Ovvero: le tre cose che muovono il mondo!

Come ebbe infatti a dire Rudyard Kipling in tempi non sospetti: "Tre sono le cose che muovono il mondo: Donne, Cavalli e Guerra" il che, tradotto in termini moderni vuol dire: Donne, Motori e Armi da fuoco!

WELCOME TO THE MAYEM!

mercoledì 20 febbraio 2013

Ecco un altro ero(t)ico Salvatore della Patria...


Mi ero ripromesso tempo fa di non partecipare in alcun modo alla bagarre elettorale, visti anche i miei precedenti (su altri lidi) e la cagnara che immancabilmente seguiva ai miei post, dal momento che – quando tocchi determinati argomenti, o meglio determinate persone – tanto perché viviamo (in mera teoria) in una repubblica democratica, commetti automaticamente i reati di lesa maestà e di opinione, alla faccia della libertà di espressione e di pensiero sancite dalla carta costituzionale.

Però quando è troppo è troppo e il troppo stroppia sempre, a maggior ragione quando si parla degli autoproclamati salvatori della patria, specie quando sono saccenti e auto referenziati, salvo poi smerdarsi da soli per la troppa tracotanza, rivelandosi per quello che sono in realtà: millantatori che fino all'altro ieri hanno mangiato alla greppia del padrone, promuovendo lo smantellamento del pubblico a favore del privato, con i brillanti risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti.

Ogni riferimento ad Oscar Giannino è assolutamente, volutamente casuale.

Che credibilità può avere uno che non fa altro da più di un anno che sparare a zero sulla (inetta e rapace) classe dirigente, sul govern(icchi)o dei ragionieri di banca al soldo del potere economico e finanziario costituito, quando poi lui per primo è una canaglia?

Che poi il peggio è che a sbugiardarlo sono stati proprio i suoi pari e consociati dopo le vaccate che ha detto coram populo – sperando, evidentemente che passassero inosservate o che venissero presto obliate – riguardo le sue... brillanti esperienze di studio all'estero.

Ma quel che è peggio è che – una volta smascherato – al pari dei tanti, troppi cialtroni che tuttora siedono in parlamento, ha pensato bene di prodursi in un esempio da manuale di italico scaricabarile, mettendo in mezzo “un suo collaboratore” per aver scritto cazzate sul web... peccato che quelle cazzate si siano rivelate una verità assodata, nel senso che le vere stronzate le ha messe proprio lui nero su bianco sui curricula che ha sbandierato per mezzo mondo.

A casa mia, quando si vuole fare il castigatore dei costumi altrui bisogna prima di tutto essere irreprensibili e senza macchia ovvero in alternativa, essersi assicurati di aver fatto sparire per sempre qualsiasi appiglio per il nemico, non andare in TV e sparare minchiate davanti a milioni di italiani sperando di farla franca.
Che non lo sa, questo pezzo di... galantuomo che – come in tribunale – qualunque cosa tu dica, specie se si è in campagna elettorale, può essere e sicuramente verrà usata contro di te?

E lui, il genio dell'economia, il nuovo Taylor de no'antri che fa? Serve la sua crapa pelata al nemico su un piatto d'argento...

Ma quello che mi fa più specie, è che non sono stati i suoi avversari a svergognarlo ma proprio i suoi stessi compari, che evidentemente, da altrettanto bravi e saccenti professorini, si sono sentiti piccati e sminuiti dalle affermazioni di cotanto genio.

A questo punto mi viene da chiedermi una cosa sola: come facciamo ad essere sicuri che il nostro ero(t)ico Cincinnato dei poveri abbia davvero mai avuto i titoloni di cui si è fregiato finora e che gli hanno permesso di condurre la sua bella vita, pagato a suon di migliaia di euro, per dare il suo augusto parere sui maggiori mezzi di comunicazione nazionali?

Quante altre cazzate ci avrà fatto digerire in questi anni?

Povera Itajia, altro che fermare il degrado, ormai non siamo più nemmeno in ginocchio!
Lo so, in questo sono prevenuto e partigiano, ma a me – figlio di servitori dello Stato – ed io stesso (ex)dipendente pubblico, questo stronzetto sabaudo con baffo e cravattino da gentiluomo austro-ungarico fin de siècle m'è sempre stato sul gozzo, da quando se ne uscì con lo slogan meno Stato, più privato appoggiando in toto il liberismo selvaggio (o meglio, selvatico, visto che si sono dimostrati tutti, nessuno escluso, un branco di bestie atte soltanto a sbranare il Paese per ingozzarsi alla faccia nostra) del ducetto di Arcore, salvo poi mordere la mano che l'ha nutrito finora con questa boutade di partitino per partecipare alle elezioni e fare poi cosa?

Insediarsi in pianta stabile su uno scranno di Montecitorio a 20,000 euro al mese e 'sti cazzi del popolo italiano e del Paese in declino?

Perché se tanto mi da tanto, questa è l'ennesima dimostrazione che quando questi signori della cosiddetta società civile (perché noialtri che siamo? Incivili o militarizzati? Non capisco...) si buttano in politica, lo fanno per uno scopo e uno solo: farsi i cazzi loro!

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