Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

venerdì 22 febbraio 2013

Ah, ma allora è un vizio!...


Ecco le belle facce da cazzo dei due sgherri autori della...
ero(t)ica azione di questo post...

Ultim'ora proveniente dal Messico, paese già protagonista in passato di casi analoghi, a base di sbirri corrotti e giovani donne che sono costrette a subirne gli abusi.
Questa volta non abbiamo però un video a testimoniare lo scempio ma l'arresto di due dei responsabili, agenti di polizia in servizio a Plaja del Carmen, località balneare dello Yucatan, mentre un terzo – guarda un po', un funzionario – è ancora uccel di bosco ma attivamente ricercato dalle autorità con le accuse di concussione, abuso di potere, violenza privata, percosse e violenza sessuale.

Movente dello stupro di gruppo – perché di questo si tratta – il rifiuto da parte di una ragazza italiana, che non si è ancora capito se sia una turista ovvero residente in Messico, di pagare agli sgherri una mazzetta di 3.000 pesos per chiudere gli occhi sul gravissimo reato commesso dal boyfriend della ragazza, beccato – alle quattro di mattina, badate bene! - fuori da un noto locale del posto, mentre si faceva una... sana pisciata in un vicolo (ah, vi ho beccati porcelli! Avevate subito pensato male, eh!?).

Com'era già accaduto mesi fa – ricordate? Ne avevo scritto anch'io su questo blog – nel caso della presunta ladruncola cui gli sbirri hanno fatto la festa in caserma, anche qui gli ero(t)ici tutori del (dis)ordine pretendevano una dazione – in natura, allora, in denaro adesso – per non fare il loro (supposto) dovere e trarre in arresto i “colpevoli”...

Al rifiuto dei due di cedere a quella che era chiaramente una richiesta di pizzo, gli scherani sono passati alle vie di fatto: hanno immobilizzato (per quanto è dato sapere al momento) l'uomo e hanno fatto allegramente la festa alla ragazza, tutto coram populo e sulla pubblica via, nella tracotante sicurezza che tanto nessuno avrebbe mai osato denunciarli... peccato che le merde in divisa non avevano a che fare – com'è loro solito – con una coppia qualunque di chicanos ma con due cittadini stranieri (manco a farlo apposta, nostri connazionali) che evidentemente non gliel'hanno mandata a dire e hanno denunciato il fatto alle autorità, ivi comprese quelle del nostro consolato in loco e dell'ambasciata di Città del Messico, con le conseguenze che oggi sappiamo.

Speriamo solo che non finisca tutto a tarallucci e vino ma che, per una volta, la giustizia faccia veramente il suo corso, non limitandosi all'espulsione dal corpo dei responsabili (com'è stato nel caso della spogliarellista messicana dell'altra volta) ma a sbatterli dietro le sbarre per un congruo numero di anni, come i delinquenti da quattro soldi che sono.

Per quanto mi riguarda, ero e resto dell'idea che in certi paesi non bisognerebbe nemmeno metterci piede, fintanto che perdurano questi stati di cose, specie in quei posti dove le cosiddette forze del (dis)ordine spadroneggiano (quasi sempre) impunemente ovvero dove imperversano gruppi e gruppetti politici o etnici che rapiscono, stuprano, uccidono e saccheggiano senza colpo ferire stranieri e turisti (qualcuno ha pronunciato la parola Kenya?).

Questa gente campa proprio grazie ai buoni auspici dei tanti stranieri (europei in primis) che vanno in giro per l'orbe terracqueo a buttare in viaggi i propri quattrini ma dal momento che le popolazioni residenti non sono in grado, non dico di apprezzare, ma nemmeno di starsene buoni e zitti e sopportare gli odiati invasori nemmeno per il tempo minimo strettamente necessario, per quanto mi riguarda possono tranquillamente continuare a cuocere nel loro brodo e crepare di fame, se è quello che vogliono: il funerale è il loro, che muoiano pure felici.

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