfetto peccato che il piratone de noantri avesse provveduto a rippare il video con i (summenzionati) sottotitoli attivati che quindi sono rimasti permanentemente incorporati e che l'audio fosse la solita registrazione piratata dal cinema o dal mixer della sala di proiezione, risincronizzato poi col video.

Avete presente? Vibrazioni e distorsioni varie, voci che sembrano provenire dalla tazza del cesso invece che da un diffusore stereo... una vera e propria atrocità per la quale andrebbe comminato il carcere a vita agli autori di cotanta ingiuria.

Metteteci poi i sottotitoli inamovibili e a cazzo di cane e il risultato è stato un sonoro mal di testa dopo nemmeno dieci minuti.
L'unica cosa per la quale questi film sono serviti è stato solo per decidere l'acquisto di uno solo dei due, visto che l'altro non mi ha detto niente e quindi con ogni probabilità non valeva la pena acquistarlo.

Alle brutte, se mi capita, lo prenderò a noleggio per vedermelo senza impegno e con una spesa minima... che cazzo, posso anche non stare benissimo a quattrini ma due euro riesco ancora a cacciarli!


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